Nei Grigioni, oltre 500 persone disabili vivono in un centro abitativo. La loro partecipazione ai costi è disciplinata nell'art. 13 della legge sull'integrazione dei disabili (LIDis). L'art. 23 cpv. 1 dell'ordinanza sull'integrazione dei disabili (OIDis) stabilisce che in caso di assenza la cosiddetta retta in caso di assenza deve corrispondere a un terzo della retta in caso di presenza, escluso l'assegno per grande invalidità.
Con questa regolamentazione, il legislatore tiene in linea di principio adeguatamente conto degli interessi di persone disabili, di istituzioni, dell'ente pubblico e dell'intento politico del legislatore. L'equilibrio della regolamentazione attuale viene sconvolto se gli ospiti fanno registrare un numero superiore alla media di assenze dal loro posto nel centro abitativo. Anche se questo caso può essere espressione di un'elevata integrazione di questi ospiti nel loro ambiente familiare originario, per i centri abitativi ciò rappresenta una situazione economicamente insoddisfacente poiché i posti nei centri abitativi sono sì occupati, ma non utilizzati. Per il Cantone si pone la questione se i mezzi pubblici siano impiegati in modo efficiente nel finanziamento delle infrastrutture e della gestione di posti in centri abitativi se, a seguito di assenze superiori alla media, questi ultimi presentano un basso grado di occupazione.
Dal punto di vista economico-aziendale, in un giorno di assenza la maggior parte dei costi nel centro abitativo viene generata in misura invariata. In linea di principio, in caso di assenza di singole persone sono variabili soltanto i costi per il vitto. I costi per le infrastrutture e il personale sono fissi e le camere sono personali e non possono essere affittate ad altre persone. Il modello di calcolo del Cantone dei Grigioni per l'indennità alle istituzioni tiene conto di un determinato numero di giorni di assenza. Le assenze in numero superiore alla media non vengono tuttavia considerate in misura sufficiente e in questi casi le istituzioni non riescono a coprire i loro costi fissi per le infrastrutture e il personale atti a garantire la qualità di assistenza prescritta. Nel peggiore dei casi, ciò crea falsi incentivi e prima o poi i centri abitativi saranno costretti a ridurre le prestazioni assistenziali durante i fine settimana o, in sede di assegnazione dei posti abitativi, a dare la preferenza a persone con meno giorni di assenza. Queste ripercussioni sarebbero senza dubbio contrarie all'intento politico espresso nella LIDis.
Ciò considerato, le firmatarie e i firmatari si permettono di porre le seguenti domande:
1. Il Governo condivide l'opinione secondo cui la regolamentazione attuale non tiene adeguatamente conto di un impiego efficiente di mezzi pubblici in caso di un numero superiore alla media di assenze individuali da centri abitativi per persone disabili?
2. Il Governo è disposto a introdurre una regolamentazione per assenze in numero superiore alla media che garantisca la copertura dei costi fissi nei centri abitativi per persone disabili?
Coira, 16 febbraio 2016
Felix (Haldenstein), Valär, Dosch, Baselgia-Brunner, Burkhardt, Caluori, Casanova (Ilanz), Casty, Casutt-Derungs, Cavegn, Danuser, Dudli, Epp, Florin-Caluori, Giacomelli, Gunzinger, Jenny, Kollegger, Komminoth-Elmer, Kunfermann, Lamprecht, Lorez-Meuli, Mani-Heldstab, Müller, Niederer, Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Paterlini, Pedrini, Peyer, Pfenninger, Stiffler (Davos Platz), Thomann-Frank, Vetsch (Pragg-Jenaz), Widmer-Spreiter, Wieland, Buchli, Cahenzli (Trin Mulin), Fausch, Gujan-Dönier, Stäbler, Tuor