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Sessione: 21.04.2015
In tutto il mondo l'impiego di organismi geneticamente modificati nell'agricoltura è controverso. In seguito alla moratoria vigente a livello nazionale, in Svizzera la coltivazione rimane vietata fino alla fine del 2017. Attualmente non è ancora possibile prevedere cosa accadrà in seguito. La maggior parte dei consumatori auspica alimenti geneticamente non modificati. In un Cantone con una produzione sostenibile e in sintonia con la natura, l'agricoltura dovrebbe puntare anche in futuro sull'impiego di piante geneticamente non modificate.

In diversi Cantoni svizzeri sono già stati intrapresi sforzi in questo senso. Nei Cantoni Ticino e Friburgo il divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati è già stato ancorato a livello di legge. Nei Cantoni di Berna, Ginevra, Giura e Vaud sono stati presentati degli interventi parlamentari su questo tema.

Per queste ragioni le granconsigliere e i granconsiglieri firmatari chiedono che il divieto di usare organismi geneticamente modificati nel Cantone dei Grigioni venga ancorato nella legge sull'agricoltura.

Argomenti a favore di un divieto di coltivazione:

1. Quasi il 60 per cento dei contadini grigionesi gestisce le proprie aziende seguendo le direttive dell'agricoltura biologica. Anche i contadini PI coltivano i propri campi in modo ecologico e sostenibile. Entrambe le organizzazioni di marchio respingono l'impiego di piante geneticamente modificate.

2. Un'agricoltura senza organismi geneticamente modificati è uno strumento di marketing per l'agricoltura grigionese. In futuro sarà importante che la nostra produzione si distingua da quella estera per quanto riguarda qualità, ecologia e metodi di coltivazione, affinché per i nostri prodotti sia possibile fissare un prezzo più elevato.

3. Un'agricoltura variegata, in sintonia con la natura e senza organismi geneticamente modificati è adatta a un Cantone a vocazione turistica come i Grigioni.

4. È indiscusso che nel Cantone dei Grigioni, caratterizzato da piccole strutture, non è possibile la coesistenza tra colture con e senza OMG.

5. Nei sondaggi, da anni i consumatori si dicono chiaramente contrari ad alimenti geneticamente modificati.

6. I rischi e le conseguenze a lungo termine dell'impiego di organismi geneticamente modificati rimangono tuttora ampiamente sconosciuti. In particolare, non sono ancora studiati in modo sufficiente gli effetti sul patrimonio genetico e sulla salute di piante, animali ed esseri umani.

7. Proprio per quest'ultimo motivo l'UE ha permesso ai singoli Stati membri di emanare un divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio.

Coira, 21 aprile 2015

Niggli (Samedan), Grass, Albertin, Alig, Atanes, Baselgia-Brunner, Bondolfi, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Burkhardt, Caduff, Cahenzli-Philipp, Casanova-Maron, Casutt-Derungs, Cavegn, Caviezel (Coira), Caviezel (Davos Clavadel), Clalüna, Crameri, Danuser, Darms-Landolt, Davaz, Dosch, Engler, Epp, Fasani, Felix (Haldenstein), Felix (Scuol), Foffa, Gartmann-Albin, Giacomelli, Hartmann, Heiz, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Hug, Jaag, Jeker, Jenny, Joos, Kappeler, Kasper, Koch (Tamins), Koch (Igis), Komminoth-Elmer, Kunfermann, Lamprecht, Lorez-Meuli, Mani-Heldstab, Märchy-Caduff, Marti, Mathis, Michael (Donat), Michael (Castasegna), Monigatti, Müller, Nay, Niggli-Mathis (Grüsch), Papa, Pedrini, Perl, Pult, Rosa, Salis, Sax, Schutz, Steck-Rauch, Steiger, Stiffler (Coira), Tenchio, Thomann-Frank, Thöny, Tomaschett-Berther (Trun), Toutsch, Troncana-Sauer, von Ballmoos, Waidacher, Weber, Weidmann, Widmer-Spreiter, Wieland, Erhard, Gugelmann, Heini, Loi, Natter, Panzer, Rutishauser, Sigron, Vassella

