Il 22 dicembre 2016 il Cantone ha comunicato che il torrente di montagna Spöl, all'interno del Parco nazionale svizzero, è inquinato da PCB, una sostanza non biodegradabile e cancerogena. A quanto pare, il veleno è finito nel fiume a seguito di un guasto occorso durante il risanamento della diga di Livigno.
Il 30 agosto 2017 il Regionaljournal Graubünden ha riferito che l'inquinamento da PCB è molto maggiore di quanto ipotizzato in un primo tempo e che il risanamento dello Spöl risulta estremamente oneroso. Inoltre il successo di questa opera di risanamento è tutt'altro che certo.
Oltre alle questioni di diritto ambientale, si pongono anche questioni finanziarie, considerato che è lecito ritenere che il risanamento dell'intero torrente costerà alcuni milioni di franchi. Dalla prospettiva della popolazione è molto importante che siano gli inquinatori e non i contribuenti a rispondere per il danno cagionato.
Ciò considerato, le firmatarie e i firmatari pregano il Governo di rispondere alle seguenti domande:
1. Come valuta il Governo la fattispecie descritta?
2. Quali sono i rischi ai quali sono esposte la natura e la popolazione nelle vicinanze dello Spöl a causa del grave inquinamento da PCB?
3. A quale onere finanziario è associato il risanamento completo dello Spöl, sempre che un tale risanamento completo sia realistico?
4. Chi si fa carico dei costi di questo risanamento? Esiste il rischio che alla fine debbano essere i contribuenti a rispondere per i danni?
Coira, 1° settembre 2017
Pult, Perl, Atanes, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Cahenzli-Philipp, Caviezel (Coira), Deplazes, Gartmann-Albin, Jaag, Locher Benguerel, Monigatti, Noi-Togni, Peyer, Pfenninger, Thöny