Il 29 dicembre 2015 il Governo ha comunicato di dover determinare una strategia cantonale in materia di scuole universitarie e di ricerca in base alla legge sulle scuole universitarie e sulla ricerca. La relativa base concettuale sarebbe costituita da un rapporto di esperti, del quale il Governo prenderebbe atto. Il rapporto organizzerebbe le attività delle scuole universitarie e le attività di ricerca nel Cantone dei Grigioni secondo i principi dell'attribuzione di priorità e della promozione dei punti di forza esistenti. Quali elementi strutturali verrebbero proposti gli ambiti "turismo ed economia", "risorse e pericoli naturali", "tecnologie fondamentali", "cultura e molteplicità", "life science" nonché "computational science". Fatta salva la disponibilità dei corrispondenti mezzi finanziari, l'attuazione graduale di singole raccomandazioni contenute nel rapporto sarebbe prevista dal programma di Governo 2017-2020.
Secondo le firmatarie e i firmatari, l'attuazione da parte del Governo, gravata da riserve e prevista a tappe, nonché gli intenti strategici formulati nel programma di Governo 2017-2020 senza effetti di coordinamento tra i livelli di formazione tengono conto in misura insufficiente delle attuali sfide economiche nel Cantone dei Grigioni. I parametri elencati di seguito in modo non esaustivo richiedono, dopo la determinazione di priorità e urgenza, una strategia completa concernente formazione e ricerca:
- In seno alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Orientale (FHO), il Cantone di San Gallo sta forzando una gestione autonoma da parte sua, con la partecipazione marginale degli altri Cantoni e di fatto con l'esclusione dei Grigioni. L'UTE di Coira corre il rischio di diventare un'entità irrilevante. Questo rischio va affrontato con una strategia per l'autonomia.
- Con la disponibilità dell'area dell'ex grande segheria di Domat/Ems sussiste un potenziale considerevole e duraturo per la diversificazione e per l'ampliamento della base dell'economia grigionese. Questa circostanza deve essere accompagnata da misure di politica formativa.
- Lo sviluppo demografico della popolazione incalza le scuole professionali, le scuole medie e altri istituti di formazione soprattutto nelle regioni. Una concorrenza priva di strategie per conquistare allievi e studenti mette in fin dei conti a rischio l'esistenza di tutte queste istituzioni. Una strategia di politica formativa deve perciò comprendere tutti i livelli del nostro sistema formativo.
- La disponibilità di specialisti e la prossimità a istituti di formazione sono fattori elementari che rendono interessante una piazza agli occhi delle imprese. L'orientamento di prestazioni formative e della loro qualità alle esigenze dell'economia è fondamentale.
Le firmatarie e i firmatari invitano il Governo ad affrontare senza indugio in via prioritaria e in modo completo l'elaborazione di una strategia concernente formazione e ricerca. L'economia e gli istituti di formazione e ricerca devono assolutamente essere coinvolti nello sviluppo.
Coira, 16 febbraio 2016
Felix (Haldenstein), Caduff, Marti, Aebli, Albertin, Atanes, Baselgia-Brunner, Bleiker, Bucher-Brini, Burkhardt, Cahenzli-Philipp (Untervaz), Casanova (Ilanz), Casanova-Maron (Domat/Ems), Casty, Caviezel (Coira), Clalüna, Danuser, Davaz, Deplazes, Dosch, Dudli, Epp, Felix (Scuol), Gartmann-Albin, Hartmann, Jeker, Joos, Kasper, Kollegger, Komminoth-Elmer, Kunfermann, Lamprecht, Locher Benguerel, Lorez-Meuli, Mani-Heldstab, Märchy-Caduff, Michael (Donat), Müller, Nay, Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Pedrini, Perl, Peyer, Pfenninger, Pult, Schutz, Stiffler (Davos Platz), Tenchio, Thomann-Frank, Thöny, von Ballmoos, Weber, Widmer-Spreiter, Buchli, Cahenzli (Trin Mulin), Fausch, Gujan-Dönier, Pfister, Stäbler, Tuor