Der Täter, der anfangs Juli 2003 die Radaranlage an der A13 in San
Vittore GR beschädigt hatte,
ist ermittelt worden. Während einer nächtlichen Fahrt hatte der Mann
gewaltsam die Türe des
Radarkastens aufgebrochen und die technologisch hoch stehende
Kamera-Einrichtung behändigt. Der
Schaden betrug rund 40'000 Franken.
Unverzüglich waren die polizeilichen Ermittlungen aufgenommen
worden, die sich von Anfang an
sehr schwierig und umfangreich gestalteten. In enger Zusammenarbeit mit
den Tessiner Kollegen gelang
es der Kantonspolizei Graubünden nach monatelanger Kleinarbeit, genügend
Beweise gegen die
mögliche Täterschaft zu sammeln. In den letzten Tagen wurde ein
30-jähriger, im Sottoceneri (Tessin)
wohnhafter Mann festgenommen und befragt. Der Mann gab nach anfänglichem
Leugnen zu, den
Diebstahl begangen zu haben. Er war am Tatabend auf der A13 in Richtung
Chur gefahren. Bei der
Messstelle in San Vittore wurde sein Fahrzeug mit einer Geschwindigkeit
von 153 km/h, bei einer
signalisierten Höchstgeschwindigkeit von 80 km/h, vom Radar erfasst. Da
der Automobilist bereits
früher verschiedene Widerhandlungen gegen das Strassenverkehrsgesetz
sich hatte zu Schulden
kommen lassen und weitere Sanktionen befürchtete, kehrte er zum Tatort
zurück. Dort brach er
gewaltsam die Türe der Radareinrichtung auf und behändigte die
Radarkamera.
Das Diebesgut konnte vollständig sichergestellt werden. Allerdings
ist es unbrauchbar, da der Täter
in der Zwischenzeit den Film mit der Abbildung seines Wagens und
derjenigen Fahrzeuge, die zum
fraglichen Zeitpunkt mit einer erhöhten Geschwindigkeit aufgezeigt
worden waren, zerstört hat. Nach
der Einvernahme und der Erhebung weiterer für die Strafuntersuchung
rechtlich relevanter Beweise
wurde der Mann wieder auf freien Fuss gesetzt. Gegen ihn wurde ein
Straf- und Administrativverfahren
eröffnet.
San Vittore: autore del furto del radar identificato
Agli inizi del mese di luglio 2003 sulla A13, in territorio di San
Vittore, ignoti avevano forzato lo
sportello della cabina dell’impianto radar ed asportato tutta
l’apparecchiatura di alta tecnologia.
L’ammontare totale della refurtiva era stata valutata attorno ai 40'000
franchi.
Le indagini immediatamente avviate, si erano rivelate sin da
principio molto complesse. Nei mesi
successivi la polizia grigionese, in stretta collaborazione con i
colleghi della polizia cantonale ticinese,
riusciva a raccogliere diversi elementi utili all'inchiesta e volti
all’identificazione degli autori.
Decisivo ai fini dell’inchiesta è stato il fermo, effettuato nel
corso della scorsa settimana, di un
trentenne residente nel Sottoceneri. L’uomo, dopo iniziali reticenze, ha
confessato la sua reità.
Stando alle dichiarazioni rese, quella sera d’inizio dello scorso
luglio, l'uomo circolava sulla A13 a
bordo della sua vettura in direzione di Coira. Presso la postazione
radar di San Vittore, la vettura
incappava nel controllo radar, facendo registrare una velocità di km/h
153, contro gli 80 km/h
consentiti. Per timore delle possibili sanzioni, il conducente, recidivo
per reati della circolazione stradale,
ritornava durante la nottata sul posto e dopo aver forzato lo sportello
della cabina, s’impossessava
dell'apparecchiatura fotografica.
La refurtiva è stata recuperata dalle forze dell’ordine, tuttavia é
inutile aggiungere che la pellicola,
con la registrazione delle vetture a loro volte incappate nel controllo
radar, é stata immediatamente
distrutta dall'autore. L'uomo, dopo gli accertamenti del caso, é stato
rilasciato. Nei suoi confronti é stata
avviata una procedura penale ed amministrativa.
Quelle: Kantonspolizei Graubünden