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Sessione: 31.05.2002
È previsto che si abolisca il contingentamento lattiero entro il 2007. Con questa misura si vuole preparare l'economia lattiera svizzera al mercato europeo.
Il Dipartimento dell'economia pubblica è sicuro che con questa misura la posizione della Svizzera sul mercato europeo si consolidi e anzi che migliori grazie a un prezzo ridotto.
Come conseguenza bisogna attendersi un incremento notevole della quantità di latte prodotto. Oltre a ciò bisogna aspettarsi un crollo massiccio dei prezzi che può avere conseguenze disastrose per le zone di montagna.

Per questo motivo le firmatarie e i firmatari dell'interpellanza chiedono al Governo:

1. Secondo il Governo come si ripercuote l'abolizione del contingentamento lattiero
- sulle quote di produzione nelle zone di montagna?
- sulle aziende regionali di lavorazione del latte?
- sull'economia alpestre (che lavora il latte)?

2. Come si devono valutare le ripercussioni negative per l'agricoltura e per l'economia dei Grigioni nel suo complesso?

Coira, 31 maggio 2002

Name: Farrér, Caviezel, Heinz, Arquint, Barandun, Biancotti, Bischoff, Brüesch, Büsser, Cahannes, Capaul, Casanova (Vignogn), Cathomas, Christoffel, Dalbert, Demarmels, Dermont, Federspiel, Geisseler, Hanimann, Joos, Luzio, Peretti, Portner, Ratti, Righetti, Sax, Telli, Thomann, Thöny, Tuor (Trun), Zanolari, Zegg

Session: 31.05.2002
Vorstoss: it Interpellation


Risposta del Governo

Nel suo parere sull'evoluzione della politica agraria (politica agraria 2007), il Governo ha detto chiaramente che l'abolizione del contingentamento lattiero nella Svizzera dell'agricoltura da pascolo, senza alternative praticabili da parte dei produttori, sarebbe prematura e questo proprio perché l'UE appare alquanto titubante in materia di un'ulteriore liberalizzazione del mercato lattiero. L'abbandono del contingentamento lattiero è possibile solo con una ristrutturazione globale di tutto il mercato lattiero e con l'adeguamento della legislazione quadro. Il Governo ribadisce questa sua posizione. Vanno tuttavia tenuti presenti anche gli effetti negativi del contingentamento lattiero, che si palesano soprattutto nei costi derivanti dall'affitto e dall'acquisto del contingente. In questo modo il capitale aziendale necessario va perso a svantaggio delle aziende lattiere. Inoltre, con il contingentamento le aziende di lavorazione del latte non riescono a reagire con flessibilità alle esigenze del mercato. Come mostrano i rilevamenti statistici degli anni dal 1999 fino alla prima metà del 2002, in questi tre anni solo quote minime di produzione (2%) hanno abbandonato il Cantone dei Grigioni. In questo triennio nel Cantone dei Grigioni è stato commercializzato il 21% del contingente lattiero complessivo. Questo commercio si è svolto principalmente all'interno del Cantone dei Grigioni.

1. L'abolizione del contingentamento lattiero si ripercuoterebbe principalmente sui contingenti supplementari, che assicurano alle aziende di solo allevamento e alle aziende improntate all'allevamento e all'ingrasso un reddito significativo, nell'ordine di 300 400 franchi a capo di bestiame o 3'000 8'000 franchi per azienda nelle regioni di montagna. L'abolizione del contingentamento significherebbe la perdita di questo contingente supplementare e con essa verrebbe a mancare una rilevante fonte di reddito per circa il 50% delle aziende nelle regioni montane. Nella produzione di latte commerciale l'abolizione del contingentamento colpirebbe con maggior forza quelle aziende che sono ubicate in zone scomode per la raccolta del latte e che hanno alti costi di gestione. Le zone che permettono una raccolta razionale del latte restano piuttosto competitive. Le altre aziende sarebbero costrette a orientarsi ad altre produzioni con relativi costi dovuti alla riconversione.
Senza una gestione guidata dei quantitativi, si assisterebbe allo spostamento della produzione da ubicazioni sconvenienti a ubicazioni più propizie nelle zone montane e si assisterebbe anche all'accelerazione del fenomeno dell'abbandono di queste zone a favore del fondovalle. L'esodo di contingenti a favore del fondovalle è tuttavia più contenuto di quanto si può supporre. Soprattutto se venissero a mancare i contingenti supplementari, in caso di abolizione del contingentamento, si dovrebbero elaborare nuove soluzioni e condizioni quadro nel mercato lattiero.

· Le aziende regionali di lavorazione del latte devono produrre in modo flessibile, in base alle esigenze del mercato. Gli operatori del settore della lavorazione del latte possono vendere i quantitativi stagionali in esubero solo a prezzi bassi. Le cooperative ricorrono già oggi in modo più deciso alla differenziazione stagionale dei prezzi del latte nei confronti degli acquirenti del latte commerciale. L'abolizione del contingentamento comporterebbe quindi che le aziende di lavorazione pretenderebbero dai fornitori una produzione ancor più dipendente dal mercato.

· Con lo spostamento della produzione lattiera mancherebbero delle mucche da latte su determinati alpeggi. Di conseguenza, soprattutto su alpeggi in regioni con creazione modesta di valore aggiunto derivante dalla produzione di latte commerciale, in futuro si dovrebbe investire con particolare cautela, con o senza contingentamento.

Con l'abolizione del contingentamento lattiero si accelera la trasformazione strutturale. Le aziende aumentano di dimensione e si opta per forme più estensive. Nelle aziende agricole che non possono essere ingrandite invece, qualora vi siano le condizioni, aumenta il reddito da attività complementari. Di conseguenza, gli insediamenti periferici risentono negativamente della trasformazione strutturale. Indirettamente, attraverso l'abolizione del contingentamento, l'economia è toccata dall'abbandono che si insinua nella cura del paesaggio e dagli effetti che ne derivano per il turismo.

Data: 26 agosto 2002