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Sessione: 28.01.2001
Al momento l'agricoltura risente fortemente delle conseguenze della crisi della mucca pazza e dell'afta epizootica. A ciò si aggiunge adesso un'altra minaccia per l'agricoltura: i fanghi di depurazione. Da un lato i fanghi di depurazione sono un concime a buon mercato, dall'altro però possono contenere sostanze pericolose che possono interferire negativamente con i prodotti del terreno e della raccolta.

Si tratta di residui di medicamenti e antibiotici, ormoni e altre sostanze pericolose (metalli pesanti?), che possono arrecare dei danni all'agricoltura.

Infine dal punto di vista giuridico il contadino che impiega i fanghi di depurazione, potrebbe essere ritenuto responsabile di eventuali danni ambientali.

Per queste ragioni la piattaforma “coltura delle piante” dell'Unione svizzera dei contadini giunge alla conclusione secondo cui l'uso di fanghi di depurazione in agricoltura dovrebbe essere vietato nel più breve tempo possibile.

Con l'impianto di essiccazione per i fanghi di depurazione di Coira, il nostro Cantone ha messo in funzione un impianto esemplare. Si pone la domanda se, visto da una parte l'impiego ancora contenuto di fanghi di depurazione come concime e dall'altra la possibilità di smaltimento e il rischio esistente, non si dovrebbe vietare completamente lo spargimento di tali fanghi nel paesaggio e sui terreni agricoli.

Chiediamo al Governo di rispondere alle seguenti domande:

1. Nel Cantone dei Grigioni vengono ancora sparsi fanghi di depurazione sui campi?
2. Sarebbe possibile essiccare e incenerire tutti i fanghi di depurazione?
3. I fanghi di depurazione vengono ancora utilizzati per la ricoltivazione di scarpate?
4. Sono state rinvenute anche da noi sostanze pericolose nei fanghi di depurazione?
5. Sono stati accertati dei residui anche nei nostri terreni?
6. Resti di farmaci e preparati medicinali nonché ormoni vengono smaltiti o finiscono nei fanghi di depurazione?
7. Il Governo è pronto a impegnarsi per vietare lo spandimento di fanghi di depurazione a livello svizzero?

Coira, 28 marzo 2001

Namen: Christoffel, Farrér, Dalbert, Battaglia, Brasser, Brüesch, Bucher, Butzerin, Caviezel, Hardegger, Joos, Locher, Luzi, Meyer, Patt, Pelizzati, Pfenninger, Pfiffner, Scharplatz, Schmid (Vals), Suter, Telli, Zanolari, Zinsli

Session: 28.01.2001
Vorstoss: it Interpellation


Risposta del Governo

Tra il 1971 e il 2000 una Commissione cantonale per i fanghi di depurazione sotto la responsabilità dell'Ufficio per l'ambiente ha trattato questioni attinenti al riciclaggio dei fanghi di depurazione. La suddetta Commissione ha concluso i suoi lavori nell'aprile del 2000 con la stesura del “Piano di smaltimento dei fanghi di depurazione dei Grigioni ”. Oggi il perno dello smaltimento dei fanghi di depurazione nei Grigioni è l'impianto di essiccazione situato sul piazzale dell'IDA (impianto di depurazione delle acque di scarico) di Coira, che è stato concepito per essiccare tutti i fanghi non riciclabili prodotti sul territorio cantonale. I fanghi essiccati vengono successivamente bruciati nel cementificio.

Il piano di smaltimento dei fanghi di depurazione continua ad ammettere anche il riciclaggio dei fanghi come concime. Per lo spandimento di fanghi di depurazione su terreni coltivi, campi a foraggio o per l'orticoltura valgono le seguenti disposizioni quadro: comprova del fabbisogno di concime (determinata sulla base di un bilancio ad hoc del concime per ogni azienda agricola da parte del Servizio di consulenza agricola del Plantahof), spargimento appropriato, rispetto di diverse esigenze di qualità (per es. rispetto all'igienizzazione, al contenuto di metalli pesanti e di composti alogeni organici), ecc.. Oltre al riciclaggio sotto forma di concime di scarto in agricoltura, i fanghi di depurazione possono essere impiegati anche per la ricoltivazione. Per questo devono essere innanzitutto sottoposti a compostaggio e poi mischiati a materiale inorganico (materiale di scavo adatto, terra). Anche qui vanno rispettati alcuni requisiti qualitativi e le limitazioni della quantità da spargere. La decisione circa l'impiego di fanghi di depurazione spetta innanzitutto all'agricoltore. L'Ufficio per l'ambiente vigila sullo smaltimento e redige un rapporto annuale in materia. La statistica mostra che dal 1995 al 2000 la quantità di fanghi di depurazione riciclati di circa 4000 tonnellate di sostanza secca (2000 t concime, 2000 t per la ricoltivazione) è scesa a 800 t (320 t concime, 480 t per la ricoltivazione).
In linea di principio va ribadito che nell'agricoltura biologica non è ammesso l'uso di fanghi di depurazione. Pertanto con l'aumento di aziende agricole biologiche l'impiego di questo tipo di concime diminuirà.

Risposte alle domande:
1) Sì, nel 2000 sono stati meno del 5%.
2) In linea di principio sì
3) No, i fanghi di depurazione essiccati non vengono riciclati. Nel 2000 tuttavia è stato sparso circa l'8% dei fanghi di depurazione come materiale di compostaggio risp. come terre di coltura artificiale per la ricoltivazione.
4) I fanghi di depurazione vengono esaminati periodicamente alla ricerca di metalli pesanti e di composti alogeni organici. Solo in casi isolati si riscontrano superamenti dei valori limite.
5) Le analisi di routine condotte sui terreni alla ricerca di metalli pesanti a volte rivelano valori elevati e sporadicamente superamenti contenuti e locali dei valori di riferimento. Non è tuttavia dimostrato che vi sia un nesso diretto con lo spandimento di fanghi di depurazione.
6) Si sa molto poco sul comportamento di medicinali e ormoni nei fanghi di depurazioni: a seconda delle proprietà queste sostanze vengono decomposte in quantità diverse. I residui che non sono stati decomposti confluiscono in parte nei canali di deflusso e in parte nei fanghi di depurazione. Attualmente questi aspetti vengono esaminati in diversi progetti a livello federale con il contributo finanziario dei cantoni. Per metà 2001 è prevista l'ultimazione di uno studio sui rischi ambientali contenuti nei fanghi di depurazione. Lo studio è stato commissionato dall'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) e dall'Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).
7) A causa della problematica della BSE, lo spandimento di fanghi di depurazione già a partire dal 1° marzo 2001 viene fortemente limitato attraverso una raccomandazione dell'UFAFP (d'intesa con l'Ufficio federale di veterinaria [UFV] e UFAG). Il Governo vorrebbe esprimersi definitivamente in merito ad un divieto a livello federale, tuttavia non prima che esca lo studio citato.