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Sessione: 09.10.2001
In riferimento alla decisione del Dipartimento di giustizia, polizia e sanità basata sull'art. 32 cpv. 2 dell'ordinanza sui medicamenti (CSC 504. 100) del 6 dicembre 1999, il quale ha nominato e istituito la Commissione etica cantonale, auspichiamo che i compiti della commissione etica debbano venire ampliati in modo ragionevole.
È sempre più palese che le sfide del nostro tempo aumentano in complessità. Alla luce degli avvenimenti quotidiani le discussioni su valori e norme nella nostra società si fanno sempre più accese.
Esempi recentissimi indicano chiaramente la crescente disponibilità alla violenza nel nostro sistema sociale (vedasi, tra gli altri, follie omicide di persone singole con atti di violenza nei confronti di estranei, rimpatrio di rifugiati con esiti letali).
Vengono prepotentemente alla ribalta temi sui quali non abbiamo ancora alcuna esperienza: per es. eutanasia in case di riposo e di cura, interruzioni di gravidanza, espianti di organi, ripartizione delle risorse umane e finanziarie nella sanità e povertà sociale.
La politica può sottrarsi sempre meno a queste questioni. Lo Stato è responsabile nei confronti delle cittadine e dei cittadini verso i quali si impongono ormai da tempo delle risposte doverose. Per farlo, in queste questioni complesse esso deve ricorrere urgentemente al sostegno e alla consulenza di specialisti.
Tale responsabilità non può più essere delegata esclusivamente a istituzioni private e ai diretti interessati.
Sulla base dell'asserzione contenuta nell'art. 32 cpv. 4 dell'ordinanza sui medicamenti del 1.07.1998, che recita testualmente: “la Commissione etica cantonale può essere consultata dal Dipartimento per la valutazione delle questioni mediche ed etiche nell'ambito dell'igiene pubblica. Essa può delegare compiti a sottocommissioni ” preghiamo il Governo di estendere i compiti affidati alla Commissione etica già esistente oppure di istituire una commissione etica sovraordinata.

Coira, 9 ottobre 2001

Name: Noi, Pfenninger, Trepp, Arquint, Augustin (Coira), Augustin (Almens), Bucher, Frigg, Jäger, Koch, Locher, Looser, Marti, Meyer, Pfiffner, Portner, Schütz, Thurner, Zanolari, Zarro, Zindel

Session: 09.10.2001
Vorstoss: it Postulat


Risposta del Governo

I postulanti chiedono che vengano ampliati i compiti della Commissione etica can-
tonale istituita dal Dipartimento di giustizia, polizia e sanità (DGPS) sulla base dell'art. 32 cpv. 2 dell'ordinanza sui medicamenti (CSC 504.100) o che venga istituzionalizzata una Commissione etica sovraordinata.

Solo recentemente il Governo e il Gran Consiglio hanno affrontato in modo appro-
fondito la questione dell'istituzione di una Commissione etica cantonale generale
con funzioni di consulenza al Governo. Il 29 marzo 2000 il Gran Consiglio ha res-
pinto con 30 voti contro 40 (cfr. PGC 4/1999-2000 pag. 662 e 5/1999-2000, pag.
1061 ss.) l'ammissione di un postulato in questo senso inoltrato dalla deputata Noi.

Le competenze della Commissione istituita dal DGPS sono limitate al settore della sanità. Essenzialmente la Commissione o le sottocommissioni da essa istituite de-
vono valutare esperimenti clinici su pazienti in trattamento ambulatoriale e/o speda-
lizzati nonché su persone sane che si sottopongono a esperimenti per quanto ri-
guarda la loro conformità all'ordinanza sui medicamenti, a regolamenti, raccoman-
dazioni e direttive pertinenti nonché devono dare giudizi sui principi riconosciuti della scienza, dell'etica e dell'umanità (cfr. art. 3 del regolamento per la Commissione etica cantonale e le sottocommissioni del 19 aprile 2000). Inoltre la Commissione può es-
sere chiamata a partecipare alla valutazione di questioni mediche ed etiche nella sanità (art. 32 cpv. 4 ord. sui medicamenti). Questo ambito di competenze della Commissione tuttavia è ritenuto troppo limitato dai postulanti. Dalle argomentazioni avanzate nel postulato si deve concludere che i firmatari auspicano una commissione etica che si occupi di questioni etiche in tutti i settori di competenza statale. Non viene meglio specificato a quali organi una commissione etica di questo tipo dovrebbe offrire il suo sostegno e la sua consulenza. Innanzitutto comunque dovrebbe offrire i suoi servigi al Governo.

La posizione del Governo nei confronti di una Commissione etica generale non è cambiata. L'esecutivo continua ad essere del parere che il dibattito su questioni etiche debba avvenire all'interno degli organi politici determinanti (Gran Consiglio, Governo), soprattutto in sede di pianificazione politica, ma anche in caso di affari concreti. La politica non si può sottrarre al confronto con le questioni etiche e deve inserirsi molto di più nell'attività politica quotidiana. Questo approccio centrale complessivo viene tuttavia messo a repentaglio se si crea una commissione etica generale. C'è infatti il pericolo che la politica non si assuma più in modo sufficiente la responsabilità che le incombe, ma finisca per delegarla a questo organo. Volente o nolente, la Commissione etica potrebbe diventare un comodo "alibi" per non dovere affrontare più in modo approfondito questioni etiche. Uno sganciamento di questo tipo sarebbe fatale e va assolutamente evitato.

Già in occasione dell'ultima risposta il Governo aveva affermato che una Com-
missione etica generale non è convincente nemmeno sotto il profilo della conce-
zione di base. A causa dell'ampiezza dei compiti statali, a una commissione di questo genere mancherebbe spesso pressoché forzatamente la necessaria vicinanza alla materia nonché la sufficiente competenza per poter affrontare in modo globale questioni di per sé altamente complesse. Pertanto vengono a mancare presupposti importanti per un'attività efficace e credibile da parte di una commissione di questo tipo.

Il Governo non vuole mettere in dubbio che per settori molto specifici può essere sensato creare degli organi consultivi specializzati, in grado di affrontare le questio-
ni etiche. Ne è un esempio la Commissione etica cantonale istituita dal DGPS, sulla base dell'ordinanza sui medicamenti. Mentre ritiene che la Commissione etica ge-
nerale postulata per tutti i compiti dello Stato non sia appropriata per le ragioni es-
poste.

Sulla base di queste considerazioni il Governo vi propone di respingere il postulato.