Nel Cantone dei Grigioni in numerose regioni i quantitativi di neve sensibilmente superiori alla media comportano situazioni critiche per la selvaggina. Per simili situazioni straordinarie sono stati predisposti piani regionali per misure d'emergenza che prevedono misure quali la salvaguardia della tranquillità dell'habitat, il taglio di arbusti e rametti e l'apporto di fieno.
In numerose regioni del Cantone dei Grigioni, a quote più elevate attualmente le quantità di neve sono straordinarie. Queste ultime limitano in maniera massiccia la libertà di movimento degli animali selvatici. Muoversi richiede molta energia e il nutrimento difficilmente accessibile deve essere raschiato dalla neve con fatica. Nel settore della cura della selvaggina, per situazioni simili in ciascuna regione esistono piani di emergenza a cui è possibile dare esecuzione immediatamente. La decisione riguardo all'attuazione viene adottata dal Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste su richiesta dell'Ufficio per la caccia e la pesca e dell'Ufficio foreste e pericoli naturali. Secondo quanto previsto, essi saranno eseguiti dall'organizzazione per la cura della selvaggina dell'Associazione dei cacciatori grigioni con licenza nonché dal servizio forestale e dagli organi di vigilanza della caccia.
Basi ecologiche per il bosco e la selvaggina
Il Cantone dei Grigioni segue un approccio ecologico. Grazie alla caccia grigionese, gli effettivi di selvaggina vengono sfruttati in maniera sostenibile e adeguati alle capacità delle dimore invernali. Nello scorso autunno sono stati abbattuti complessivamente 14 000 cervi, caprioli, camosci e stambecchi che altrimenti ora si troverebbero a doversi nutrire delle scarse riserve di cibo. Situazioni come queste mettono in evidenza l'importanza della caccia.
In linea di principio gli animali selvatici sono in grado di sopravvivere anche a rigidi inverni nelle regioni montane. La strategia di sopravvivenza della selvaggina consiste nel risparmio di energia attraverso la riduzione del metabolismo e della temperatura corporea nonché nello sfruttamento possibilmente ottimale dell'habitat invernale. Pertanto nella maggior parte degli inverni è possibile rinunciare al foraggiamento degli ungulati. Di solito il foraggiamento risulta addirittura controproducente, ragione per cui è stato vietato. Nel quadro di piani di misure di emergenza è però possibile disporre il foraggiamento in via eccezionale.
Quando sussiste una situazione d'emergenza?
Una situazione di emergenza si crea quando fattori sfavorevoli, quali l'arrivo precoce dell'inverno, periodi freddi prolungati ed elevate quantità di neve si manifestano contemporaneamente. La libertà di movimento della selvaggina viene limitata in maniera massiccia e l'assunzione di cibo è resa più difficile. Di conseguenza i numeri relativi alla selvaggina perita subiscono un'impennata. Sono gli animali giovani a essere colpiti maggiormente, in quanto dispongono di minori riserve di grasso.
Misure di emergenza integrano i piani per la cura della selvaggina
I piani per la cura della selvaggina contengono una definizione chiara di quali misure d'emergenza possono essere adottate. Il catalogo comprende misure quali la salvaguardia della tranquillità dell'habitat, il taglio di arbusti e rametti e l'apporto di fieno. In linea di principio la selvaggina deve rimanere nella dimora invernale scelta, non va attratta con foraggio nei dintorni delle zona urbanizzate. Anche per questo motivo per la selvaggina è di vitale importanza poter disporre di habitat invernali in cui vivere indisturbata.
Persone di riferimento:
- Dr. Georg Brosi, capo dell'Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni, tel. 081 257 38 92, e-mail
Georg.Brosi@ajf.gr.ch
- Hannes Jenny, biologo della selvaggina, Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni, tel. 081 257 38 92, e-mail
Hannes.Jenny@ajf.gr.ch
Organo: Ufficio per la caccia e la pesca
Fonte: it Ufficio per la caccia e la pesca