Per la valutazione dell'assistenza da parte del comune competente sono determinanti i Concetti e indicazioni della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale per il calcolo dell'aiuto sociale. Così è stabilito dall'art. 1 delle disposizioni esecutive della legge cantonale sull'assistenza.
Per quanto riguarda il forfait per il sostentamento, le norme COSAS si basano sui consumi del dieci per cento delle economie domestiche svizzere con il reddito più basso che non ricevono un sostegno. Vi si aggiungono tuttavia i costi per l'alloggio, per l'assistenza medica di base, per il dentista, nonché prestazioni variabili caso per caso. Tra queste ultime rientrano ad esempio l'assistenza ai bambini, le spese di trasloco, vacanze e svaghi, assegni integrativi per persone non esercitanti un'attività lavorativa che si impegnano per un'integrazione sociale e professionale. Per la durata del sostegno da parte dell'aiuto sociale non sono inoltre dovute imposte.
Le norme COSAS sono al centro di critiche in ampie parti della Svizzera. Il calcolo dell'aiuto sociale, la prassi relativa alle prestazioni variabili caso per caso e le inefficaci, poiché troppo limitate, possibilità di riduzione in caso di persone che non dimostrano volontà di integrarsi provocano malumori sempre maggiori.
Nella sua forma attuale, il sistema di incentivi introdotto nel 2005 con la rielaborazione delle norme COSAS non esplica pressoché alcun effetto. Le possibilità di riduzione da un lato e gli assegni integrativi dall'altro sono troppo limitati.
Le firmatarie e i firmatari incaricano il Governo di disciplinare il calcolo del sostegno nella legge sull'assistenza alle persone nel bisogno (legge cantonale sull'assistenza) e di potenziare il sistema di incentivi per la reintegrazione di persone bisognose di assistenza. Le aliquote COSAS dovranno essere ridotte in generale del 10 per cento e gli assegni integrativi aumentati in modo tale che l'aiuto sociale per le persone bisognose di assistenza che dimostrano la volontà di integrarsi rimanga ai livelli attuali.
Coira, 29 agosto 2014
Casanova-Maron (Domat/Ems), Florin-Caluori, Koch (Igis), Alig, Brandenburger, Burkhardt, Caduff, Caluori, Casanova (Ilanz), Casutt-Derungs, Caviezel (Davos Clavadel), Claus, Clavadetscher, Danuser, Engler, Felix (Scuol), Foffa, Geisseler, Giacomelli, Grass, Gunzinger, Hardegger, Hartmann, Heiz, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Hug, Jenny, Kasper, Koch (Tamins), Kunz (Fläsch), Kunz (Coira), Mani-Heldstab, Märchy-Caduff, Mathis, Müller, Nay, Niederer, Niggli (Samedan), Niggli-Mathis (Grüsch), Papa, Pedrini, Pfäffli, Rosa, Salis, Sax, Schutz, Steck-Rauch, Steiger, Stiffler (Coira), Thomann-Frank, Toutsch, Troncana-Sauer, Valär, Vetsch (Pragg-Jenaz), Waidacher, Weber, Weidmann, Wieland, Zanetti
Risposta del Governo
L'aiuto sociale è un pilastro centrale della sicurezza sociale in Svizzera. Le sue funzioni sono tre: garantire la copertura dei bisogni materiali primari, promuovere l'indipendenza economica e personale, nonché promuovere l'integrazione sociale e professionale. L'aiuto sociale è una prestazione temporanea in caso di bisogno, che permette una vita degna e promuove la responsabilità individuale. Esso sostiene le persone bisognose che si trovano in situazioni di necessità materiale e personale. Nel sistema della sicurezza sociale, l'aiuto sociale quale strumento sussidiario per la copertura dei bisogni primari è un elemento equivalente alle assicurazioni sociali. Queste linee guida di politica sociale relative all'aiuto sociale sono state decise dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) in occasione della conferenza annuale 2014. L'aiuto sociale fornisce un sostegno individuale e mirato. In questo modo, nell'insieme è anche un sistema economicamente vantaggioso. Dei 147 miliardi di franchi necessari per la sicurezza sociale, solo 2 miliardi sono dovuti ai costi per l'aiuto sociale.
La CDOS intende coordinare maggiormente a livello intercantonale i principi e le regole del gioco più importanti per il calcolo dell'aiuto sociale. Il forfait dovrebbe continuare a garantire l'esistenza e la partecipazione alla vita sociale e lavorativa, come pure favorire la responsabilità individuale e l'aiuto all'autoaiuto. Le norme della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS) sarebbero uno strumento per garantire la copertura dei bisogni primari e la parità giuridica.
Il Governo sostiene le linee guida della CDOS ed è favorevole agli sforzi per conseguire un maggiore coordinamento intercantonale. Nel calcolare l'aiuto sociale, anche i tribunali si orientano alle norme COSAS. Se si confrontano con le norme COSAS i diversi livelli del minimo vitale secondo il diritto in materia di debiti, esecuzioni e fallimenti (LEF) oppure secondo le leggi sugli assegni maternità e sulle prestazioni complementari, risulta che il minimo vitale secondo le norme COSAS è di gran lunga quello più basso. Inoltre, la COSAS sta attualmente esaminando in due studi separati il calcolo del forfait, nonché l'efficacia di sistemi di incentivazione. I relativi risultati saranno disponibili entro la fine del 2014.
L'odierno sistema di calcolo dell'aiuto sociale è un buon sistema per le persone che adottano un comportamento improntato alla cooperazione e che fanno il possibile per tornare in fretta a garantirsi autonomamente il sostentamento. Questo presupposto è dato per la maggioranza dei beneficiari di aiuto sociale nel Cantone. Garantendo il minimo vitale sociale si evita di creare degli emarginati, cosa che potrebbe comportare elevati costi conseguenti. Il sistema di calcolo dell'aiuto sociale è problematico per le persone che non sono disposte a fare il possibile per rendersi indipendenti dall'aiuto sociale. Di fatto, le norme COSAS contengono però anche misure efficaci per ridurre o rifiutare l'aiuto sociale, queste sono tuttavia vincolate a chiare regole procedurali, definite dal diritto cantonale.
Il Governo conosce e riconosce anche i settori problematici e critici dell'odierno sistema di calcolo dell'assistenza pubblica (aiuto sociale) basato sulle norme COSAS, ad esempio il calcolo dell'aiuto sociale per utenti non cooperativi e le possibilità di riduzione e sanzioni in caso di abuso.
Nel quadro del punto centrale di sviluppo "Obiettivi sociali ed effetti soglia" (PCSv 09/25), il Dipartimento dell'economia pubblica e socialità (DEPS) riesamina i quattro sistemi che concernono le prestazioni fornite in caso di necessità: aiuto sociale materiale (secondo le norme COSAS), assegni maternità, anticipo degli alimenti e assistenza ai bambini complementare alla famiglia.
Il Governo è disposto ad accogliere l'incarico concernente l'adeguamento del calcolo di prestazioni assistenziali e a valutarlo nel quadro dei lavori summenzionati, tenendo conto dei processi in corso in seno alla CDOS e alla COSAS. La struttura di eventuali adeguamenti rimane in sospeso.
23 ottobre 2014