Un'utilizzazione transitoria è un utilizzazione che dal punto di vista temporale si colloca tra l'utilizzazione originariamente prevista per un'area (industria, esercito, chiesa, ecc.) e una nuova utilizzazione nella maggior parte dei casi ancora da stabilire definitivamente. L'utilizzazione transitoria non è quindi chiaramente definita né per quanto riguarda il tipo di attività, né per quanto riguarda la dimensione temporale e, nella maggior parte dei casi, nemmeno dal punto di vista giuridico. Normalmente ci vogliono dai 2 ai 5 anni, ma possono anche essere 10, prima che un'area o un complesso edilizio possa veramente essere rinnovato.
Motivi per utilizzazioni transitorie:
1. Le utilizzazioni transitorie riuscite e recepite dall'opinione pubblica contribuiscono a un'immagine positiva, creano spazi creativi e accrescono il valore di un'area o di un quartiere.
2. Le utilizzazioni transitorie rendono. Con una gestione professionale, non solo permettono di coprire i costi, bensì generano un reddito.
3. La richiesta di spazi a condizioni vantaggiose è grande, in particolare nel settore creativo. Le utilizzazioni transitorie riducono il numero di spazi vuoti.
4. Le utilizzazioni transitorie indicano potenziali e opzioni che potrebbero sfociare in piani per una modifica dell'utilizzazione e/o per una soluzione duratura.
5. Le utilizzazioni transitorie promuovono l'innovazione. La quota di imprese innovative attive su aree con utilizzazione transitoria è superiore alla media.
6. Le attività socioculturali nel contesto di utilizzazioni transitorie contribuiscono a dare un carattere urbano e vivace alle aree e ai quartieri.
7. Per le start-up, le associazioni e gli artisti, le pigioni perlopiù vantaggiose nelle aree con utilizzazione transitoria sono molto importanti.
Le utilizzazioni transitorie necessitano di un diritto adeguato, che includa un'interpretazione ampia e flessibile dei piani di zona vigenti oppure una menzione concreta delle utilizzazioni. Tra i grandi ostacoli per le utilizzazioni transitorie rientrano conflitti con diverse leggi, che consentono termini legali soltanto brevi. In tutti gli altri casi, nella prassi si procede attraverso eccezioni. Possibili strumenti normativi nella gestione di utilizzazioni transitorie sono una procedura di autorizzazione semplificata, una categoria d'opera e di utilizzazione per l'utilizzazione transitoria nella legge edilizia, un'autorizzazione di massima per uno sfruttamento massimo, un margine d'apprezzamento vincolante per le autorità, un bonus per sfruttamento massimo, un contratto di comodato o un contratto di utilizzazione transitoria.
Esempi: area Torfeld Süd, Aarau, Lagerplatz-Areal, Winterthur, Binz-Areal, Zurigo, e infine: la Photobastei a Zurigo nella quale è attualmente ospite il Museo d'arte dei Grigioni. Nel "Dialog Chur West", l'utilizzazione transitoria è risultata un'esigenza prioritaria della popolazione che vi ha partecipato.
1. Come valuta il Governo la strategia delle utilizzazioni transitorie applicata in altri Cantoni?
2. Il Governo è disposto a creare le base per sostenere e promuovere utilizzazioni transitorie nel Cantone dei Grigioni?
Coira, 24 aprile 2014
Michel (Coira), Locher Benguerel, Baselgia-Brunner, Bezzola (Samedan), Blumenthal, Bucher-Brini, Claus, Clavadetscher, Darms-Landolt, Fontana, Gartmann-Albin, Jaag, Joos, Kollegger (Malix), Marti, Müller (Davos Platz), Niederer, Peyer, Pfenninger, Pult, Trepp, Waidacher, Deplazes, Hensel, Spreiter
Risposta del Governo
L'oggetto di utilizzazioni transitorie come intese nella presente interpellanza è costituito da aree o edifici che per qualche motivo non vengono più utilizzati o sono vuoti, ma che dopo un determinato periodo transitorio dovrebbero di nuovo essere destinati a un'utilizzazione definitiva. Quali esempi possono essere citati l'area della segheria Mayr-Melnhof a Domat/Ems, caserme dismesse o altri edifici non utilizzati. L'obiettivo delle utilizzazioni transitorie è di coprire il periodo tra l'abbandono di un'utilizzazione e l'inizio di una nuova.
