Nel comune di San Vittore è prevista un’area industriale di importanza cantonale, con superficie di circa 180'000 m2. L’area interessata è quella dell’ex aerodromo, ora di appartenenza di armasuisse. Tra la popolazione di San Vittore sono sorti dubbi a riguardo di tale progetto, soprattutto riguardo la protezione dell’ambiente e del territorio.
Tali dubbi ed insicurezze hanno poi portato al lancio di una petizione contro il progetto ed alla fondazione di un’associazione per la salvaguardia del pian di San Vittore.
Alcuni aspetti di tale progetto non sono ancora chiari, qui di seguito alcune domande a questo proposito:
1. Quali sono i motivi per una tale dimensione del progetto (ca. 180'000 m2)?
2. È un fatto conosciuto che San Vittore e la Bassa Mesolcina abbiano valori tra i più alti della Svizzera riguardante l’inquinamento da polveri fini. Non si rischia di peggiorare la situazione con l’insediamento di nuove industrie e così anche di mettere in pericolo la salute della popolazione residente? Non ci sono stati interventi da parte dell’Ufficio per la Natura e l’ambiente per valutare la situazione ed eventualmente proporre misure preventive?
3. Recentemente è stato dichiarato dall’operatore economico regionale Moritz Piller che saranno applicati dei criteri per le aziende che intendono insediarsi, per così poter assicurare l’insediamento di aziende ad alto valore aggiunto. Quali sono questi criteri? Come si intende controllarli? Che tipologia di azienda sarebbe ideale?
4. Quanti posti di lavoro si stima vengano creati? Di che tipologia: lavoro temporaneo, precario o posti di lavoro fissi con salari adeguati alla media svizzera?
5. Uno degli obiettivi della Regione Mesolcina e del neonato ente turistico è quello di promuovere il turismo in Mesolcina. In quest’ottica, non è inopportuno insediare nuove industrie a ridosso dell’area residenziale?
6. Un tale progetto è compatibile con l’obiettivo di una più stretta collaborazione per lo sviluppo economico con il vicino Canton Ticino? Non sussiste il rischio di accentuare la concorrenza per l’insediamento di aziende tra i due cantoni e così mettere a rischio tale collaborazione?
Coira, 18 aprile 2012
Thöny, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Müller, Noi-Togni, Peyer, Pfenninger, Pult, Trepp, Deplazes, Hensel, Michel (Igis), Monigatti
Risposta del Governo
I dubbi della popolazione di San Vittore riguardo al progetto vanno presi sul serio. La popolazione potrà essere informata sul previsto piano per lo sviluppo di una zona per posti di lavoro (nessuna industria pesante), non appena tutti gli attori principali si saranno accordati sul piano di realizzazione e sarà stato firmato un documento di base, il cosiddetto "Memorandun of Understanding". I relativi colloqui sono ancora in corso.
Riguardo alla domanda 1: l'ampliamento teoricamente possibile, sostenibile dal punto di vista pianificatorio e inizialmente anche preso in considerazione della zona per posti di lavoro esistente ammonta a circa 40 ha. D'intesa con il Comune di San Vittore e con la Regione Mesolcina, il comprensorio del progetto di sviluppo è stato ridotto a circa 18 ha. La dimensione scelta è il risultato di una ponderazione delle esigenze dei diversi gruppi d'interesse. È tuttavia necessaria una dimensione minima per garantire un livello economicamente sensato e sostenibile dei costi di urbanizzazione per m2. Lo sfruttamento della zona avviene in tappe sensate.
Riguardo alla domanda 2: l'Ufficio per la natura e l'ambiente (UNA) è coinvolto sia nello sviluppo del progetto, sia nella consultazione relativa alla revisione parziale della pianificazione locale. Dal punto di vista della protezione dell'ambiente non sono stati constatati criteri di esclusione relativi alla realizzazione del progetto. La causa principale dell'inquinamento da polveri fini non sono le aziende insediate, bensì gli innumerevoli piccoli impianti a legna privati. Ogni passo di concretizzazione nelle previste procedure di pianificazione del territorio e in occasione delle rispettive future procedure per il rilascio della licenza edilizia deve soddisfare le prescrizioni legali, come ad es. anche l'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico.
Riguardo alla domanda 3: di principio vanno ammesse soltanto imprese con attività produttive o imprese di servizi affini alla produzione. Vanno privilegiate imprese orientate alla tecnologia, innovative, che provocano poche immissioni e che operano in modo sostenibile. Di principio non sono auspicati sfruttamenti che presentano una grande necessità di terreno in rapporto a un limitato numero di posti di lavoro a essi collegato (ad esempio capannoni, negozi di vendita, aziende di logistica, parcheggi e simili). I criteri per lo sfruttamento vengono stabiliti nel "Memorandun of Understanding". Questo documento è in fase di elaborazione e verrà firmato dalla Confederazione Svizzera, dal Cantone dei Grigioni, dal Comune politico di San Vittore e dalla Regione Mesolcina. L'ente responsabile, che verrà costituito in futuro e sarà controllato dal Cantone, dalla Regione Mesolcina e dal Comune di San Vittore, vigilerà sull'applicazione di questi criteri di sfruttamento.
Riguardo alla domanda 4: è difficile stimare il numero di nuovi posti di lavoro che verranno creati. Si mira a creare il maggior numero possibile di posti di lavoro duraturi. Si prevedono posti di lavoro fissi con salari usuali per il luogo e la regione.
Riguardo alla domanda 5: le Linee direttive per l'economia dei Grigioni 2010 prevedono il pieno sfruttamento dei potenziali di crescita esistenti. Questo obiettivo richiede una politica economica che tenga conto dei diversi presupposti delle ubicazioni. La Bassa Mesolcina è molto interessante per l'insediamento di nuove industrie. Specialmente la zona a sud-ovest di San Vittore è indicata nel Piano direttore cantonale quale area dei posti di lavoro per utilizzazioni con elevato fabbisogno di superficie. La promozione del turismo nelle zone della Regione Mesolcina adatte a questo scopo non viene pregiudicata. Anzi, la concentrazione di insediamenti di nuove industrie nell'agglomerato di Bellinzona permette uno sfruttamento turistico migliore nella rimanente Mesolcina.
Riguardo alla domanda 6: con decreto governativo del 31 agosto 2010 (protocollo n. 807), il Governo ha deciso di coordinare lo sviluppo regionale con il Cantone Ticino. Il nuovo programma di attuazione Grigioni 2012 – 2015 della Nuova politica regionale prevede questo coordinamento nel quadro della collaborazione intercantonale. Il piano di collaborazione è in fase di elaborazione. Gli obiettivi di questo piano sono l'informazione reciproca, la determinazione di potenziali sinergie e l'impedimento di una concorrenza nociva nello spazio funzionale comune.
11 giugno 2012