Per assicurare la protezione del clima e l'approvvigionamento energetico sono assolutamente necessari maggiori investimenti nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili. Purtroppo, per far fronte a questa esigenza bisogna spesso affrontare ostacoli burocratici, complicati e completamente inutili. I risanamenti energetici di vecchi edifici vengono così resi difficili o addirittura impediti da complesse leggi edilizie, da una prassi di autorizzazione costosa e complicata, dalla protezione dei monumenti e da norme pianificatorie. Gli impedimenti burocratici nel settore del risanamento di edifici devono perciò venire ridotti, mentre la struttura delle autorità e la procedura di pianificazione vanno snellite.
La frazione PLD si impegna affinché gli ostacoli al risanamento energetico di vecchie costruzioni presenti nelle leggi di pianificazione cantonali e nelle leggi edilizie comunali possano essere eliminati o ridotti. Inoltre, i doppioni presenti nelle procedure di autorizzazione tra comuni e Cantone devono essere eliminati.
In base a quanto esposto, il Governo viene perciò incaricato di sottoporre proposte concrete al Gran Consiglio, attraverso le quali potranno essere raggiunti i seguenti quattro obiettivi:
1. Le opere di risanamento energetico vanno liberate dall'obbligo di autorizzazione, sempre che queste non influiscano in maniera notevole sull'aspetto esteriore degli edifici;
2. Le procedure necessarie al rilascio della licenza edilizia per i risanamenti energetici di edifici soggetti all'obbligo di autorizzazione sono da semplificare e accelerare il più possibile;
3. Possono essere concesse deroghe alle prescrizioni sulle distanze, sugli indici di sfruttamento e sulle altezze, se ciò è necessario per il risanamento energetico dell'edificio (analogamente all'art. 82 cpv. 3 LPTC per quanto riguarda isolamenti esterni);
4. Impianti per lo sfruttamento dell'energia solare sono permessi in tutte le zone edilizie, purché si abbia riguardo per oggetti e zone protette.
Coira, 26 agosto 2010
Nick, Pfäffli, Barandun, Bezzola (Samedan), Bezzola (Zernez), Burkhardt, Casanova-Maron, Claus, Clavadetscher, Engler, Fontana, Furrer-Cabalzar, Giacomelli, Gunzinger, Hartmann (Champfèr), Hartmann (Coira), Heiz, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Jenny, Kasper, Krättli-Lori, Kunz (Fläsch), Marti, Meyer-Grass, Michael (Castasegna). Michel (Davos-Monstein), Niggli (Samedan), Perl, Rathgeb, Rosa, Steck-Rauch, Troncana-Sauer, Valär, Vetsch (Pragg-Jenaz), Waidacher, Wieland, Zweifel-Disch
Risposta del Governo
Il Governo condivide l'opinione secondo cui investimenti edilizi volti a migliorare l'efficienza energetica e lo sfruttamento delle energie rinnovabili dovrebbero essere attuabili senza ostacoli di diritto edilizio e/o procedurali, tenendo conto delle esigenze della protezione del clima e della sicurezza di approvvigionamento. Va tuttavia tenuto presente che, a seconda della situazione, per valutare questo genere di investimenti vanno considerati non solamente l'interesse pubblico a un impiego energetico il più possibile rispettoso dell'ambiente, bensì pure altri interessi, per esempio esigenze estetiche, esigenze di protezione del sito caratteristico o gli interessi dei vicini.
In merito ai quattro obiettivi formulati nell'incarico si osserva quanto segue:
1. Innanzitutto, secondo l'incarico i risanamenti energetici di edifici andrebbero liberati dall'obbligo di licenza edilizia, qualora l'aspetto esteriore degli edifici non subisca notevoli cambiamenti. Si può tenere conto di questa richiesta; tuttavia, per motivi di gerarchia legislativa, non attraverso una revisione della legge, bensì direttamente tramite una revisione parziale dell'ordinanza cantonale sulla pianificazione territoriale (OPTC), la quale nell'art. 40 contiene già un elenco di progetti di costruzione non sottoposti all'obbligo di licenza edilizia. Andrà formulata una riserva per i casi in cui i provvedimenti riguardino oggetti protetti.
2. Secondo il n. 2 dell'incarico, i risanamenti energetici di edifici che continuerebbero a essere soggetti all'obbligo di licenza edilizia dovrebbero almeno essere sottoposti a una procedura il più semplice e rapida possibile. Anche questa richiesta è degna di essere appoggiata e va attuata, sempre per motivi legislativi, per mezzo di una revisione parziale dell'OPTC, ovvero con un relativo completamento dell'art. 50 cpv. 1 OPTC sulla procedura di notifica (= procedura semplificata).
3. Al terzo punto viene richiesto di dispensare i risanamenti energetici di edifici dal rispetto delle prescrizioni sulle distanze, gli indici di sfruttamento e le altezze. Per ciò che riguarda gli isolamenti esterni, ovvero la misura di risanamento energetico di edifici più importante e di gran lunga più diffusa, si è già tenuto conto di questa richiesta nella nuova legge cantonale sulla pianificazione territoriale del 6.12.2004 (art. 82 cpv. 3 LPTC). Per sapere se e come una tale dispensa sia adeguata anche per altre misure che possono portare miglioramenti in campo energetico (come p. es. collettori solari, pannelli solari, impianti di ventilazione) sono necessari chiarimenti più approfonditi, ciò soprattutto per quanto riguarda la protezione dei vicini. In occasione della prossima revisione parziale della LPTC, Il Governo sottoporrà al Gran Consiglio proposte in tal senso.
4. Quale ultimo punto dell'incarico viene richiesta una direttiva cantonale che permetta di installare impianti per lo sfruttamento dell'energia solare in tutte le zone edilizie, purché si abbia il necessario riguardo per oggetti e zone protette. Già nella risposta all'interpellanza Menge, il Governo aveva spiegato che l'emanazione di una tale direttiva non ha senso, perché esiste già una relativa disposizione a livello federale. La disposizione recita che l'autorizzazione per l'installazione di impianti solari accuratamente integrati nei tetti e nelle facciate va accordata, sempre che non ne risultino pregiudicati monumenti culturali o naturali (cfr. art. 18a LPT). A questo proposito, non risulta dunque alcuna necessità di agire in ambito legislativo. Semmai è necessario uno strumento che illustri a committenti e autorità edilizie le possibilità per una buona collocazione degli impianti solari. Il Governo provvederà affinché un tale aiuto per l'esecuzione sia a disposizione degli interessati.
Riassumendo, il Governo invita il Gran Consiglio ad accogliere l'incarico ai sensi delle argomentazioni di cui sopra.
01 novembre 2010