La quota di maturità indica la percentuale dei diciannovenni residenti a titolo stabile nel Cantone che consegue un diploma di maturità. Stando ai dati forniti dall'Ufficio federale di statistica e relativi all'anno 1999 il Cantone dei Grigioni si piazza, con il 14.7%, al 17° posto su 26 Cantoni, collocandosi così attorno alla media; questo stato di cose corrisponde pure alla capacità in materia di economia pubblica del Cantone. La media svizzera è del 17.9%. Durante gli scorsi anni nel Cantone dei Grigioni la quota di maturità è aumentata in maniera considerevolmente maggiore rispetto al resto della Svizzera. L'attuale prassi d'ammissione alle scuole medie superiori dei Grigioni dovrebbe portare ad un ulteriore incremento della quota di maturità. Ciò mostra che la quota di maturità cui mira il Governo e pari al 15% costituisce un valore indicativo caratterizzato da possibili oscillazioni e non un numerus clausus.
L'obiettivo della maturità liceale consiste nel gettare le basi affinché gli studi presso un'università o un politecnico federale possano essere coronati da successo. Benché la riuscita negli studi dipenda da numerosissimi fattori di diversa matrice, la quota di successo negli studi accademici di ex allieve ed ex allievi della Scuola cantonale grigione si situa al di sopra della media svizzera. Prendendo in esame questo obiettivo, si può affermare che la restrittiva prassi d'ammissione di questo liceo abbia dato buoni risultati.
Nell'ambito di una panoramica generale, il Governo ritiene che una quota di maturità del 15% sia un valore indicativo ragionevole per il Cantone dei Grigioni. Come già detto, questa valutazione non va fatta equivalere ad un numerus clausus per i liceali. Non urge pertanto alcuna modifica della valutazione per mano del Governo. Si respinge chiaramente l'accusa infondata avanzata nel postulato per cui
l'atteggiamento del Governo sarebbe in primo luogo determinato da „evidenti ragioni finanziarie“. Problematica è pure l'affermazione formulata nel postulato, stando alla
quale i giovani che non possono conseguire una maturità liceale, verrebbero penalizzati a causa del comportamento del Cantone. In questo modo si dà l'impressione che soltanto la maturità liceale permetta una buona formazione, cosa che non corrisponde a verità. L'obiettivo che il Governo si prefigge con la sua politica dell'istruzione è quello di soddisfare le esigenze sociali e i bisogni dell'economia grigione. Le strutture economiche esistenti nel Cantone, contraddistinto da numerose imprese di piccola e media grandezza, presuppongono anche l'incentivazione della formazione professionale, inclusa la maturità professionale, che permette l'ammissione ad uno studio accademico. Queste formazioni fondate sul tirocinio professionale offrono ai giovani con spiccato talento scolastico ottime prospettive. L'accesso senza esame di quanti hanno conseguito la maturità professionale alle scuole universitarie professionali accorda ai giovani intenzionati a studiare l'opportunità di approfondire le esperienze fatte nel corso della formazione professionale. Questo percorso formativo è quindi attraente per tutti i giovani ed offre interessanti possibilità di carriera nel Cantone e fuori da esso. Il fatto che questo stato di cose non sia ancora universalmente noto spiega in parte le affermazioni concernenti la politica dell'istruzione contenute nel postulato e relative al valore della maturità liceale.
Onde poter disporre in futuro di sufficienti insegnanti di scuola elementare, nel 1998 il Gran Consiglio si è dichiarato chiaramente favorevole a che vengano definiti presupposti di ammissione per lo studio alla Scuola universitaria pedagogica, i quali tengano conto della permeabilità di cui abbisogna il sistema d'istruzione. La CDPE ha adottato questo modello nel proprio regolamento sul riconoscimento dei diplomi universitari per insegnanti dell'istruzione prescolare e della scuola elementare. Viene concepito un modulo suppletivo nella formazione generale, che prepara le e i titolari di un attestato di una scuola media superiore di diploma, di una scuola media superiore di commercio, di una maturità professionale e di una formazione professionale con pluriennale esperienza professionale allo studio presso la Scuola universitaria pedagogica. Questo modulo aggiuntivo rende giustizia al trilinguismo cantonale.
Sulla base di queste considerazioni il Governo chiede di respingere il postulato.
27 febbraio 2001