La stagione di caccia attesa con ansia dai cacciatori è finalmente
arrivata. Si tratta del periodo in cui il cacciatore può dedicarsi alla
sua attività preferita, all'attività secondaria più bella del mondo, e
godersi alcune ore piacevoli. La caccia rappresenta però più di un
semplice svago, poiché con essa il cacciatore svolge una mansione a
servizio della società. Il compito della caccia consiste nel conservare
effettivi di selvaggina sani, adattati alle condizioni locali e
strutturati in modo naturale, nel limitare i danni al bosco e alle
colture agricole ad una misura tollerabile nonché nel cacciare gli
effettivi di selvaggina secondo il principio della sostenibilità. È
stato possibile raggiungere tale scopo per gli effettivi di stambecchi,
di camosci e di cervi.
L'analisi della situazione effettuata due anni fa ha però anche
dimostrato che si rende necessario un cambiamento nell'ambito della
caccia al capriolo. Gli effettivi di capriolo presentano uno squilibro
in favore delle femmine e della selvaggina giovane e la crescita
dell'effettivo primaverile pari al 30% all'anno non viene assorbita
dalla caccia. Come conseguenze risultano un'alta mortalità, effettivi
locali numericamente troppo alti, in parte caprioli denutriti e
eccessivi danni provocati dalla selvaggina. Tutto ciò non è accettabile
per ragioni di protezione degli animali e della natura. In stretta
collaborazione con la Commissione per la caccia il Cantone ha perciò
sviluppato un concetto per la caccia al capriolo attuale e fondato sulla
biologia riguardante la selvaggina. In una prima fase gli organi della
sorveglianza della caccia hanno abbattuto nel tardo autunno 1996 circa
100 capi di capriolo e l'anno scorso in un secondo tempo si sono svolte
delle cacce speciali al capriolo in tre regioni sperimentali. Con tale
esperienza il nuovo concetto per la caccia al capriolo è stato
ottimizzato e quest'anno potrà essere applicato in tutto il Cantone. Lo
scopo del concetto consiste nel regolare effettivi locali e regionali
numericamente troppo alti e disciplinare una caccia al capriolo secondo
il principio della sostenibilità. Tale obiettivo dovrà essere raggiunto,
se necessario, con cacce speciali al capriolo durante il tardo autunno
eseguite nelle singole regioni. Nell'ambito di queste cacce speciali
potranno essere abbattuti - ad eccezione degli animali ammalati e feriti
- soltanto le femmine e i piccoli. L'uccisione mirata delle capriole e
dei capretti regola in modo naturale gli effettivi e inoltre migliora la
struttura degli stessi. Si rende perciò necessaria la caccia ai capretti
cresciuti nel frattempo durante il tardo autunno. L'abbattimento di
capretti nel tardo autunno non rappresenta un provvedimento eccezionale,
poiché, per le ragioni esposte, succede già da anni nella maggioranza
dei cantoni.
Il nuovo concetto per la caccia al capriolo rappresenta un'ulteriore
pietra miliare nella pianificazione della caccia nei Grigioni. La nuova
regolamentazione della caccia al capriolo é giusta e necessaria per
ragioni di protezione degli animali e della natura. Per molti riguardi
però esige di più dal cacciatore grigionese. Sono convinto che i
cacciatori grigionesi accetteranno tale sfida e sapranno assolvere il
compito loro affidato. In tal senso auguro a tutte le cacciatrici e a
tutti i cacciatori una buona caccia nonché tanto divertimento e
successo.
Organo: Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste
Fonte: it Consigliere di Stato Luzi Bärtsch