Secondo le statistiche (2000) nel Cantone dei Grigioni vivono circa 33'000 persone di nazionalità straniera. L'immigrazione e il soggiorno di persone che hanno altre abitudini e un'altra lingua comportano sempre nuove sfide per una società. Cambiamenti nella situazione economica e i problemi sociali che ne derivano rappresentano altrettante nuove sfide nella nostra interazione con gli immigrati.
La Caritas Svizzera già da anni si batte per una società solidale che renda possibile una vita dignitosa a tutte le persone, indipendentemente dalla loro provenienza, nazionalità, colore della pelle o religione. Si batte affinché l'integrazione sia intesa come un processo a cui prendono parte tutti.
In diversi Cantoni si è giunti a riconoscere che la tematica dell'integrazione, dal punto di vista socio-politico ed economico, debba essere affrontata per obiettivi e all'interno di un vasto contesto di interconnessioni.
In collaborazione con la Commissione federale degli stranieri (CFS) parecchi cantoni hanno istituito o stanno per istituire servizi per l'integrazione. Questi servizi si rivolgono a tutti i cittadini e le cittadine svizzeri così come alle e ai migranti che vivono nel cantone (amministrazioni, comuni, scuole, specialisti dai settori sanitario e sociale, opinione pubblica, ecc.). I servizi offrono prestazioni che promuovono e migliorano l'integrazione degli stranieri nel cantone. Fanno opera di mediazione in casi di conflitto, lavorano orientandosi ai bisogni, avviano progetti e incentivano il contatto fra persone che vivono il problema dell'integrazione sulla propria pelle, persone esperte in questo ambito e organizzazioni nelle regioni. Una buona integrazione è una forma di prevenzione contro il razzismo, tematica questa che potrebbe essere integrata in un servizio di questo tipo.
Anche nel Cantone dei Grigioni nel 1999 la Caritas ha avuto dei colloqui con l'Ufficio cantonale dei servizi sociali in merito a un servizio per l'integrazione. Dal 1° gennaio 2001 viene gestito un servizio di questo tipo, ma non ha un mandato e da parte sua il Cantone non dà un contributo finanziario, con la conseguenza che l'offerta di prestazioni deve essere molto limitata. La Caritas Svizzera gestisce questo servizio esclusivamente con mezzi propri e a lunga scadenza non è in grado di mantenere in piedi queste attività senza sussidi da parte del Cantone. Sarà piuttosto costretta a ritirarsi e a chiudere il servizio.
A questo riguardo i firmatari e le firmatarie della presente interpellanza pongono le seguenti domande al Governo:
1. Qual è sostanzialmente la posizione del Governo rispetto a un servizio per l'integrazione nel Cantone dei Grigioni?
2. In che misura stima il bisogno di un tale servizio?
3. Il Governo è interessato a una collaborazione con la Caritas Svizzera?
4. La CFS affida mandati di coordinamento a quei cantoni che intendono gestire un servizio per l'integrazione. Condizione per un tale mandato è tuttavia che il cantone a seconda della capacità finanziaria partecipi ai costi - circa 90'000.-- franchi all'anno.
a) Qual è la posizione del Governo rispetto a una partecipazione di questo tipo?
b Sarebbe eventualmente disposto a prendere parte a un tale mandato analogamente ad altri cantoni?
5. Cosa pensa di fare il Governo se il servizio per l'integrazione presente nel Cantone dei Grigioni si ritirasse per mancanza della necessaria partecipazione finanziaria?
6. Il Governo intravvede delle alternative alla situazione attuale?
Coira, 29 gennaio 2002
Name: B u c h e r, Zanolari, Trepp, Arquint, Cavegn, Cavigelli, Caviezel (Coira), Darms, Frigg, Giuliani, Jäger, Joos, Koch, Lardi, Locher, Loepfe, Looser. Meyer, Noi, Pfenninger, Pfiffner, Schmutz, Schütz, Tuor (Disentis/Mustér), Zindel
Session: 29.01.2002
Vorstoss: it Interpellation