Navigation

Inhaltsbereich

Sessione: 28.03.2001

In considerazione dei nuovi casi di afta epizootica degli ultimi giorni scoppiati negli Stati confinanti con il nostro, Francia e Germania, non si può più escludere che l'epidemia si propaghi in Svizzera. Gli allevatori di bestiame ed il pubblico sono stati informati e sono state adottate prime misure.

Le epizoozie riguardano anche altri settori e non solo l'agricoltura, dato che le misure di lotta all'epidemia, quali lo sbarramento d'intere aree, causano costi all'economia pubblica. Lo scoppio della malattia nel nostro Cantone causerebbe grandi perdite soprattutto in campo turistico. Inoltre in considerazione dell'attuale mobilità della popolazione sbarramenti di questo genere possono essere imposti soltanto con un enorme dispendio. Quale alternativa si parla frequentemente di vaccinazioni, i cui svantaggi sono però noti.

In Germania si discute nel frattempo di cosiddette vaccinazioni a raggiera, nel senso che i capi di bestiame vengono vaccinati soltanto in un determinato raggio di un caso infetto, onde bloccare il diffondersi dell'epidemia. Le vaccinazioni in parola dovranno ridurre gli svantaggi delle vaccinazioni effettuate sull'intero territorio.

I firmatari dell'interpellanza invitano il Governo a rispondere alle seguenti domande:

1. Il Governo può assicurare d'intervenire a livello federale, affinché in caso di scoppio dell'afta epizootica tutti coloro che hanno a che fare con il traffico di animali (carico degli alpi, mostre di animali, mercati, commercio privato ecc.) vengano trattati allo stesso modo ed eventuali misure vengano imposte attraverso un concetto?
2. Come giudica il Governo l'attuabilità di misure quali blocchi in relazione ad uno scoppio dell'afta epizootica?
3. Il Governo intravede la possibilità di opporsi sul piano nazionale alla pressione esercitata a favore delle vaccinazioni, per poter mantenere a lunga scadenza vantaggi di mercato per la nostra agricoltura d'esportazione?

Coira, 27 marzo 2001

Namen: Schmid (Vals), Hanimann, Heinz, Bär, Battaglia, Beck, Berther (Disentis/Mustér), Biancotti, Brüesch, Butzerin, Capaul, Carisch, Casanova (Vignogn), Caviezel, Cavigelli, Christoffel, Claus, Conrad, Dalbert, Dermont, Farrér, Federspiel, Geisseler, Gross, Hartmann, Joos, Kessler, Lardi, Lemm, Loepfe, Maissen, Märchy, Parolini, Patt, Pedrotti, Peretti, Portner, Quinter, Ratti, Rizzi, Sax, Schmid (Sedrun), Schmid (Vals), Stiffler, Telli, Thöny, Tramèr, Tuor (Disentis/Mustér), Tuor (Trun), Zanolari, Zarro

Session: 28.03.2001
Vorstoss: it Interpellation


Risposta del Governo

1. Il trattamento di animali altamente contagiosi e la procedura in caso di singole epidemie sono dettagliatamente disciplinati nella legge federale sulle epizoozie (LFE) e nella relativa ordinanza (OFE). Si può pertanto presupporre che queste prescrizioni giuridiche vengano eseguite uniformemente in tutta la Svizzera. Di fronte ad un caso di afta l'Ufficio federale di veterinaria può istituire, come recita la LFE, una cellula di crisi, composta da rappresentanti dei veterinari cantonali, dell'economia e della scienza. A questa cellula di crisi compete il coordinamento dei provvedimenti da adottare per combattere epidemie che presentano un alto rischio di contagio. In caso di comparsa dell'afta epizootica il Governo si impegna affinché tutte le persone coinvolte nel commercio di animali vengano trattate in ugual modo in virtù delle procedure fissate a norma di legge e affinché le misure da adottare vengano attuate secondo un concetto procedurale coordinato dalla Confederazione e visionabile quale pianificazione d'emergenza anche via Internet.

2. Con decreto governativo del 6 marzo 2001 il responsabile della cellula cantonale direttiva è stato incaricato di istituire, d'intesa con l'Ufficio veterinario, una semicellula per l'afta epizootica con il compito di predisporre tutte le misure preventive, fra cui anche i blocchi, onde permettere un rapido intervento quando si confrontati con un caso di afta. La chiusura di una fattoria dipende dalle rispettive condizioni locali e dev'essere adeguata alla situazione. Una volta conclusasi la stagione invernale nelle regioni turistiche e ridottosi massicciamente il turismo in dette regioni, il Governo valuta in maniera piuttosto positiva la fattibilità di chiusure sull'intero territorio cantonale.

3. L'Ufficio internazionale delle epizoozie (UIE) differenzia fra nazioni esenti da afta epizootica che non praticano la vaccinazione, nazioni esenti da afta epizootica che praticano la vaccinazione e nazioni colpite da afta epizootica. Soltanto la prima categoria, alla quale appartiene anche la Svizzera, è legittimata a commercializzare illimitatamente prodotti animali. Questi vantaggi di mercato non devono essere messi in pericolo dalla reintroduzione di una vaccinazione a tappeto contro l'afta epizootica. Numerosi motivi di carattere veterinario si oppongono alla vaccinazione. I vaccini attualmente disponibili sono efficaci unicamente contro uno dei sette sierotipi dell'afta epizootica e non consentono una protezione totale. La durata immunitaria dopo la prima vaccinazione si limita a quattro mesi e la vaccinazione va ripetuta annualmente. La vaccinazione, come del resto un'infezione naturale di afta epizootica, porta alla creazione nel sangue di anticorpi contro il virus. Tramite metodi sierologici non è possibile distinguere gli animali vaccinati da quelli infetti per via naturale. La vaccinazione non protegge gli animali ungulati da un'infezione provocata da sottotipi del virus con antigeni divergenti e non li salvaguarda sempre da malattie. Sussiste la possibilità che singoli ungulati vaccinati siano portatori del virus e che lo espellano anche dopo diversi anni, senza tuttavia la comparsa di sintomi clinici. In questo modo viene celato il processo epidemico, fatto che rende difficile o persino impossibile una lotta efficace all'afta epizootica.

Si deve distinguere fra vaccinazione profilattica a copertura totale e vaccinazione d'emergenza, la quale avviene sotto forma di vaccinazione collettiva dall'esterno all'interno circoscritta al bestiame infetto. In Svizzera una vaccinazione del genere sarebbe pensabile nel caso di un'epidemia, quando gli animali infetti non possono essere abbattuti con sufficiente rapidità all'interno di un'area vietata. Per l'effettivo di bestiame svizzero esiste una riserva di 300'000 dosi di vaccino pronte all'uso, la quale può essere impiegata entro tempi brevissimi, dopo una decisione in tal senso. Onde tener sotto controllo la diffusione dell'epidemia, gli animali vaccinati dovrebbero essere uccisi.

Sulla scorta di quanto affermato, il Governo è contrario ad una vaccinazione a copertura totale contro l'afta epizootica e all'occorrenza si esprimerà in questo senso nei confronti del Consiglio federale.