In Svizzera l'impiego di organismi geneticamente modificati nell'agricoltura è vietato fino alla fine del 2017. Attualmente non è ancora chiaro se la Confederazione prolungherà ancora una volta questo divieto. Grazie alla moratoria sugli OGM e grazie ai contadini critici, oggi in Svizzera consumiamo alimenti senza organismi geneticamente modificati.
In Svizzera i Cantoni Ticino e di Friburgo si sono già espressi a favore di un divieto dell'impiego di organismi geneticamente modificati sul loro territorio.
Per questa ragione le firmatarie e i firmatari chiedono che nel Cantone dei Grigioni l'impiego di piante geneticamente modificate venga vietato per legge. Il divieto dell'impiego di piante geneticamente modificate deve essere ancorato nella legge sull'agricoltura.
Esistono diversi argomenti a sostegno di tale divieto:
- Più della metà dei contadini grigionesi produce oggi secondo standard biologici (gemma). Anche i contadini PI mirano a un'agricoltura il più possibile in sintonia con la natura.
- Oggi non è possibile stimare i rischi dell'impiego di sementi OGM nonostante un impiego su vasta scala a livello globale.
- La coesistenza di colture con e senza OGM è una proposta impraticabile, costosa e poco realistica.
- La maggioranza dei consumatori non vuole prodotti geneticamente modificati sugli scaffali.
- Per l'agricoltura svizzera e in particolare per quella grigionese, la produzione senza OGM è una caratteristica di vendita e di marketing fondamentale anche in ottica del mercato internazionale.
Coira, 20 aprile 2015
Deplazes, Jaag, Atanes, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Cahenzli-Philipp, Caviezel (Coira), Gartmann-Albin, Locher Benguerel, Monigatti, Noi-Togni, Perl, Pult, Thöny, Rutishauser, Vassella
Risposta del Governo
Conformemente alla legge federale sull'ingegneria genetica nel settore non umano (LIG, RS 814.91), in vigore dal 01.01.2004, la messa in commercio di organismi geneticamente modificati (OGM) è subordinata all'autorizzazione della Confederazione. Finora sono autorizzati quattro prodotti OGM quali derrate alimentari e alimenti per animali (mais e soia), un prodotto nel settore dei medicamenti (vaccino vivo) e due prodotti nel settore veterinario. Attualmente, sugli scaffali dei negozi non si trova nessun alimento geneticamente modificato e a partire da fine 2007 non sono più stati importati alimenti geneticamente modificati per animali. Il 28.11.2005 l'iniziativa "per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche" (art. 197 n. 7 della Costituzione federale) è stata approvata con il 55,7 per cento dei voti, iniziativa che ha dichiarato l'agricoltura svizzera libera dall'ingegneria genetica per cinque anni e che ha abrogato per questo periodo parte della LIG. Di conseguenza, non possono essere rilasciate autorizzazioni per la messa in commercio, per fini agricoli, orticoli o forestali, di piante e parti di piante geneticamente modificate, di sementi geneticamente modificate e di altro materiale vegetale di moltiplicazione geneticamente modificato, nonché di animali geneticamente modificati. Il 10.03.2010 le Camere federali hanno prolungato la moratoria costituzionale di altri tre anni. Il 28.09.2012 il Consiglio nazionale (mozione 12.3028) e il 12.12.2012 il Consiglio degli Stati (affare 12.021) hanno approvato una proroga della moratoria di cinque anni, fino a fine 2017.
In vista del periodo successivo alla moratoria, la Confederazione ha ripreso i lavori relativi alla modifica della LIG. La procedura di consultazione si è tenuta nella prima metà del 2013. A tal proposito, il Consiglio federale vorrebbe una coesistenza e non un divieto a lungo termine, poiché esso sarebbe anticostituzionale e inoltre sarebbe in contraddizione con gli obblighi del diritto commerciale internazionale. Nella sua presa di posizione del 30.04.2013 (prot. n. 369) il Governo ha spiegato che l'approccio scelto dall'avamprogetto per una modifica della LIG (E-LIG), ovvero quello di delimitare le regioni con agricoltura senza organismi geneticamente modificati, corrisponderebbe alla procedura finora scelta nell'UE e quindi a quella "normale", non sarebbe tuttavia senza alternative. Sarebbe anche giuridicamente possibile una procedura inversa, ovvero di principio senza OGM, delimitando però zone OGM, ragione per cui andrebbe scelto questo approccio. Inoltre, non si imporrebbe una soppressione della moratoria per gli OGM nell'agricoltura. Sarebbe tuttavia comprensibile che, per il futuro, la possibilità di coltivare OGM non dovrà essere completamente esclusa. Anche per questo motivo sembrerebbe opportuno l'approccio che prevede, oltre al principio della libertà da OGM, la possibilità di delimitare le zone OGM.
A quanto pare, al momento, la Confederazione non intende intraprendere altri passi a livello legislativo per quanto riguarda l'ingegneria genetica, bensì attende lo sviluppo in Europa. La tematica è molto complessa e rappresenta un fenomeno in continuo sviluppo. Il metodo per trasmettere le frequenze geniche tramite i virus viene sempre più sostituito dalla tecnica d'introduzione precisa delle frequenze nel patrimonio genetico, poiché nel frattempo si è scoperto quali sono le frequenze geniche responsabili per quali caratteristiche. Le caratteristiche di resistenza vengono per esempio trasmesse da una varietà all'altra. I nuovi metodi di trasmissione non possono più essere evidenziati nelle piante. La dichiarazione "ottenuto senza ricorso alla tecnologia genetica" può essere indicata sui prodotti solo se nell'intero processo produttivo si è rinunciato all'ingegneria genetica. Oggi, a causa degli ingredienti, per i prodotti trasformati non può più essere garantita al 100 per cento l'assenza di OGM.
Il nostro Cantone è predestinato a essere una zona senza OGM, soprattutto quando si tratta di colture agricole. Nella Valle grigione del Reno (incl. Herrschaft) vi sono tuttavia collaborazioni transfrontaliere nell'orticoltura. Sarebbe possibile che, nell'orticoltura, varietà modificate geneticamente vengano utilizzate e la loro coltivazione considerata un presupposto dalle aziende di trasformazione. Con un divieto cantonale gli agricoltori grigionesi sarebbero esclusi e non potrebbero più soddisfare le colture sotto contratto con le aziende di trasformazione. Nell'emanazione di un divieto di principio dovrebbe poter essere considerata questa particolare situazione.
Attualmente, a causa degli sviluppi a livello federale, del diritto superiore nonché degli sviluppi effettivi, sembra però poco opportuno inserire un divieto OGM nel diritto cantonale. Poiché la Confederazione non accorda corrispondenti competenze al Cantone, questo sarebbe semplicemente inefficace. Si deve quindi almeno aspettare cosa verrà delineato a livello federale.
Alla luce di quanto esposto, il Governo chiede di accogliere l'incarico, con la seguente riserva: appena la Confederazione ammetterà una corrispondente regolamentazione cantonale (se la moratoria non sarà prorogata e se non sarà nemmeno stabilito un divieto OGM), al Gran Consiglio verrà presentata una modifica legislativa che prevede un divieto OGM di principio nel territorio del Cantone dei Grigioni, ammettendo eventualmente eccezioni specifiche.
25 giugno 2015