Nell'ottobre del 1998, popolo e Cantoni hanno accettato la legge sulla pianificazione del territorio col sostegno particolare dei contadini che sotto un certo aspetto, in base ai contenuti di tale legge, si sentivano favoriti e avvantaggiati nella possibilità di accedere a costruzioni complementari parallelamente all'azienda familiare sotto forma di un'officina meccanica per la riparazione del macchinario agricolo, di una piccola falegnameria addetta alla preparazione del materiale destinato al potenziamento aziendale, ed anche di riattazione di un qualche rustico nelle vicinanze dell'azienda, mantenendo la caratterista contadina, dando la possibilità di soggiorno temporaneo a qualche famiglia di turisti di passaggio con consumo di prodotti aziendali e anche la commercializzazione degli stessi, favorendo la crescita dell'agriturismo, recuperando in parte le perdite del mancato guadagno dovuto alla concorrenza del mercato. Una ricompensa più che mai giustificata.
Ma da quanto traspare dagli ambienti federali, l'Ordinanza di applicazione potrebbe essere modificata soprattutto su pressione degli ambientalisti, i quali non esitano nel voler imporre i loro obiettivi.
Siamo coscienti che la Confederazione non fa differenza tra le zone di pianura e quelle di montagna; in queste ultime sono notevoli i disagi concernenti la gestione del territorio. Ogni anno ettari di terreno agricolo produttivo si trasformano in bosco incolto. La cessazione dell'attività contadina a 65 anni d'età, per cui non vengono più riconosciuti i contributi dello stato alla coltivazione e alle unità, la riteniamo troppo penalizzante, data anche la carenza di sostituzione e di continuità fra le giovani leve. La cura del paesaggio è messa in pericolo. Il libero mercato di prodotti sta declassando la nostra economia sempre più minacciata dalla concorrenza e dalla produzione estera di quelle nazioni cui reddito è molto inferiore al nostro ed addirittura catastrofico.
Negli ultimi anni, il prezzo del latte alla produzione è diminuito del 30% ed in base alle previsioni, tra qualche anno calerebbe del 40%. Tutto il reddito aziendale è diminuito vertiginosamente ed in modo preoccupante; si verifica ogni anno a livello cantonale la chiusura di un numero significativo di aziende; qualora non si trovino valide soluzioni a sostegno del ceto agricolo, andremo incontro a problemi non indifferenti e di notevole importanza. Quando testè descritto sulla tematica agricola e le conseguenze nell'incerto futuro non lasciano ben sperare, per cui occorre reagire con determinazione.
Chiediamo al lodevole Governo:
- Viste le modifiche apportate dall'Ordinanza di applicazione, si intende replicare al Governo federale affinchè riconosca la necessità del trattamento differenziato delle regioni, in modo particolare di quelle di montagna?
- Non ritiene il Governo che sia giustificata una maggiore autonomia delle regioni, il cui basso reddito abbia a venir recuperato in parte tramite agevolazioni sancite nei relativi articoli di legge, favorendo una certa libertà controllata nelle costuzioni accessorie?
- Non ritiene necessaria una garanzia di contributi per la gestione del territorio e dell'azienda famigliare, la quale si impegni a produrre prodotti anche di qualità bio, il cui mercato e prezzi siano fissati da una commissione federale e non dalle grandi aziende Migros e Coop, le quali sono propense alle produzione bio bensi giustificata, ma che quando la produzione invaderà il mercato specialmente con prodotti esteri o a sottocosto, saranno loro a stabilire il prezzo, per cui la produzione indigena sarà ancora declassata nel valore e nel prezzo?
Coira, 30 maggio 2000
Namen: Peretti, Keller, Zarro, Battaglia, Beck, Giovannini, Gross, Heinz, Lardi, Lemm, Noi, Patt, Ratti, Righetti, Valsecchi, Zinsli
Session: 30.05.2000
Vorstoss: it Interpellation