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Sessione: 28.03.2001

In diverse regioni della Svizzera occidentale (Berna, Friburgo, Vallese) si è proceduto negli ultimi anni alla reintroduzione della lice. Progetti analoghi coinvolgeranno nei prossimi anni anche le regioni orientali del nostro Paese direttamente confinanti con il Cantone dei Grigioni. Contemporaneamente ai progetti succitati, si è assistito in diverse regioni svizzere al ritorno del lupo. La sua presenza è stata segnalata tra l'altro in Vallese, Ticino e recentemente anche nella Valle Chiavenna.

La convivenza di tali predatori con il mondo agricolo e in particolare con i bisogni dell'allevamento e della pastorizia non è purtroppo privo di problemi. Nelle regioni dove la lince e il lupo sono già presenti si sono malauguratamente verificati diversi episodi di aggressione da parte del lupo di quattro capre al libero pascolo nella regione del Bellinzonese a soli pochi chilometri dal Moesano avvenuta lo scorso mese di ottobre.

La struttura e l'organizzazione delle nostre piccole e medie aziende agricole non consente ai contadini di porre in essere le necessarie misure al fine di prevenire tali eventi. In virtù del numero ridotto dei capi di bestiame non è pensabile che tali aziende possano predisporre delle forme di sorveglianza continue sui loro armenti; i costi che ne deriverebbero non sarebbero sopportabili. Non deve neppure essere dimenticato che indipendentemente dal problema dei costi anche laddove delle misure di sorveglianza più estese fossero possibili, la loro efficacia sarebbe probabilmente ridotta in considerazione della configurazione particolarmente impervia e poco controllabile dei pascoli di montagna.

Visto quanto precede e facendomi portavoce delle preoccupazioni del ceto agricolo, mi permetto di sottoporre al lodevole Governo le seguenti domande:

1. Il Cantone dei Grigioni intende partecipare ai programmi di reintroduzione della lince in fase di studio e di concretizzazione in altri cantoni della Svizzera orientale?
2. Quali sono le misure che il lodevole Governo intende prendere per prevenire e evitare nel nostro Cantone gli attacchi agli armenti da parte dei grandi predatori?
3. Come saranno risarcite eventuali perdite causate agli allevatori?
4. Qual è l'autorità competente a cui le vittime di danni devono rivolgersi per ottenere l'eventuale indennizzo?

Ringrazio il lodevole Governo per la sua disponibilità a voler rispondere a tali domande.

Coira, il 26 marzo 2001

Namen: Peretti

Session: 28.03.2001
Vorstoss: it SchriftlicheAnfrage

Risposta del Governo

Un rapporto allestito nel 1999 da un gruppo di lavoro, in cui vi erano rappresentati numerosi settori specialistici, illustra ampiamente i possibili conflitti legati alla presenza di grandi predatori nel nostro Cantone e i possibili approcci per la loro risoluzione. Tale rapporto può essere ottenuto rivolgendosi all'Ispettorato della caccia e della pesca.

Circa le domande concrete si constata quanto segue:

Il Cantone dei Grigioni non partecipa per il momento al progetto della Svizzera nordorientale per il trasferimento della lince. L'Ispettorato della caccia e della pesca segue tuttavia attentamente l'evolversi del progetto nei Cantoni confinanti. Le conoscenze acquisite fungeranno anche per i Grigioni da preziose basi decisionali per affrontare la questione della lince.

La responsabilità per le ragionevoli misure di difesa contro assalti ad animali da reddito spetta in primo luogo agli stessi allevatori di bestiame da reddito. Gli organi addetti alla sorveglianza della selvaggina sono stati debitamente istruiti al fine di poter individuare il prima possibile le migrazioni. Una solida informazione deve inoltre contribuire ad adottare tempestivamente i provvedimenti di difesa che s'impongono. Se ciononostante le linci e i lupi provocano danni insostenibili, il Cantone è legittimato ad autorizzare l'abbattimento degli animali all'origine dei danni.

Gli indennizzi per danni causati da linci, lupi e orsi vengono assunti dalla Confederazione in ragione dell'80 per cento. I costi residui vanno a carico del Cantone, per quanto siano state adottate le ragionevoli misure di difesa.

Per il chiarimento di presunte aggressioni per opera di grandi predatori è competente l'Ispettorato della caccia e della pesca.