Nella sessione di ottobre 2022 è stato trattato l'incarico di frazione UDC concernente il termine di attesa e la pensione per ex Consiglieri di Stato. Contrariamente al titolo dell'incarico, si auspicava soltanto l'introduzione di un termine di attesa e non un adeguamento della pensione. Tuttavia i verdi liberali non considerano né equa né al passo con i tempi una pensione vita natural durante.
Secondo l'art. 8 LSPC (CSC 170.380), dopo l'abbandono della carica in Governo i Consiglieri di Stato hanno diritto, vita natural durante, a una pensione. Secondo la regolamentazione legislativa, la pensione in caso di durata della carica di 12 anni ammonta a circa il 42 per cento dell'ultimo stipendio percepito (3,5 per cento per ogni anno di carica). In caso di stipendio annuo pari a 262 000 franchi, la pensione è quindi quantificabile in circa 110 000 franchi all'anno.
Questo paracadute d'oro viene pagato dai contribuenti: un privilegio molto difficile da giustificare. Oggi i politici sono tendenzialmente più giovani al momento di assumere o di abbandonare una carica. Già solo per questo motivo il costrutto di pensione deve essere riconsiderato. Come ci mostra la prassi, non è nemmeno dato il caso per cui i membri del Governo non trovano un'attività nell'economia privata dopo l'abbandono della carica.
Una limitazione temporale della pensione a tre anni sarebbe a nostro avviso sufficiente ai fini di un riorientamento professionale. L'attrattiva di una tale carica rimarrebbe perciò garantita.
Il Governo viene perciò incaricato di sottoporre al Gran Consiglio una modifica della legge sugli stipendi e la previdenza professionale dei Consiglieri di Stato LSPC che preveda in futuro una pensione fino a un massimo di tre anni.
Coira, 19 ottobre 2022
Danuser (Coira), Badrutt, Kappeler, Bavier, Oesch, Rageth, von Ballmoos