Simili utilizzazioni transitorie possono essere senz'altro sensate. Le scarse risorse di terreno non rimangono inutilizzate e possono svilupparsi soluzioni transitorie creative di interesse pubblico. Le utilizzazioni transitorie possono tuttavia anche essere problematiche, ad esempio nei casi in cui si oppongono al diritto vigente in materia di edificazione, di pianificazione e di protezione dell'ambiente. Inoltre, come per tutte le misure provvisorie vi è il rischio che un'utilizzazione transitoria si imponga a tal punto da sbarrare la strada a un'utilizzazione definitiva ancora più sensata e soprattutto conforme al piano delle utilizzazioni. In pratica, questo fenomeno può essere osservato sovente nelle aree industriali dismesse, ciò che può portare alla perdita di potenziali di sviluppo preziosi per l'economia. Le utilizzazioni transitorie non sono quindi degne di promozione in generale, ma vanno valutate in modo differenziato nel singolo caso concreto.
In merito alle domande:
1. Nell'ordinamento edilizio e di utilizzazione comunale, la Città di Aarau ha conferito al Municipio la facoltà di autorizzare utilizzazioni transitorie per l'area Torfeld Süd.
La Città di Zurigo partecipa, a seconda dell'esempio, in qualità di proprietaria del fondo (Kronenwiese), di amministratrice immobiliare (ex stadio Hardturm) o di locataria globale (Werkerei Schwamendingen). La Photobastei Zürich viene utilizzata tramite un investitore privato e l'area Binz è stata occupata illegalmente. L'area Lagerplatz a Winterthur viene utilizzata sulla base di un contratto di diritto pubblico. Tutti gli esempi citati sono stati possibili senza disposizioni cantonali o misure di promozione.
2. Come detto, l'esame di utilizzazioni transitorie richiede la considerazione delle caratteristiche locali. È perciò sensato emanare corrispondenti regolamentazioni a livello comunale. La vigente legge cantonale sulla pianificazione territoriale (LPTC) crea già oggi il margine di manovra necessario, offrendo ai comuni la possibilità di emanare definizioni di zona fatte su misura (art. 26 segg. LPTC), nonché strumenti di pianificazione con cui è possibile reagire in modo flessibile e riferito al progetto a esigenze specifiche (piano di area, piano di quartiere, pianificazione cooperativa). Regolamentazioni a livello cantonale sarebbero troppo poco differenziate e non comporterebbero un valore aggiunto rispetto alle possibilità già esistenti.
Inoltre, va considerato che nel caso di utilizzazioni transitorie emergono spesso questioni di polizia delle costruzioni o di polizia del fuoco, il cui esame rientra nella sfera di competenza tradizionale delle autorità locali di polizia delle costruzioni. Con la disposizione d'eccezione di cui all'art. 82 LPTC è stata creata la base per favorire soluzioni sensate che tengano conto degli interessi del vicinato. Sovente, le utilizzazioni transitorie si trovano in conflitto con il diritto federale in materia di protezione dell'ambiente (rumore, aria, ecc.), diritto che i Cantoni non possono comunque eludere.
Sulla base di queste riflessioni, il Governo non ritiene necessario creare ulteriori basi giuridiche per la promozione di utilizzazioni transitorie. È significativo che gli esempi da altri Cantoni, presentati nell'interpellanza e analizzati sopra, siano stati possibili senza disposizioni cantonali specifiche, bensì unicamente sulla base di direttive, strumenti e margini di manovra comunali già esistenti.
25 giugno 2014