Per ogni analisi archeologica viene prodotto un gran numero di documenti e dati analogici e digitali. Nel diario degli scavi vengono descritte le strutture portate alla luce, nonché le corrispondenti osservazioni e interpretazioni. Fotografie digitali documentano i ritrovamenti portati alla luce da diverse angolature e altezze. Su piani e disegni, mura, tombe e altri ritrovamenti sono rappresentati in scala in posizione orizzontale (piano) e verticale (profilo). Affinché siano possibili affermazioni sull'utilizzo e sull'organizzazione ad esempio di aree di insediamento preistoriche o di singoli locali negli edifici, il luogo del ritrovamento viene misurato tridimensionalmente e registrato in elenchi dei ritrovamenti. Tutte queste informazioni fungono da sostituzione dell'elemento archeologico distrutto e da base per la successiva elaborazione scientifica.

Quando sono disponibili tutte queste basi è possibile ricostruire la formazione e la storia di un insediamento dell'età del bronzo, di un cimitero dell'età del ferro o di un castello medievale. Le analisi archeologiche in un luogo di ritrovamento sono però concluse e archiviate definitivamente solo quando i risultati delle valutazioni sono a disposizione del grande pubblico in forma scritta.