In linea di principio, la Conferenza dei direttori della sanità della Svizzera orientale è disposta a considerare la proposta di una cassa unica cantonale o regionale.
Sotto la guida del direttore della sanità Rolf Widmer, il Governo glaronese sta ora verificando attivamente quali possibilità di risparmio potrebbe portare una cassa unica per il Cantone di Glarona.
Anche Bernhard Koch, direttore della sanità del Cantone di Turgovia, si esprime a favore di una cassa unica e si adopera per una cassa unica regionale SVIZZERA ORIENTALE.
In nessun luogo al mondo esiste un mercato libero nell'ambito delle assicurazioni malattia.
In Svizzera, nell'assicurazione di base, per tutti – uomini/donne, giovani/anziani, malati/sani – vale la stessa offerta e lo stesso obbligo di prestazioni.
Il mercato viene utilizzato solo per la ricerca dei buoni rischi, che con metodi di marketing vengono attivamente incoraggiati a cambiare cassa malati. Si cerca per contro di distogliere i rischi più cari dall'affiliazione o di indurli a cambiare cassa.
Questo pseudomercato nel settore sanitario costa ogni anno centinaia di milioni di franchi alla nostra società senza produrre un valore aggiunto sanitario. A lungo termine, esso impedisce anche un efficiente lavoro di prevenzione delle casse, poiché vi è sempre il pericolo che i buoni rischi passino a casse malati a buon mercato.
La Svizzera orientale, Grigioni compresi, gode a livello svizzero dei premi più bassi, ma anche da noi negli ultimi anni i costi sono aumentati sensibilmente. La politica è chiamata a esaminare seriamente diverse possibilità di risparmio senza paraocchi ideologici.
Le firmatarie e i firmatari invitano il Governo a esaminare ed elencare vantaggi e svantaggi di una cassa unica cantonale e regionale per la Svizzera orientale. Si chiede al Governo di presentare in che modo potrebbe venire realizzata una simile cassa, eventualmente anche in collaborazione con la Conferenza dei direttori della sanità della Svizzera orientale.
Coira, 16 febbraio 2010
Trepp, Pfiffner-Bearth, Peyer, Arquint, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Bühler-Flury, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Jäger, Menge, Meyer Persili (Coira), Niederer, Noi-Togni, Pfenninger, Righetti, Thöny, Locher Benguerel
Risposta del Governo
Nella sua risposta del 7 febbraio 2010 al postulato del Consigliere nazionale Wehrli concernente l'istituzione di casse malati cantonali, il Consiglio federale per quanto riguarda il tema "cassa unica" ha preso posizione come segue:
Il Consiglio federale "ritiene che la presenza di molteplici assicuratori nell'assicurazione malattie comporti dei vantaggi evidenti che non devono andare persi. Il sistema attuale implica una concorrenza regolata che stimola gli assicuratori ad adottare misure di controllo dei costi al fine di preservare un livello ragionevole dei premi e di mantenere, o persino aumentare, il numero dei loro affiliati. Un sistema basato sulla concorrenza induce nel contempo gli assicuratori a dare prova d'innovazione e a innalzare i loro requisiti in materia di qualità. Una cassa cantonale unica comporterebbe per gli assicurati la perdita della libertà di scelta del proprio assicuratore secondo detti criteri.
Il Consiglio federale ritiene che una situazione di monopolio non sottrarrebbe l'istituzione dell'assicurazione alle pressioni finanziarie attuali, ma ridurrebbe, invece, gli incentivi allo sviluppo. Ritiene peraltro che una cantonalizzazione del sistema dell'assicurazione malattie ostacolerebbe gli sforzi intrapresi a favore di un migliore coordinamento a livello nazionale. In proposito è bene fare riferimento alla mozione 09.3801, "Una strategia sanitaria per la Svizzera", depositata dal Gruppo PPD-PEV-glp, nella risposta alla quale il Consiglio federale si è dichiarato disposto ad avviare un processo di riflessione sulle future forme di cooperazione e di regolamentazione delle competenze nel settore sanitario.
Il Consiglio federale è convinto dell'efficacia e dei vantaggi del sistema attuale e non desidera modificarlo. All'origine delle lacune nel controllo dei costi non vi è né la struttura degli assicuratori né la concorrenza. Per questo motivo, il Consiglio federale sostiene vari progetti di revisione della LAMal. Essi perseguono, in particolare, l'obiettivo di ridurre l'aumento dei costi, ma sono ancora oggetto di discussione. È in questa direzione che il Consiglio federale intende portare avanti i suoi sforzi. Ritiene pertanto che non sussista la necessità di redigere un rapporto sull'istituzione di casse malati cantonali".
Il Consiglio federale ha di conseguenza proposto di respingere il postulato. Esso non è ancora stato trattato dall'Assemblea federale.
Il Governo condivide la valutazione del Consiglio federale e dichiara le relative considerazioni quale parte integrante della sua risposta. Come il Consiglio federale, esso è convinto dell'efficacia e dei vantaggi del sistema attuale. Gli abusi di alcuni assicuratori malattia vanno affrontati nel quadro del sistema attuale.
Stando al suo parere, l'elaborazione di un rapporto a livello cantonale non ha molto senso. Da un lato, se l'Assemblea federale accoglie il postulato, bisogna partire dal presupposto che a livello federale venga elaborato un rapporto sulla creazione di casse malati cantonali, dall'altro un rapporto elaborato a livello cantonale senza conoscenza e integrazione delle condizioni quadro del legislatore nazionale non sarebbe significativo per le casse uniche.
Per questi motivi il Governo chiede di respingere l'incarico di frazione.
22 aprile 2010