La decisione della CSEC del Consiglio degli Stati di non inserire nella legge sulla protezione degli animali il divieto di transito per i trasporti di animali da macello invia un segnale sbagliato all'UE. Solo un divieto esplicito a lungo termine impedirà ai trasportatori dell'UE di attraversare la Svizzera con il loro carico di animali vivi.
Si stima che siano 30 milioni i cavalli, i bovini, i suini e gli ovini che ogni anno vengono sballottati attraverso tutta l'Europa su distanze estreme che possono raggiungere i 2'500 chilometri e un massimo di 90 ore di viaggio. Gli animali sono stipati in enormi camion che hanno fino a quattro piani di carico. Non esiste nemmeno una limitazione del tempo di trasporto, bensì unicamente la prescrizione di una pausa per l'approvvigionamento dopo 24 ore di viaggio.
Per fortuna, la Svizzera è stata risparmiata da simili situazioni, poiché per il momento simili trasporti di animali vivi da macel-lo sulle nostre strade sono vietati. In caso di apertura delle frontiere, la Svizzera dovrebbe lottare contro gli stessi problemi che l'UE stessa non riesce a risolvere. Infrazioni nei trasporti sulle lunghe distanze sono all'ordine del giorno nell'UE. Le infrazioni più frequenti sono il superamento della durata massima di trasporto, una densità di carico eccessiva, il mancato rispetto degli intervalli di abbeveraggio e foraggiamento, la mancanza di pareti divisorie, documenti d'accompagnamento mancanti o falsifi-cati, nonché veicoli inadeguati. A ciò si aggiunge il pericolo di importare epizoozie.
L'ordinanza vigente permette il transito di bovini, bufali, ovini, caprini e suini limitatamente al traffico ferroviario e aereo (art. 57f), il trasporto di asini, cavalli e volatili non è disciplinato. Il Consiglio federale può di propria competenza escludere questa disposizione dall'ordinanza. Finora esso ha assicurato più volte all'opinione pubblica che non abbandonerà questo divieto. Si tratta ora di trovare una soluzione legislativa per tutti gli animali da macello, affinché il Consiglio federale non abbia più la possibilità, nemmeno dal punto di vista giuridico, di sacrificare questa disposizione sull'altare delle trattative con l'UE. Lo scorso anno, la CSEC del Consiglio nazionale ha approvato all'unanimità l'iniziativa parlamentare Marty Kälin, che chiedeva un divieto di transito in Svizzera di animali vivi destinati al macello, nonché maggiori controlli alle frontiere in caso di trasporti di animali. La CSEC CS ha ora, a sorpresa, respinto l'iniziativa parlamentare con 6 voti contro 4. Con un'apertura delle frontiere ai trasporti internazionali di animali, la Svizzera potrebbe diventare la piattaforma dei vergognosi trasporti di animali vivi da macello dell'UE. In questo modo si renderebbe corresponsabile dei crudeli maltrattamenti inflitti agli animali sulle strade europee. L'obiettivo dovrebbe essere quello di non trasportare per tutta l'Europa e attraverso la Svizzera gli animali vivi destinati al macello. L'obiettivo a lungo termine dovrebbe essere la macellazione degli animali vicino al loro luogo di provenienza.
Si chiede ora al Governo di impegnarsi per un divieto generale di transito attraverso la Svizzera di animali vivi destinati al macello e di intervenire in tal senso presso i competenti uffici federali.
Coira, 12 febbraio 2008
Name: Gartmann-Albin, Stiffler, Pfenninger, Arquint, Baselgia-Brunner, Berther (Disentis), Berther (Sedrun), Bleiker, Blumenthal, Brüesch, Bucher-Brini, Bundi, Campell, Casty, Christoffel-Casty, Darms-Landolt, Dermont, Dudli, Federspiel, Frigg-Walt, Hasler, Jaag, Jäger, Märchy-Michel, Menge, Montalta, Pfiffner-Bearth, Pfister, Stoffel, Thöny, Thurner-Steier, Trepp, Vetsch (Klosters Dorf), Grendelmeier, Locher Benguerel, Loi, Monigatti
Session: 12.02.2008
Vorstoss: it Auftrag