di Coira
La lunga cooperazione internazionale della sezione speciale per i
reati gravi della
polizia cantonale dei Grigioni con la Centrale dei carabinieri, che
dipende direttamente dal
ministero italiano dei beni culturali ed opera in tutto il mondo per il
recupero di opere d’arte
rubate, ha portato a un sensazionale successo la Pasqua scorsa.
Questa sezione speciale dei Carabinieri, con sede a Roma, è riuscita
a rintracciare in Emilia
Romagna i trittici rubati nell’ottobre 1993 nella cattedrale di Coira.
Questi dipinti che risalgono in
parte ai tempi precedenti la Riforma sono di inestimabile valore per i
Grigioni. Il recupero della
refurtiva è stato possibile anche grazie agli straordinari sforzi fatti
direttamente dalla proprietà per
sostenere efficacemente l’operato degli organi investigativi. In questo
senso, tra le altre iniziative, ha
fatto redigere e distribuire a tutti i più importanti musei, case
d’asta, gallerie e antiquari del mondo un
depliant a colori con la descrizione dettagliata dei dipinti rubati e ha
messo a disposizione una forte
ricompensa per chi fosse in grado di fornire indicazioni per il recupero
complessivo della refurtiva.
Inoltre attraverso il programma televisivo “Aktenzeichen XY” diffuso
nell’Europa continentale, si è
data ulteriore diffusione alle opere trafugate.
Una delegazione della polizia criminale di Coira insieme a due
esperti privati si è recata a Roma
per l’identificazione delle opere recuperate, per stimare i danni ad
esse arrecati e per chiarire la
richiesta della ricompensa.
A tutela della sicurezza delle tavole di arte sacra dei Grigioni,
immediatamente dopo il
ritrovamento dei trittici, l’istituto centrale dei carabinieri è
intervenuto con delle misure precauzionali
di restauro per la loro conservazione; questo intervento ha
rappresentato un singolare aiuto collegiale
da parte di un organo di polizia straniero.
Per quanto concerne gli autori del furto, le ricerche sono ancora in
corso. Pertanto, al fine di
non compromettere le indagini sia sul territorio nazionale sia
all’estero, al momento non possono
essere fornite ulteriori informazioni sul furto in sé, sugli autori e
sui motivi del reato.
Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 1993 sono stati rubati dalla
cattedrale di Coira diversi dipinti su
legno di inestimabile valore, mentre altre opere d’arte sono state
danneggiate. I ladri, passando dal
cimitero, si sono introdotti nella cripta, dopo aver tolto le inferriate
da una finestra con l’aiuto della
fiamma ossidrica. Poi hanno smontato i pannelli del trittico risalente
al XV secolo. Il pannello centrale
è stato strappato dalla cornice. Dopo aver rimosso con la fiamma
ossidrica la grata messa a
protezione della cripta antistante, anch’essa risalente al XV secolo,
hanno staccato e asportato tutti i
dipinti su legno dell’altare maggiore della cappella detta di San
Lorenzo. Infine i ladri hanno staccato
e portato via i pannelli laterali del trittico di Santa Caterina, mentre
il pannello centrale è stato
strappato dalla cornice. Il furto di queste importanti opere d’arte ha
provocato grande costernazione
e smarrimento.
Lo storico dell’arte di Coira Luzi Dosch, vede i tre trittici
innanzitutto nella loro funzione
religiosa: testimoniano dell’adorazione dei santi. Secondo Dosch,
inoltre, documentano lo sviluppo
della pittura a nord delle Alpi nell’arco di circa mezzo secolo.
Annunciano la scoperta del paesaggio
nel tardo Medioevo e la sua crescente rappresentazione naturalistica.
Fonte: Polizia cantonale dei Grigioni
Data: 15.07.1998
Ora: 09.00