Risposta del Governo

Conformemente alla legge federale sull'ingegneria genetica nel settore non umano (LIG, RS 814.91), in vigore dal 01.01.2004, la messa in commercio di organismi geneticamente modificati (OGM) è subordinata all'autorizzazione della Confederazione. Finora sono autorizzati quattro prodotti OGM quali derrate alimentari e alimenti per animali (mais e soia), un prodotto nel settore dei medicamenti (vaccino vivo) e due prodotti nel settore veterinario. Attualmente, sugli scaffali dei negozi non si trova nessun alimento geneticamente modificato e a partire da fine 2007 non sono più stati importati alimenti geneticamente modificati per animali. Il 28.11.2005 l'iniziativa "per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche" (art. 197 n. 7 della Costituzione federale) è stata approvata con il 55,7 per cento dei voti, iniziativa che ha dichiarato l'agricoltura svizzera libera dall'ingegneria genetica per cinque anni e che ha abrogato per questo periodo parte della LIG. Di conseguenza, non possono essere rilasciate autorizzazioni per la messa in commercio, per fini agricoli, orticoli o forestali, di piante e parti di piante geneticamente modificate, di sementi geneticamente modificate e di altro materiale vegetale di moltiplicazione geneticamente modificato, nonché di animali geneticamente modificati. Il 10.03.2010 le Camere federali hanno prolungato la moratoria costituzionale di altri tre anni. Il 28.09.2012 il Consiglio nazionale (mozione 12.3028) e il 12.12.2012 il Consiglio degli Stati (affare 12.021) hanno approvato una proroga della moratoria di cinque anni, fino a fine 2017.

In vista del periodo successivo alla moratoria, la Confederazione ha ripreso i lavori relativi alla modifica della LIG. La procedura di consultazione si è tenuta nella prima metà del 2013. A tal proposito, il Consiglio federale vorrebbe una coesistenza e non un divieto a lungo termine, poiché esso sarebbe anticostituzionale e inoltre sarebbe in contraddizione con gli obblighi del diritto commerciale internazionale. Nella sua presa di posizione del 30.04.2013 (prot. n. 369) il Governo ha spiegato che l'approccio scelto dall'avamprogetto per una modifica della LIG (E-LIG), ovvero quello di delimitare le regioni con agricoltura senza organismi geneticamente modificati, corrisponderebbe alla procedura finora scelta nell'UE e quindi a quella "normale", non sarebbe tuttavia senza alternative. Sarebbe anche giuridicamente possibile una procedura inversa, ovvero di principio senza OGM, delimitando però zone OGM, ragione per cui andrebbe scelto questo approccio. Inoltre, non si imporrebbe una soppressione della moratoria per gli OGM nell'agricoltura. Sarebbe tuttavia comprensibile che, per il futuro, la possibilità di coltivare OGM non dovrà essere completamente esclusa. Anche per questo motivo sembrerebbe opportuno l'approccio che prevede, oltre al principio della libertà da OGM, la possibilità di delimitare le zone OGM.

A quanto pare, al momento, la Confederazione non intende intraprendere altri passi a livello legislativo per quanto riguarda l'ingegneria genetica, bensì attende lo sviluppo in Europa. La tematica è molto complessa e rappresenta un fenomeno in continuo sviluppo. Il metodo per trasmettere le frequenze geniche tramite i virus viene sempre più sostituito dalla tecnica d'introduzione precisa delle frequenze nel patrimonio genetico, poiché nel frattempo si è scoperto quali sono le frequenze geniche responsabili per quali caratteristiche. Le caratteristiche di resistenza vengono per esempio trasmesse da una varietà all'altra. I nuovi metodi di trasmissione non possono più essere evidenziati nelle piante. La dichiarazione "ottenuto senza ricorso alla tecnologia genetica" può essere indicata sui prodotti solo se nell'intero processo produttivo si è rinunciato all'ingegneria genetica. Oggi, a causa degli ingredienti, per i prodotti trasformati non può più essere garantita al 100 per cento l'assenza di OGM.

Il nostro Cantone è predestinato a essere una zona senza OGM, soprattutto quando si tratta di colture agricole. Nella Valle grigione del Reno (incl. Herrschaft) vi sono tuttavia collaborazioni transfrontaliere nell'orticoltura. Sarebbe possibile che, nell'orticoltura, varietà modificate geneticamente vengano utilizzate e la loro coltivazione considerata un presupposto dalle aziende di trasformazione. Con un divieto cantonale gli agricoltori grigionesi sarebbero esclusi e non potrebbero più soddisfare le colture sotto contratto con le aziende di trasformazione. Nell'emanazione di un divieto di principio dovrebbe poter essere considerata questa particolare situazione.

Attualmente, a causa degli sviluppi a livello federale, del diritto superiore nonché degli sviluppi effettivi, sembra però poco opportuno inserire un divieto OGM nel diritto cantonale. Poiché la Confederazione non accorda corrispondenti competenze al Cantone, questo sarebbe semplicemente inefficace. Si deve quindi almeno aspettare cosa verrà delineato a livello federale.

Alla luce di quanto esposto, il Governo chiede di accogliere l'incarico, con la seguente riserva: appena la Confederazione ammetterà una corrispondente regolamentazione cantonale (se la moratoria non sarà prorogata e se non sarà nemmeno stabilito un divieto OGM), al Gran Consiglio verrà presentata una modifica legislativa che prevede un divieto OGM di principio nel territorio del Cantone dei Grigioni, ammettendo eventualmente eccezioni specifiche.

25 giugno 2015