Nel mondo economico e politico, vi è crescente consapevolezza riguardo all'incombente carenza di personale qualificato e un numero sempre maggiore di settori è chiamato a trovare soluzioni. Un approccio promettente per i Grigioni dovrebbe essere la creazione di condizioni quadro che motivino personale qualificato svizzero a inserirsi nel processo lavorativo. Molte donne e molti uomini qualificati con figli non trovano condizioni corrispondenti. È vero che negli ultimi anni la situazione delle offerte di assistenza complementare alla famiglia e alla scuola è migliorata. Ciononostante continuano a sussistere importanti lacune e l'offerta sembra soddisfare le esigenze dei genitori in misura soltanto parziale. Ad esempio, soprattutto nel settore scolastico vi sono tuttora importanti lacune nell'offerta, perché in diverse sedi scolastiche mancano del tutto delle offerte (assistenza sul mezzogiorno e/o pomeridiana) oppure le offerte sono disponibili soltanto durante l'attività scolastica.
La conciliabilità tra lavoro e famiglia è garantita per i genitori di bambini in età pre-scuola dell'infanzia/prescolare. I genitori possono fare capo alle offerte esistenti delle strutture diurne di custodia collettiva. Appena i figli entrano nel sistema scolastico, la conciliabilità non è più garantita con certezza. Molti comuni non offrono strutture corrispondenti perché secondo la legge scolastica sono obbligati a farlo soltanto se è dato un bisogno da parte di otto allievi. E questo bisogno minimo deve essere dato per ogni ora di lezione impartita durante un giorno. Manca quindi la flessibilità e in parte anche la volontà politica di offrire più di quanto previsto dalla legge. In concreto, sono innanzitutto le famiglie domiciliate in comuni di piccole o medie dimensioni del Cantone dei Grigioni che vengono penalizzate. Tale situazione produce una disparità di trattamento all'interno del Cantone perché l'accesso a offerte di strutture diurne dipende dal comune di domicilio.
Inoltre gli accertamenti e segnatamente la decisione relativa all'effettivo svolgimento dell'assistenza complementare alla scuola avvengono con troppo ritardo (in parte alcuni giorni prima dell'inizio dell'anno scolastico). Per genitori che lavorano diventa impossibile fare capo a una struttura diurna del comune. I genitori organizzano tempestivamente un'altra possibilità di assistenza ai bambini e il comune non ravvisa alcun bisogno perché non gli perviene alcuna richiesta relativa a una struttura diurna o gliene perviene un numero troppo esiguo.
Le firmatarie e i firmatari pongono le seguenti domande al riguardo:
1. Il Governo riconosce la necessità di miglioramento nel settore dell'assistenza ai bambini, dove le offerte di assistenza presentano un grado limitato di compatibilità con il lavoro? In particolare, ciò riguarda la mancanza di assistenza durante le vacanze scolastiche e la dipendenza dal fabbisogno delle offerte di strutture diurne secondo quanto previsto dalla legge scolastica.
2. Il Governo è disposto a ridurre il numero di allievi a partire dal quale gli enti scolastici sono tenuti a offrire strutture di assistenza, ossia a meno di otto allievi?
3. Quali possibilità intravede il Governo per creare un incentivo maggiore per i comuni a proporre un'offerta compatibile con genitori che lavorano?
Coira, 4 dicembre 2019
Spadarotto, Casutt-Derungs, Stiffler, Atanes, Baselgia-Brunner, Bettinaglio, Bigliel, Brunold, Cahenzli-Philipp, Cavegn, Caviezel (Coira), Clalüna, Degiacomi, Deplazes (Coira), Derungs, Epp, Gartmann-Albin, Gasser, Hofmann, Hohl, Horrer, Kappeler, Maissen, Märchy-Caduff, Müller (Felsberg), Noi-Togni, Perl, Preisig, Rettich, Ruckstuhl, Rutishauser, Schneider, Schutz, Schwärzel, Thomann-Frank, Thöny, von Ballmoos, Widmer (Felsberg), Widmer-Spreiter (Coira), Wilhelm, Zanetti (Sent), Zanetti (Landquart), Padrun-Valentin, Pajic