Le Officine idroelettriche della Mesolcina SA (OIM) rinunciano alle
concessioni per il previsto bacino di accumulazione stagionale Curciusa.
Il Governo deplora la decisione delle OIM in quanto viene annullato,
malgrado gli sforzi profusi negli anni, un progetto che dal profilo
dell'economia energetica e pubblica avrebbe rivestito grande importanza
per i comuni interessati dalle concessioni, l'intera regione e il
Cantone.
La procedura di approvazione per il progetto concernente le
concessioni Curciusa delle OIM è pendente dal 1986. Quando nel 1990,
dopo dispendiosi chiarimenti, il Governo grigione approvò una prima
volta il progetto, diverse organizzazione ambientaliste presentarono
ricorso al Tribunale federale. In virtù della nuova e severa
legislazione sulla protezione delle acque il Tribunale federale rinviò
il caso all'autorità cantonale per una nuova valutazione.
Anche la seconda procedura di approvazione del Governo datata 1995
fu impugnata presso il Tribunale federale da organizzazioni ecologiste.
Ne conseguì un'ulteriore dispendiosa procedura caratterizzata da un
ampio scambio di scritti e adduzioni di prove nonché un sopralluogo
avvenuto nel novembre 1997. Da allora questa procedura attende un
giudizio da parte del Tribunale federale.
A seguito dell'incremento dei costi del progetto e della crescente
insicurezza circa gli sviluppi futuri nel ben presto liberalizzato
mercato dell'energia la situazione economica è drasticamente mutata
anche per il progetto Curciusa. I costi di produzione
sproporzionatamente elevati, che attualmente ammontano a circa 18
centesimi per chilowattora, l'incerta evoluzione futura dei prezzi della
corrente hanno indotto le OIM a rinunciare definitivamente al progetto.
Il Governo nutre comprensione per il fatto che oggi le OIM, sulla
base delle nuove condizioni quadro, giudichino con un altro occhio i
rischi legati alla realizzazione di questo progetto. Va osservato che la
ditta richiedente ha piena facoltà di rinunciare in qualsiasi momento
alle concessioni per le quali un tempo aveva inoltrato domanda.
Per contro l'Esecutivo ritiene deprecabile che questa rinuncia sia
stata espressa prima della sentenza del Tribunale federale. Restano così
prive di risposta numerose questioni che, nell'ambito di future
realizzazioni di centrali idroelettriche, sarebbero state di essenziale
importanza non soltanto per i comuni, la regione o il Cantone, bensì
pure per l'economia elettrica dell'intera Svizzera (applicazione delle
disposizioni sulle acque residue giusta la legge sulla protezione delle
acque, importanza del bilancio energetico positivo, delimitazione di
diversi generi di inventari ecc.).
Estremamente deplorevole è la rinuncia a questo progetto, che agli
occhi del Governo è ecologicamente sostenibile, ma deplorevole
soprattutto in un'ottica di economia energetica e pubblica. Il progetto
avrebbe consentito, in particolare durante l'inverno, la produzione di
energica di punta di prima qualità. Avrebbe inoltre comportato
ragguardevoli investimenti a lungo termine in una regione economicamente
debole. I proventi della collettività avrebbero altresì potuto
raggiungere considerevoli importi (prestazioni una tantum per comuni e
per il Cantone nella misura di 1.8 milioni di franchi ciascuno;
prestazioni annue ricorrenti per comuni 1.7 milioni di franchi, per il
Cantone 1.3 milioni di franchi).
I ritardi accumulati negli anni a seguito delle diverse possibilità
d'impugnazione e la lunga durata della procedura hanno chiarito una
volta di più che le procedure, soprattutto quelle nel settore
dell'utilizzazione delle forze idriche, richiedono tempi molto lunghi e
sono ricche di complicazioni.
Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria di Stato dei Grigioni