Una parte assolutamente decisiva della politica linguistica nei
Grigioni è costituita dalla politica per il mantenimento della lingua
romancia. La votazione popolare cantonale del 10 giugno concernente la
revisione parziale della legge sull'esercizio dei diritti politici, in
cui si propone la modifica dell'art. 23, rispecchia in pieno questa
tradizione tipica dei Grigioni.
Nonostante nelle leggi che via via sono state sottoposte a revisione
la denominazione precisa di "rumantsch grischun" non sia presente, posso
assicurare a tutti che con il termine "lingua romancia", così recita il
testo di legge, non è da intendersi nient'altro che il "rumantsch
grischun". Il Gran Consiglio ha approvato la presente proposta con 93
voti favorevoli e nessuno contrario, di modo che in futuro anche il
materiale di voto cantonale possa essere redatto nella lingua romancia
unitaria. Nei Grigioni "diritto uguale per tutti" non è uno slogan
logoro e vuoto; se, infatti, gli abitanti della Bregaglia, della
Mesolcina e di Poschiavo ricevono il materiale delle votazioni in
"lingua italiana" e gli abitanti della Prettigovia, della Valle del Reno
e di Samnaun lo ricevono in "lingua tedesca", per la gente di lingua
romancia, residente nel Surmeir, nella Sutselva, nella Surselva,
nell'Engadina alta e bassa, in Val Monastero e persino per le persone di
lingua madre romancia che vivono a Coira per esempio, dovrebbe valere lo
stesso diritto, ossia il materiale di voto è fornito in "lingua
romancia".
La stessa Collezione sistematica delle leggi cantonali non verrà più
pubblicata nei due idiomi vallader e sursilvano, ma in un'unica versione
romancia, cioè in rumantsch grischun. A mio avviso qui viene chiamato in
causa un principio democratico: il federalismo. In altre parole: il
forte aiuta il debole. Gli idiomi continuano a rappresentare i muri
portanti della casa romancia. Ma a cosa servono dei bellissimi muri, se
la casa non ha il tetto? D'altra parte anche il tetto da solo non ha
senso. Il rumantsch grischun è il tetto della casa romancia, di cui gli
idiomi sono i muri. Riconosco che le tegole sono ancora piuttosto
recenti; ciononostante hanno già resistito a diverse bufere e prestano
un prezioso servizio al mantenimento della casa della lingua e cultura
romancia. Dal 1996, per esempio, tutte le inserzioni per posti di lavoro
nel Cantone sono pubblicate con successo in rumantsch grischun.
A coloro che vogliono ridurre la proposta a un espediente per
risparmiare, devo dire che è piuttosto vero il contrario. Con un sì al
rumantsch grischun il cantone può produrre più testi, più ordinanze, più
modulistica..., insomma può fare parecchio di più per la promozione
della cultura e della lingua romancia. Esprimendo un sì diamo alla
gioventù romancia le stesse opportunità che ha la gioventù di madre
lingua tedesca o italiana. I bambini di lingua romancia hanno molto meno
paura del contatto o meno difficoltà di comprensione con la loro lingua
unitaria di quanto molti vorrebbero sostenere.
Il rumantsch grischun serve unicamente a rafforzare la lingua e la
cultura romancia. La lingua unificata non si pone in contrapposizione
agli idiomi; ne è piuttosto un completamento significativo. Anche le
cittadine e i cittadini di lingua romancia hanno diritto alla parità di
trattamento linguistico nel nostro Cantone. "Chara lingua da la mamma"
continuerà ad essere cantata in ladino. Sarebbe del tutto insensato
voler cantare questa canzone in rumansch grischun; sarebbe come se si
volesse tradurre "Vo Lozärn gega Weggis zue" in "buon tedesco". A Trun
si continuerà a comunicare in sursilvano, a Valchava in Jauer, a Stierva
in surmirano e così via.
Il rumantsch grischun esiste. La responsabilità della sopravvivenza
dell'unicità rappresentata dal nostro trilinguismo ricade su tutte le
cittadine e i cittadini dei Grigioni ed è per questo che tutti hanno il
diritto democratico di esprimersi su questa questione.
Consigliere di Stato Claudio Lardi
Direttore del Dipartimento dell'educazione,
della cultura e della protezione dell'ambiente
dei Grigioni
Organo: Dipartimento dell'educazione, della cultura e della
protezione dell'ambiente dei Grigioni
Fonte: it Dipartimento dell'educazione, della cultura e della
protezione dell'ambiente dei Grigioni