Nell'aprile 2008, la nuova delegata all'integrazione ha assunto il
suo incarico nel Cantone dei Grigioni. Fra i suoi compiti principali
rientra la promozione dell'integrazione della popolazione straniera. Un
primo bilancio mostra che la convivenza della popolazione residente
straniera e indigena funziona sostanzialmente bene nel Cantone
plurilingue. Tuttavia, vi è necessità di agire in alcuni campi
problematici che devono essere affrontati con una politica di
integrazione attiva.
Dal 1°gennaio 2008 è in vigore la nuova legge sugli stranieri (LStr)
che stabilisce i principi della politica di integrazione. L'integrazione
viene definita come compito trasversale di Confederazione, Cantoni e
comuni. Fa parte dei loro compiti considerare le esigenze
dell'integrazione nei rispettivi ambiti di competenza e creare
condizioni quadro favorevoli per le pari opportunità e per la
partecipazione in ambito pubblico della popolazione straniera. Questo
richiede che il Cantone e i comuni, oltre alla Confederazione,
pratichino una politica di integrazione attiva e che approntino i mezzi
finanziari a ciò necessari.
Lo scorso anno il Governo grigionese ha assegnato all'Ufficio per
questioni di polizia e di diritto civile la direzione e il coordinamento
delle attività di integrazione previste dal diritto sugli stranieri e
dal diritto in materia d'asilo. Per l'attuazione, ha creato la posizione
di delegato all'integrazione. In aprile, Patricia Ganter Sonderegger ha
assunto l'incarico di delegata all'integrazione nel Cantone dei
Grigioni. Dopo 100 giorni, può essere stilato un primo bilancio. Il suo
compito principale è promuovere l'integrazione della popolazione
residente straniera e coordinare misure di integrazione sociale,
professionale e culturale per rifugiati, persone bisognose di protezione
con permesso di soggiorno e persone ammesse provvisoriamente.
La promozione dell'integrazione è in primo luogo un compito delle
strutture regolari come scuole dell'infanzia, scuole, formazione
professionale, mercato del lavoro, sanità pubblica o istituzioni della
sicurezza sociale. Essa rientra così fra le competenze cantonali e
comunali. Cantone e comuni hanno il compito di garantire a tutti gli
aventi diritto, indipendentemente dalla loro origine, possibilmente le
stesse opportunità nell'accesso alle strutture regolari. Con il sostegno
finanziario all'integrazione del Cantone possono inoltre venire
finanziate misure rivolte a persone che non hanno accesso alle strutture
regolari oppure laddove le misure non sono sufficienti alle necessità
specifiche. Vi rientrano ad esempio offerte linguistiche a bassa soglia,
corsi di alfabetizzazione e altre misure.
La convivenza funziona sostanzialmente bene
Un rilevamento della situazione della popolazione residente
straniera nel Cantone dei Grigioni rivela che, con una quota di
stranieri del 15 percento e una quota di disoccupazione del 2 percento
scarso, la convivenza della popolazione residente straniera e indigena
nel Cantone plurilingue funziona sostanzialmente bene.
Si delineano però anche campi problematici: bambini e adolescenti
alloglotti sono sottorappresentati a livello liceale e
sovrarappresentati nella scuola di avviamento pratico e nelle classi
ridotte. Inoltre, i giovani che lasciano la scuola senza una soluzione
professionale successiva provengono per la maggior parte dalla scuola di
avviamento pratico o da una classe ridotta; di questi, circa la metà
sono persone migranti. Per alcuni gruppi di stranieri si evidenzia anche
l'insufficiente integrazione sociale delle donne sposate, che a causa di
conoscenze linguistiche carenti non prendono praticamente parte alla
quotidianità locale; nel Cantone vi è inoltre un deficit di informazione
sulle offerte linguistiche, formative e integrative esistenti.
Necessità di agire per la delegata all'integrazione
Da un lato, per la promozione dell'integrazione nel Cantone vi è
necessità di agire sul piano concettuale, come pure nel coordinamento e
nella collaborazione fra chi offre misure di integrazione e le autorità
competenti per le strutture regolari. D'altro lato, vi è bisogno di
offerte linguistiche, formative e integrative a bassa soglia, nonché di
una politica informativa compatta e mirata.
Di queste esigenze si tiene conto nell'ambito del lavoro della
delegata cantonale all'integrazione. Così, ad esempio, nell'attuazione
del programma prioritario della Confederazione "lingua e formazione"
l'attenzione si concentra sui corsi di lingua e per l'integrazione
rivolti a persone non abituate alla formazione nelle regioni del Cantone
con una quota elevata di stranieri alloglotti. Vanno inoltre perseguiti
un coordinamento e una collaborazione migliori degli attori, statali e
non, nel campo dell'integrazione, per raggiungere un coordinamento
specifico ai sensi di offerte basate l'una sull'altra e creare così una
migliore interconnessione e trasparenza.
Va anche elaborato un concetto di integrazione cantonale che
fornisca le linee guida per l'orientamento e la definizione
dell'obiettivo della promozione cantonale all'integrazione. Oltre a ciò
devono essere coinvolte le autorità cantonali e comunali a cui sono
stati affidati compiti di integrazione, nonché le organizzazioni attive
nell'ambito dell'integrazione. Allo stesso modo, con il coinvolgimento
dei Servizi cantonali competenti, deve essere messo in atto l'incarico
di informazione del diritto federale (art. 56 LStr) che mira a creare
una panoramica delle informazioni sociali rilevanti e degli Uffici di
consulenza per stranieri, nonché di offerte in ambito linguistico,
professionale e di integrazione sociale.
Persone di riferimento:
- Consigliera di Stato Barbara Janom Steiner, Direttrice del
Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità, tel. 081 257 25 01
- Heinz Brand, capo dell'Ufficio per questioni di polizia e di
diritto civile, tel. 081 257 25 21
- Patricia Ganter Sonderegger, delegata all'integrazione del Cantone
dei Grigioni, tel. 081 257 36 81
Organo: Ufficio per questioni di polizia e di diritto civile
Fonte: it Ufficio per questioni di polizia e di diritto civile