Per la prima volta dopo tanto tempo, il Cantone ha fatto registrare cifre rosse. Il risultato viene motivato con il necessario ammortamento delle azioni di Repower detenute dal Cantone. Non vi sarebbe motivo di inquietudine.
Questa interpretazione è un tentativo di abbellire la situazione. In realtà, Cantone e comuni hanno fatto registrare negli ultimi anni perdite miliardarie sulle loro partecipazioni. Inoltre, la forza idrica rischia di perdere ulteriormente terreno, ciò che in relazione ai canoni d'acqua e alle future trattative sulla riversione può portare a un tracollo per molti comuni e per il Cantone.
A seguito di questa situazione, è assolutamente necessario che il Governo e il Gran Consiglio rivedano e correggano la loro attuale strategia di politica energetica. In questo contesto, il Governo viene invitato a rispondere alle seguenti domande:
1. A quanto è ammontata negli ultimi 4 anni la perdita di valore delle azioni Repower detenute dal Cantone già nel 2009?
2. A quanto ammonta la perdita di valore delle azioni Repower supplementari incomprensibilmente acquistate dal Cantone un anno fa?
3. A quanto ammonta la perdita di valore delle azioni di altre società idroelettriche detenute dal Cantone già nel 2009?
4. A quanto ammonta la perdita di valore delle azioni di società idroelettriche detenute dai comuni del nostro Cantone?
5. Il Cantone condivide l'opinione secondo la quale, in considerazione delle drammatiche perdite di valore, la situazione è drammaticamente peggiorata sia per la determinazione dei futuri canoni d'acqua, sia per eventuali trattative sulla riversione?
6. Cosa intende fare il Cantone al riguardo? È disposto a riesaminare radicalmente la sua attuale strategia in campo energetico e ad adeguarla? È disposto a istituire una task force con la partecipazione di diversi esponenti della nostra politica energetica, con l'incarico di elaborare proposte per una strategia energetica cantonale rivolta al futuro?
Coira, 24 aprile 2014
Koch (Igis), Brandenburger, Davaz, Casutt Renatus, Nigg
Risposta del Governo
1. Al 31 dicembre 2009 le azioni di Repower, con una partecipazione del 46 per cento, erano iscritte a bilancio nei beni amministrativi al valore di acquisizione parzialmente ammortizzato di 67,3 milioni di franchi. Il valore di mercato di questa quota di partecipazione ammontava a quel momento a 627,4 milioni di franchi. Con il passaggio al MCA2 e il trasferimento delle azioni nei beni patrimoniali, il valore della partecipazione, ora del 58,3 per cento, è stato aumentato di 193,7 milioni di franchi con effetto al 1° gennaio 2013. A seguito della perdita del titolo, con effetto al 31 dicembre 2013 si è però dovuto procedere a una rettifica di valore di 102,6 milioni di franchi. Al 31 dicembre 2013 la partecipazione del Cantone è stata iscritta a bilancio al valore di mercato di 244,9 milioni di franchi. Nel conto annuale, il valore contabile del pacchetto di azioni Repower comparabile del Cantone (46 per cento) risulta quindi di 125,8 milioni di franchi superiore rispetto al valore alla fine del 2009.
2. Rispetto al momento dell'acquisto, il valore contabile delle azioni Repower supplementari acquistate si è ridotto di 34,4 milioni di franchi al 31 dicembre 2013. Né Axpo, né il Cantone hanno però l'intenzione di realizzare perdite in caso di vendita di questo pacchetto azionario.
3. Le azioni di altre società idroelettriche detenute dal Cantone non sono quotate in borsa, ragione per cui nel conto annuale vengono iscritte a bilancio al valore di acquisizione. I valori contabili sono invariati.
4. Il Governo non conosce la perdita di valore delle azioni di società idroelettriche detenute dai comuni. I comuni partecipano in misura di circa il 7 per cento all'intero parco produttivo grigionese degli impianti idroelettrici.
5. Il Governo condivide l'opinione secondo la quale nella situazione attuale anche i canoni d'acqua sono sottoposti a importanti pressioni. Ma anche gli investimenti in centrali idroelettriche sono minacciati. Per quanto riguarda le trattative sulla riversione, le grandi riversioni non sono previste nell'immediato, bensì soltanto a partire dal 2030. A questo proposito, il Governo è fiducioso riguardo al fatto che le prospettive della forza idrica siano intatte e che le forza idrica da grandi impianti, praticamente l'unica tecnologia di produzione sul mercato a non beneficiare di un sostegno statale, possa riprendersi e occupare un ruolo importante nella produzione di elettricità in Svizzera.
6. In seno alla Conferenza dei governi dei Cantoni alpini (CGCA), il Cantone si confronta a fondo da molto tempo con la situazione attuale e con le sfide esistenti. Circa due terzi della produzione svizzera di energia idroelettrica vengono generati nel comprensorio CGCA; i Cantoni CGCA vi partecipano in media solo in misura del 18 per cento. Inoltre, anche la Conferenza dei direttori cantonali dell'energia (EnDK), della quale fanno parte tutti i Cantoni, si è occupata della situazione attuale. A giusta ragione: globalmente, i Cantoni partecipano in media in misura dell'87 per cento al capitale azionario delle imprese svizzere di approvvigionamento energetico. La maggior parte delle partecipazioni a centrali idroelettriche è quindi di proprietà dei Cantoni dell'Altopiano, che sono di conseguenza direttamente interessati dagli sviluppi attuali al pari dei Cantoni alpini.
In coordinamento con la EnDK, la CGCA si impegna a livello federale a favore di un miglioramento delle condizioni quadro per la forza idrica nel contesto dell'attuazione della Strategia energetica 2050. Ne risulta che la strategia e le misure indicate nel rapporto del Governo sulla politica in materia di elettricità (quaderno n. 6/2012-2013) conservano la loro validità. La strategia e le misure sono orientate a lungo termine e, grazie alle esperienze fatte in passato con i cambiamenti, presentano la necessaria flessibilità per poter reagire al mutamento delle condizioni quadro. Lo sviluppo e il raggiungimento degli obiettivi della politica energetica grigionese verranno rilevati e valutati annualmente in un rapporto insieme agli altri obiettivi in relazione alla legge sull'energia. Il Governo non ritiene opportuna la creazione di una task force e la rielaborazione della strategia energetica confermata nel 2012 dal Gran Consiglio.
19 giugno 2014