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Sessione: 20.10.2004
A livello nazionale si discute intensamente già da tempo riguardo ad un nuovo certificato di salario. La Conferenza fiscale svizzera (CFS) se ne sta occupando e altrettanto fanno le associazioni economiche. Anche al Parlamento federale sono pendenti diversi interventi parlamentari riguardo al nuovo certificato di salario.
All'inizio di ottobre si è potuto apprendere dai media che la CFS ha dichiarato obbligatorio a partire dal 2006 il nuovo certificato di salario, nonostante la resistenza delle associazioni economiche. A questo riguardo si impongono le seguenti domande alle quali si chiede al Governo di rispondere:

1. Corrisponde al vero che la competenza per l'introduzione del nuovo certificato di salario non spetta alla Confederazione e al Consiglio federale, bensì alle autorità finanziarie cantonali?

2. Il Governo conosceva già in precedenza la decisione della CFS? Quando sono state date quali direttive al Dipartimento delle finanze?

3. Come valuta il Governo la reazione alla decisione della CFS da parte delle associazioni economiche, che si sono dette “estremamente sorprese” e hanno parlato di "decisione unilaterale e autoritaria"?

4. L'Unione svizzera delle arti e mestieri ha addirittura minacciato di prendere in esame la possibilità di boicottare il nuovo certificato di salario. Come giudica il Governo questa minaccia e come pensa di affrontarla, qualora venisse attuata?

5. Il Governo condivide l'opinione dell'economia, secondo cui il previsto nuovo certificato di salario porta ai datori di lavoro soltanto maggiori spese amministrative ed ai lavoratori un aumento a freddo delle imposte?

6. Il Governo è perciò disposto a ritornare sulla decisione della CFS, questo a beneficio dell'economia e innanzitutto delle PMI?

Coira, 20 ottobre 2004

Name: Augustin, Barandun, Berther (Disentis) Berther (Sedrun), Bischoff, Büsser, Cahannes, Casanova (Vignogn), Casanova (Coira), Cavegn, Christ, Claus, Crapp, Demarmels, Dermont, Fallet, Fasani, Federspiel, Feltscher, Hanimann, Hardegger, Hartmann (Champfèr), Keller, Kleis-Kümin, Loepfe, Luzio, Maissen, Meyer-Grass (Klosters), Portner, Quinter, Telli, Thomann, Tramèr, Tuor, Wettstein, Zanolari, Zarn, Zegg, Furrer, Hartmann, Paterlini, Züst

Session: 20.10.2004
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

A titolo di introduzione va ricordato che la critica al nuovo certificato di salario non è rivolta al modulo in sé, quanto piuttosto alla richiesta dichiarazione delle prestazioni accessorie al salario. Questa esigenza corrisponde all'attuazione del diritto vigente. Anche nell'attuale certificato di salario queste prestazioni avrebbero dovuto essere indicate, cosa di cui oggi probabilmente i datori di lavoro non erano consapevoli.

1. Il certificato di salario è un modulo necessario all'attuazione delle leggi fiscali vigenti di Confederazione e Cantoni. La legge federale sull'armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (LAID) richiede un modulo uniforme (art. 71 cpv. 3), senza però specificare il destinatario competente. Dalla collocazione sistematica della disposizione LAID, la dottrina e la prassi concludono che Confederazione e Cantoni sviluppino insieme i moduli. Presso la Confederazione e presso il Cantone questi compiti rientrano nel settore di competenza della autorità fiscali, motivo per cui, correttamente, la Conferenza fiscale svizzera (CFS), quale associazione di queste autorità, si è assunta i lavori menzionati.

2. La CFS ha preso la decisione relativa al nuovo certificato di salario in accordo con la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF). Il Governo era informato riguardo ai relativi lavori.
La strutturazione del modulo è una questione di applicazione del diritto fiscale che, secondo la chiara regolamentazione legislativa, rientra nel settore di competenza dell'Amministrazione delle imposte. Al riguardo Governo e Dipartimento delle finanze non hanno né imposto direttive né affidato incarichi.

3. Con la moderazione del Consigliere federale Merz, la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze e le associazioni economiche hanno potuto eliminare le divergenze esistenti, motivo per cui non si entrerà ulteriormente nel merito delle reazioni delle associazioni economiche. Sono ancora in sospeso le richieste politiche per una regolamentazione legislativa del contenuto del certificato di salario. Questo non interessa però l'attuazione del diritto vigente, motivo per cui non si sono dovuti attendere sforzi in questo senso. Dal punto di vista del diritto fiscale si deve qui chiedere con estrema chiarezza che tutte le prestazioni imponibili versate dal datore di lavoro vengano indicate anche sul certificato di salario. Ogni altra regolamentazione deve essere respinta in quanto estranea alla materia, errata dal punto di vista fiscale e impraticabile.

4. La minaccia di boicottaggio dell'Unione svizzera delle arti e mestieri era incomprensibile per il Governo, dato che dal punto di vista materiale esistevano divergenze soltanto in un unico punto. Dal punto di vista giuridico la minaccia di boicottaggio avrebbe peraltro difficilmente potuto imporsi. Nel frattempo essa è stata ritirata.

5. Il Governo non condivide l'opinione dell'economia in nessuno dei due punti. Le maggiori spese amministrative delle imprese saranno limitate ed un aumento a freddo delle imposte si avrà soltanto laddove la legge vigente non è stata finora osservata. Il Governo nutre forti dubbi che le maggiori entrate stimate dalle associazioni economiche a livello nazionale ed in particolare anche in riferimento al Cantone dei Grigioni siano reali.
Qualora fosse vera l'affermazione delle associazioni economiche, secondo cui il nuovo certificato di salario condurrà a maggiori entrate dell'ordine di grandezza di 3 miliardi di franchi, se ne dovrebbe concludere che a livello svizzero i datori di lavoro hanno omesso di dichiarare componenti dello stipendio fino a 10 miliardi di franchi. In uno Stato di diritto una tale procedura non potrebbe senza dubbio trovare sostegno né da parte del Governo, né da parte delle associazioni economiche.

6. Il Governo sostiene l'introduzione del nuovo certificato di salario e quindi la decisione della CFS. In riferimento alla regolamentazione transitoria devono venire concordati ancora diversi dettagli tra le associazioni economiche da una parte e la CFS e la CDF dall'altra.

Data 20 dicembre 2004