Contro il World Economic Forum (WEF) 2001 è stata indetta, malgrado l'interdizione, una dimostrazione per il 27 gennaio 2001 a Davos. Stando alle informazioni ci si doveva attendere massicci atti di violenza. Onde garantire la sicurezza della popolazione di Davos, dei partecipanti al WEF e in particolare la protezione di esponenti di Stati stranieri, la Polizia cantonale ha dovuto mettere a punto un ampio dispositivo di sicurezza. Si è fatto ricorso a forze di polizia federali e provenienti da altri cantoni. Benché le diverse unità fossero riunite sotto la direzione generale del comandante della Polizia grigione, non è stato possibile evitare certune “peculiarità e procedure cantonali”. In parte sono inoltre mancate determinate conoscenze su abitudini e personalità locali. Di ciò si doveva però tener conto nel caso di un impiego tanto complesso e dell'organizzazione federalista della polizia in Svizzera.
1. Gli organi di polizia avevano l'incarico di controllare e di respingere tutte le persone che erano intenzionate a raggiungere Davos per partecipare alla dimostrazione non autorizzata. Erano inoltre al corrente che a Davos aveva luogo il World Economic Forum e un cosiddetto controcongresso. Nell'adempimento dell'incarico di polizia è purtroppo accaduto che persone, che volevano raggiungere Davos per partecipare alla manifestazione indetta dagli oppositori, siano state identificate come potenziali dimostranti e quindi rispedite indietro.
2. Il controllo delle persone ai sensi di un accertamento d'identità avviene spesso sotto forte pressione di tempo. I dati personali vengono regolarmente verificati tramite il sistema di ricerca informatica e confrontati con le relative segnalazioni. Affinché all'atto d'inserire i dati per la ricerca di segnalazioni non si commettano inutili errori o si possano verificare esattamente i dati personali esistenti, vengono occasionalmente fatte copie dei documenti.
3. Una volta conclusa la relativa ricerca, le copie dei documenti personali vengono sempre distrutte, se dalla verifica non emerge alcun indizio concreto di persona ricercata o alcun nesso con possibili reati o rischi per la pubblica sicurezza. Qualora la ricerca dia, in questo senso, esito negativo, non si procede ad alcuna iscrizione a registro. Per contro, qualora la ricerca evidenzi possibili indizi di reati, nessi con azioni passibili di pena o rischi per la pubblica sicurezza e qualora la situazione sospetta non possa essere chiarita immediatamente, si procedere ad un'iscrizione che, senza ulteriori dati, viene cancellata dopo tre anni al massimo.
4. Attualmente è noto solo un caso in cui sono stati copiati indirizzi. Una volta ultimata la verifica di polizia in materia di controlli di persona, è stato rilevato che questa persona non andava messa in relazione con alcuna azione illegale. Tutte le iscrizioni e i documenti, come pure gli indirizzi in questione, sono già stati distrutti.
5. Sì, vedi risposta alla domanda 3.
Dal momento che i nomi delle altre persone interessate, vale a dire dell'incaricato federale, della persona con attività lucrativa indipendente e dei due bioagricoltori non vengono menzionati, non è possibile esprimersi nei loro confronti.
27 febbraio 2001