La digitalizzazione di processi economici e sociali è stata recentemente oggetto di un incarico della granconsigliera Casanova-Maron (PV AU 5 / 2016). Va valutata positivamente la disponibilità del Governo ad accogliere l'incarico Casanova-Maron "ai sensi della sua risposta" del 30.8.2016. Come osserva a ragione il Governo, le infrastrutture di comunicazione rappresentano un elemento centrale per il futuro sviluppo sociale ed economico del Cantone. Inoltre, sempre a ragione, si rimane fedeli alla strategia attuale, secondo la quale si intende lasciare lo sviluppo delle infrastrutture alle diverse imprese private e semi-private attive a livello regionale e nazionale operanti nel Cantone. Non è però stata data risposta riguardo a cosa il Governo debba ora concretamente intraprendere affinché l'obiettivo dichiarato "di incrementare l'attrattiva della piazza economica, di sfruttare ulteriori potenziali per la creazione di valore aggiunto e di fornire un contributo allo sviluppo sostenibile della nostra società" (risposta del Governo del 30.8.2016) possa essere sostenuto un po' più concretamente. Tale situazione è insoddisfacente, se si considera che nel bilancio intermedio e nella prospettiva relativa ai collegamenti a banda larga nel Cantone dei Grigioni del 18.1.2012, riguardo alla "ulteriore procedura" era stata constatata una necessità di coordinamento da parte delle istituzioni pubbliche proprio nel più importante e costoso settore del collegamento a banda larga, ossia nel settore delle condotte vuote, dei pozzetti, ecc. o delle cosiddette infrastrutture passive.
Il Cantone e i comuni sono proprietari, direttamente o indirettamente tramite le loro partecipazioni a imprese di diritto pubblico, di numerosi pozzetti, piloni, cabine di distribuzione, trasformatori, condotte vuote, ecc. (nel complesso questi impianti vengono definiti "infrastrutture passive"), che potrebbero essere maggiormente utilizzati per la posa di infrastrutture di telecomunicazione ad alta capacità. Nonostante il SIG, il coordinamento delle procedure per il rilascio della licenza edilizia e numerose regolamentazioni contrattuali, le imprese di telecomunicazione attive sul mercato non hanno a disposizione un inventario centralizzato e gestito da un unico ente di queste infrastrutture del valore di miliardi, alcune delle quali giacciono addirittura inutilizzate senza che nessuno se ne accorga. A livello federale, il diritto di accesso a queste infrastrutture è attualmente oggetto della revisione della legge sulle telecomunicazioni, in cui nell'art. 36a del relativo avamprogetto si intende ancorare a livello di legge l'obbligo per i proprietari di consentire la coutenza di tali impianti (a prezzi non discriminatori e adeguati). Il fatto che in questo ambito esista necessità di agire è indizio del fatto che non tutto funziona al meglio. Le imprese di telecomunicazione confermano che nei cantieri attuali il coordinamento in relazione al nuovo allestimento di tali impianti funzionerebbe bene. Al contempo, i progetti di ampliamento di una rete esistente o la pianificazione di una nuova rete in considerazione di impianti simili già esistenti causerebbero però enormi oneri amministrativi e significherebbero non di rado dover superare numerosi e talora molto complessi ostacoli amministrativi a livello cantonale e comunale. Ognuno proporrebbe i propri contratti, condizioni commerciali diverse e argomentazioni diverse sul perché una cosa potrebbe funzionare o meno.
Per le ragioni summenzionate, le firmatarie e i firmatari incaricano il Governo di allestire un inventario cantonale delle infrastrutture passive, un servizio di riferimento centrale per i gestori di reti a banda larga, la definizione di condizioni generali di contratto per l'utilizzo delle infrastrutture passive e lo sviluppo di un programma di pianificazione che calcoli automaticamente i percorsi più efficienti verso nuove condotte per reti di telecomunicazione. In questo modo possono essere risparmiati costi di transazione ed essere gestite in modo più efficiente infrastrutture direttamente o indirettamente di proprietà pubblica.
Coira, 19 ottobre 2016
Caduff, Casanova-Maron (Domat/Ems), Stiffler (Coira), Albertin, Alig, Berther (Disentis/Mustér), Blumenthal, Bucher-Brini, Buchli-Mannhart, Cahenzli-Philipp, Caluori, Casty, Casutt-Derungs, Cavegn, Caviezel (Coira), Darms-Landolt, Dermont, Dosch, Dudli, Engler (Davos Dorf), Epp, Fasani, Felix (Scuol), Florin-Caluori, Geisseler, Giacomelli, Heiz, Jeker, Kunfermann, Märchy-Caduff, Michael (Donat), Niederer, Pult, Rosa, Sax, Schneider, Thomann-Frank, Tomaschett (Breil), Tomaschett-Berther (Trun), Waidacher, Wieland, Zanetti, Berther (Segnas), Bonderer, Degiacomi, Engler (Surava), Natter, Nicolay, Ruckstuhl