Nel Cantone dei Grigioni, in particolare nelle zone a bassa quota del Grigioni settentrionale (da Thusis fino a Maienfeld), i ricci sono molto diffusi e vivono quali animali selvatici in prossimità o addirittura all'interno di aree abitate (giardini, margini di boschi, ecc.). Una caratteristica tipica dei ricci è il letargo. In virtù dell'articolo 23 della legge cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio (LCNP; CSC 496.000), il Governo grigionese ha posto il riccio sotto protezione. L'articolo 23 della LCNP disciplina anche la gestione del riccio quale animale selvatico protetto. Non di rado nel loro habitat i ricci sono confrontati a pericoli per la loro vita (ferite, preparazione al letargo disturbata) e senza l'aiuto dell'uomo sono condannati a morte.
Per questa ragione, in quasi tutti i Cantoni dell'Altopiano esistono dei centri di cura per ricci. Un tale centro fornisce consulenza alla popolazione in merito a come gestire i ricci trovati, accoglie animali feriti e bisognosi di cure, ne valuta le condizioni, cura e rimette in libertà gli animali curati e guariti. L'Ufficio per la natura e l'ambiente (UNA) è competente per l'esecuzione della legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LCNP), l'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari (USDA) per l'esecuzione della legge sulla protezione degli animali (LPAn) durante la cattività e le cure e l'Ufficio per la caccia e la pesca (UCP) è competente affinché si tenga conto dei punti di contatto con altri animali selvatici nell'habitat del riccio.
Attualmente, nel Cantone dei Grigioni non esiste un centro di cura per ricci che disponga di un'autorizzazione ufficiale. Oggi, i ricci feriti e deboli vengono curati e in parte rimessi in libertà da una volontaria. Le procedure non corrispondono né alle direttive della protezione della natura, né a quelle della protezione degli animali, e per motivi di età, a breve questo aiuto non sarà inoltre più garantito.
In collaborazione con gli uffici cantonali interessati UCP, USDA e UNA, nonché con la Società grigionese per la protezione degli animali, il Tierheim Arche ha elaborato un progetto per un centro di cura cantonale per ricci, centro che il Tierheim sarebbe disposto a gestire. L'ubicazione del Tierheim Arche di Coira, gli aspetti edilizi, le competenze specialistiche, le sinergie che risultano dall'accoglimento e dalla cura di altri animali selvatici e da compagnia, ma anche la garanzia della collaborazione con gli uffici, nonché la sostenibilità (organizzazione dell'habitat e sviluppo del territorio) parlano chiaramente a favore di questa soluzione. Il progetto viene anche sostenuto e finanziato da tutti gli uffici coinvolti.
Oltre a costi d'investimento una tantum di 150'000 franchi, i costi d'esercizio annui ammontano a 100'000 franchi. La società cooperativa Tierheim & Tierhotel Arche dipende da generose donazioni già per garantire l'esercizio della propria pensione e di conseguenza sarebbe in grado di gestire il centro di cura per ricci soltanto se ne fosse garantito il finanziamento.
Per queste ragioni, il Governo viene incaricato di creare le condizioni quadro affinché i costi d'esercizio annui per i prossimi 10 anni, con prospettiva di prolungamento, possano essere assunti dal Cantone e il centro di cura per ricci possa essere realizzato.
Coira, 21 aprile 2015
Gartmann-Albin, Atanes, Baselgia-Brunner, Bondolfi, Bucher-Brini, Cahenzli-Philipp, Casanova-Maron (Domat/Ems), Caviezel (Chur), Deplazes, Jaag, Jenny, Locher Benguerel, Monigatti, Noi-Togni, Perl, Pult, Tenchio, Thöny, Rutishauser, Vassella
Risposta del Governo
Le possibilità del Cantone di adottare misure di promozione, tra l'altro anche nel settore della protezione delle specie, sono disciplinate nella legislazione cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio (art. 37 della legge cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio del 19 ottobre 2010 (LCNP; CSC 496.000)). Il Cantone promuove quindi in primo luogo misure per la conservazione e la valorizzazione di spazi vitali degni di protezione e soltanto in via secondaria misure per la protezione delle specie.
Le esperienze, ma anche i risultati della ricerca mostrano che per la sopravvivenza di ogni specie sono determinanti le rispettive esigenze poste agli spazi vitali e il collegamento tra questi ultimi. Quanto più particolari sono le esigenze poste agli spazi vitali, tanto più minacciata è una specie. Le specie che in Svizzera vanno classificate come minacciate sono elencate in cosiddette "liste rosse". Il riccio non figura sull'attuale lista rossa delle specie animali minacciate e di conseguenza in Svizzera non è considerato minacciato.
Ciononostante, nel quadro della revisione totale della legislazione cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio il Governo ha posto il riccio sotto protezione (cfr. allegato all'ordinanza cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio del 18 aprile 2011 (OCNP; CSC 496.100)). Ciò permette di versare, almeno in misura limitata, contributi finanziari a misure di protezione del riccio. In primo luogo si tratta di contributi a favore della protezione degli spazi vitali, come il sostegno alla cura e alla conservazione di elementi della natura e del paesaggio nonché delle strutture di collegamento, che vanno anche a beneficio del riccio. Vi si aggiungono le attività volte a evitare e a eliminare le "trappole" negli spazi vitali dei ricci. In questo ambito si tratta soprattutto della posa corretta delle reti per la protezione dei vigneti e simili. In questo ambito sono stati compiuti notevoli progressi, con conseguenze positive per il riccio.
Dato che nelle superfici coltive e in particolare anche nel territorio urbanizzato il riccio è esposto a pericoli legati alla civilizzazione, come ferite provocate durante lavori di manutenzione o dal traffico, a determinate condizioni è possibile anche la promozione della specie del riccio ai sensi di misure di protezione degli animali. Ciò può avvenire tramite un centro di cura per ricci. Dal punto di vista della protezione della natura è necessario che il centro di cura per ricci soddisfi le esigenze del riccio in quanto animale selvatico, garantendo una permanenza limitata nel tempo e un'adeguata rimessa in libertà. Sono importanti anche la formazione, la consulenza e l'informazione del pubblico conformi alle esigenze della protezione della natura e della protezione degli animali selvatici, affinché i ricci vengano portati al centro solo in casi eccezionali. La condizione per il versamento di un contributo è però l'esistenza di un ente responsabile che sia in grado di garantire l'adozione a lungo termine di misure di promozione, come ad es. la Società grigionese per la protezione degli animali.
A queste condizioni e in considerazione della situazione finanziaria e di preventivo del Cantone, possono essere prospettati un contributo iniziale una tantum per la nuova infrastruttura pari al massimo a 100 000 franchi (finanziabile tramite l'attivazione di mezzi dal Fondo della Lotteria intercantonale) e un contributo alle spese d'esercizio annue nell'ordine di grandezza di 5 000 franchi (finanziabile tramite il preventivo del servizio). Un aumento dei contributi sarebbe ipotizzabile se il centro di cura per ricci fosse in grado di estendere la funzione di centro di accoglienza a una funzione di competenza e di triage generale per altre specie di animali selvatici (ad es. per uccelli). La creazione delle condizioni quadro per una piena copertura dei costi, in particolare anche delle spese d'esercizio annue ricorrenti, richiesta nell'incarico, supera le possibilità finanziarie.
Il Governo si dichiara disposto a versare un contributo al previsto centro di cura per ricci ai sensi dei considerandi. Esso è quindi disposto ad accogliere l'incarico.
25 giugno 2015