Il 20 marzo 2015 la legge sulle abitazioni secondarie (LASec) è stata approvata dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati. Il termine di referendum scade il 9 luglio 2015. È prevedibile che non si giunga a un referendum e che la legge possa entrare in vigore nel 2016. La legge trasferisce importanti competenze e compiti ai Cantoni, segnatamente negli articoli 3, 12 e 15:
Art. 3 LASec: Compiti e competenze dei Cantoni
1 Se del caso, i Cantoni stabiliscono, nel loro piano direttore, misure atte a favorire un migliore tasso di occupazione delle abitazioni secondarie nonché a promuovere l'industria alberghiera e un'offerta di abitazioni primarie a prezzi moderati.
2 I Cantoni possono emanare prescrizioni che limitano la realizzazione e l'uso delle abitazioni in modo più severo rispetto alla presente legge.
Art. 12 LASec: Abuso e sviluppi indesiderati
1 Se del caso, i Cantoni e i Comuni adottano le misure necessarie a impedire abusi e sviluppi indesiderati che possono risultare da un uso senza limitazioni di abitazioni realizzate in virtù del diritto anteriore a scopo di abitazioni secondarie.
2 A tal fine, i Cantoni possono limitare in modo più severo rispetto alla presente legge il cambiamento di destinazione da abitazione utilizzata fino a quel momento a scopo di abitazione primaria in abitazione utilizzata a scopo di abitazione secondaria nonché le modifiche secondo l'articolo 11 capoversi 2–4. I Cantoni possono subordinare a un'autorizzazione edilizia le modifiche edilizie e i cambiamenti di destinazione per cui tale autorizzazione non è prevista.
Art. 15 LASec: Autorità di vigilanza
Ogni Cantone designa un'autorità che vigila sull'esecuzione della presente legge.
A causa della completa libertà riguardo al cambiamento di destinazione di abitazioni di diritto previgente, vi è il rischio che abitazioni primarie nei nuclei di paese vengano vendute come abitazioni secondarie, mentre nuove abitazioni primarie (sostitutive) vengano realizzate su fondi non ancora edificati situati in periferia. Tale sviluppo indesiderato dal punto di vista pianificatorio viene definito anche "effetto donut".
Inoltre, è prevedibile che in centri turistici di particolare richiamo si svilupperà un nuovo "mercato di ripiego" a causa della riduzione del mercato delle abitazioni secondarie. Il valore delle abitazioni primarie esistenti aumenterà, con conseguenze indesiderate per i locatari locali e la popolazione locale - in particolare giovani famiglie - che vorrebbero acquistare un'abitazione propria. Ciò considerato si pongono le seguenti domande:
1. Come intende il Governo adempiere ai compiti cantonali stabiliti nell'art. 3 LASec?
2. Il Governo riconosce la necessità di una disciplina cantonale riguardo alla trasformazione di abitazioni di diritto previgente site in centri turistici di particolare richiamo?
3. Il Governo ravvisa una necessità di intervenire con riferimento all'abuso e agli sviluppi indesiderati descritti nell'art. 12 LASec?
4. Come intende il Governo sostenere i comuni nell'esecuzione di tale legge altamente complessa?
Coira, 21 aprile 2015
Pult, Atanes, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Cahenzli-Philipp, Caviezel (Coira), Jaag, Monigatti, Perl, Thöny, Rutishauser, Vassella
Risposta del Governo
In merito alla domanda 1
La prima domanda riguarda l'art. 3 LASec, secondo cui i Cantoni, se del caso, nel piano direttore (PDC) devono stabilire misure atte a favorire un migliore tasso di occupazione delle abitazioni secondarie esistenti nonché a promuovere l'industria alberghiera e un'offerta di abitazioni primarie a prezzi moderati. Già nel 2009 il Governo ha emanato un PDC "Abitazioni primarie e secondarie e alloggi turistici", il quale contiene direttive per i settori indicati. Con riferimento a tali punti, questo piano direttore e il corrispondente pacchetto di strumenti sono ancora validi. Una verifica si impone eventualmente con riguardo all'industria alberghiera, dopo che la LASec ha stabilito nuove linee guida in questo settore.
In merito alle domande 2 e 3
Le domande 2 e 3 riguardano il principio ancorato nella nuova LASec dell'uso senza limitazione di abitazioni esistenti (realizzate in virtù del diritto anteriore) a scopo di abitazioni secondarie nonché l'incarico conferito a Cantoni e comuni di adottare misure contro abusi e sviluppi indesiderati in relazione all'uso senza limitazione di abitazioni primarie realizzate in virtù del diritto anteriore.
Per quanto concerne l'attuazione dell'iniziativa sulle abitazioni secondarie, il Governo sin dall'inizio si è impegnato in maniera decisa affinché il divieto di abitazioni secondarie si riferisse in prima linea a nuove costruzioni, mentre le abitazioni esistenti devono essere escluse, ossia rimanere utilizzabili senza limitazioni anche in futuro. Tale misura era mirata in prima linea a evitare il crollo del valore degli immobili interessati. Il Governo era ed è consapevole del fatto che, in determinati comuni, la possibilità di procedere a un cambiamento di destinazione senza limitazioni riguardo ad abitazioni esistenti può presentare anche aspetti negativi. È ipotizzabile un possibile strisciante allontanamento della popolazione locale dai centri storici verso la periferia, con la conseguenza che i nuclei storici si svuotino sensibilmente. In considerazione di tale pericolo, in sede di elaborazione della LASec il Governo ha sempre chiesto di concedere ai Cantoni la competenza per l'emanazione di norme restrittive.
Quale misura ipotizzabile contro sviluppi indesiderati potrebbe ad esempio essere presa in considerazione la possibilità di regolare le conversioni di abitazioni primarie realizzate in virtù del diritto anteriore in abitazioni secondarie mediante tasse d'incentivazione, tasse sostitutive o tasse sul plusvalore e/o di limitarle in maniera tale che solo una determinata quota percentuale della superficie di piano esistente possa essere convertita in abitazioni secondarie non gestite (regolamentazione della quota). Quale misura mirata a evitare abusi si potrebbe ad esempio stabilire che una nuova abitazione primaria possa essere autorizzata solo se il committente non è stato proprietario di un immobile negli ultimi dieci anni nel corrispondente comune, seguendo l'esempio di regolamenti concernenti l'alienazione di particelle di proprietà del comune esistenti in molti luoghi.
Corrispondenti regolamenti dovrebbero essere emanati opportunamente a livello dei comuni. Questi si trovano nella posizione più idonea per valutare la tempistica migliore per emanare regolamenti e la relativa forma, in considerazione della situazione locale specifica. Il diritto cantonale dovrebbe concedere ai comuni la corrispondente competenza di legiferazione e proporre strumenti adeguati, ad esempio nel quadro dell'imminente revisione parziale della legge cantonale sulla pianificazione territoriale (LPTC).
In merito alla domanda 4
Al fine di garantire un'applicazione corretta e uniforme della legislazione in materia di abitazioni secondarie, il Cantone fornirà sostegno ai comuni mediante una guida d'applicazione. In vista dell'eventuale emanazione di disposizioni comunali (di più ampia portata) è prevista l'elaborazione di esempi di regolamenti e di misure (modello di legge edilizia, pacchetto di strumenti).
25 giugno 2015