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Sessione: 06.12.2016

Nel programma annuale 2017, sotto il punto centrale di sviluppo PCSv 4/22 Sicurezza pubblica, il Governo ha presentato il seguente obiettivo annuale: "Contrastare il turismo del crimine tramite una presenza maggiore, visibile e attiva della polizia e rafforzare il senso di sicurezza della popolazione". Nell'attuazione si punta a una collaborazione ottimale con il Corpo delle guardie di confine (Cgcf), al fine di combattere il turismo del crimine nella fascia di confine e di affrontare gli eventi migratori.

Queste misure presuppongono un partner, ossia il Cgcf, che disponga delle corrispondenti capacità in particolare nella fascia di confine. In passato, a seguito del ritiro di personale del Cgcf, la popolazione delle vallate vicine alla frontiera è stata confrontata con segnali contrastanti.

Il Cantone dei Grigioni dispone del tratto più lungo di confine svizzero e con Müstair, Campocologno e Castasegna dei tre valichi di frontiera aperti tutto l'anno sul confine meridionale che risulta particolarmente sensibile. La morfologia montagnosa del terreno e le grandi distanze rendono difficoltoso l'intervento tempestivo da parte delle unità mobili delle guardie di confine.

I firmatari invitano il Governo a richiedere attivamente alla Confederazione una dotazione sufficiente con personale di frontiera per il tratto di confine nazionale sul territorio dei Grigioni. Per la dotazione dell'effettivo da parte della Confederazione, la lunghezza del tratto di frontiera nei Grigioni e la sorveglianza impegnativa del territorio intermedio montagnoso vanno fatti valere quali criteri equivalenti alle affluenze più elevate dei Cantoni confinanti situati su terreni pianeggianti.

Coira, 6 dicembre 2016

Lamprecht, Della Vedova, Michael (Castasegna), Alig, Bleiker, Bondolfi, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Burkhardt, Casanova (Ilanz), Casty, Cavegn, Caviezel (Davos Clavadel), Clalüna, Clavadetscher, Crameri, Danuser, Davaz, Dosch, Dudli, Engler, Epp, Felix (Haldenstein), Felix (Scuol), Foffa, Geisseler, Giacomelli, Grass, Gunzinger, Hardegger, Hartmann, Heiz, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Jeker, Jenny, Koch (Tamins), Komminoth-Elmer, Lorez-Meuli, Mani-Heldstab, Marti, Mathis, Michael (Donat), Müller, Nay, Niederer, Niggli (Samedan), Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Salis, Sax, Schneider, Schutz, Steck-Rauch, Steiger, Stiffler (Davos Platz), Tenchio, Thomann-Frank, Tomaschett (Breil), Toutsch, Troncana-Sauer, Vetsch (Klosters Dorf), Widmer-Spreiter, Wieland, Cantieni, Erhard, Wellig

Risposta del Governo

In tempi recenti il Governo ha intrapreso numerosi passi per intensificare la collaborazione con il Corpo delle guardie di confine (Cgcf) e quindi per combattere il turismo del crimine e affrontare gli eventi migratori. Al contempo nei confronti della Confederazione è stato ripetutamente richiesto il potenziamento del Cgcf.

Con decreto del 22 settembre 2015 (prot. n. 827), il Governo aveva approvato l'accordo amministrativo stipulato tra il Cantone dei Grigioni e l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) in merito alla collaborazione tra la Polizia cantonale dei Grigioni e il Cgcf quale organo dell'AFD. In questo modo, la collaborazione di queste autorità era stata potenziata e strutturata in modo più efficiente. All'interno dell'accordo sono disciplinati nel dettaglio tra l'altro le pattuglie comuni nonché lo svolgimento di operazioni congiunte nel territorio di frontiera. La collaborazione tra il Cgcf e la Polizia cantonale crea un valore aggiunto per entrambe le parti. Il Cgcf è coinvolto anche nella collaborazione con le autorità di polizia negli Stati esteri confinanti, ad esempio con la Provincia di Sondrio, e prende parte agli incontri internazionali insieme a rappresentanti del Cantone. Anche in futuro il Cantone intratterrà stretti contatti con le persone responsabili per il Cgcf a livello politico e operativo e provvederà a eseguire in maniera costante un'analisi adeguata alla situazione, affinché in caso di necessità si possa reagire ai problemi incombenti in modo tempestivo e senza perdite di tempo.

Nell'incarico si osserva che in passato, a seguito del ritiro di personale del Cgcf, la popolazione delle vallate vicine alla frontiera è stata confrontata con segnali contrastanti. Probabilmente questa critica si riferisce alle riorganizzazioni del Cgcf, come ad esempio il progetto GRISCHA, in merito al quale il Governo si era espresso nella sua risposta dell'11 marzo 2014 all'interpellanza Della Vedova. Con tale progetto, il Cgcf mirava a liberare un numero maggiore di unità per interventi mobili nei Grigioni mantenendo un effettivo ideale invariato, ma procedendo a una riduzione e flessibilizzazione dei tempi per sdoganamento e servizi. In questo modo i controlli possono avvenire in modo flessibile, adeguato alla situazione, ma anche a sorpresa al valico doganale o nella fascia di confine. Riorganizzazioni di questo tipo servono ad adeguare la disposizione esistente ai nuovi rischi e sono avvenute anche presso la Polizia cantonale con l'obiettivo di aumentare la flessibilità. Il Cgcf ha informato la popolazione in occasione di manifestazioni informative in loco. Si è espresso più volte in maniera esplicita a favore dell'ubicazione dei Grigioni e anche delle nostre valli meridionali. Partendo da tali presupposti per il Governo non vi è motivo di opporsi alle riorganizzazioni finché queste ultime garantiscono o migliorano effettivamente la sicurezza. Nell'ambito di riorganizzazioni di questo tipo, il Governo e il Dipartimento competente hanno difeso gli interessi del Cantone presso il Cgcf. In passato il Cgcf è sempre stato disponibile ad ascoltare le richieste del Cantone; l'ultima dimostrazione in questo senso è stata la scelta dell'ubicazione per la Centrale orientale di pronto intervento del Cgcf, la quale è ricaduta su Coira e quindi sul Cantone dei Grigioni. Gli sviluppi continueranno a essere seguiti attivamente.

Come rilevato più volte negli scorsi anni in Gran Consiglio durante l'ora delle domande in merito a questa tematica (ad es. domanda di Brigitta Hitz-Rusch, sessione di dicembre 2016, domanda di Reto Crameri, sessione di giugno 2016, domanda di Bruno Claus, sessione di dicembre 2015), il Governo e il Dipartimento competente agiscono già ai sensi del presente incarico e continueranno a impegnarsi attivamente e con decisione presso la Confederazione affinché l'effettivo del Cgcf corrisponda alle esigenze e sia in grado di affrontare le sfide con le quali ci troviamo confrontati. Al contempo il Cantone continuerà a presentare proposte a tale scopo alla Confederazione anche tramite organi intercantonali come la Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia della Svizzera orientale (OJPD), presieduta dal Consigliere di Stato Christian Rathgeb. Il Governo è disposto ad accogliere l'incarico.

2 marzo 2017