Nel 1978 i cittadini e le cittadine del Cantone dei Grigioni accettavano in votazione popolare una legge atta al controllo delle società finanziarie nel nostro Cantone. Nel 1985, a soli sette anni dalla sua entrata in vigore, Governo e Gran Consiglio proponevano al Popolo di abrogare questa legge. La motivazione principale per l'abrogazione di questa legge consisteva nella sua, così definita, “impraticabilità”.
A distanza di 17 anni dobbiamo constatare che, e la discussione non è nuova, la mancanza di una regolamentazione che poggi su basi giuridiche nel nostro Cantone, favorisce l'espansione selvaggia di società poco serie per non dire a matrice criminosa che approfittando della “favorevole” situazione giuridica, si stabiliscono, provenienti da altri Cantoni e Stati, sul nostro territorio. Una specie di turismo insano destinato a ledere l'immagine del nostro Cantone e a danneggiare le società finanziarie e le fiduciarie serie presenti nelle nostre regioni.
Nel Moesano, per esempio, sono presenti, su una popolazione totale di 7601 abitanti, ben 1791 società finanziarie (nella sola Roveredo 919). E ultimamente, proprio per due società finanziarie presenti nel Moesano, è intervenuta la Commissione federale delle Banche ed in un caso anche il Ministero Pubblico della Confederazione per dubbio di riciclaggio e di addentellati con il crimine internazionale. Cose queste che non fanno bene alla nostra regione che si trova, per la sua vicinanza con il Ticino dove esiste tuttora e verrà ulteriormente inasprita una legge che regola e sorveglia le società finanziarie, particolarmente esposta al rischio di insediamento di ditte che “fuggono” dal Ticino.
Le ditte che vengono indagate, che falliscono e chiudono, oltre al danno che arrecano in certi casi agli ignari cittadini che ci “sono cascati” (10 milioni ha detratto ai suoi clienti una delle società finanziarie sospese a Roveredo) lasciano poi dietro di sé una paurosa scia di debiti che il Cantone deve riassorbire. Ciò che in un periodo come quello attuale, contrassegnato da risparmi cantonali dolorosi, non è accettabile.
Urge perciò una regolamentazione (in certi cantoni è la magistratura che controlla) dettata non da ultimo dall'esplosione delle Borse dopo la metà degli anni ottanta. Ed anche dalla cambiata situazione economica nel nostro Paese; è risaputo che in presenza di una crisi economica la tendenza a servirsi di mezzi illeciti è maggiore.
Preghiamo perciò il Governo di istituire una base legale, da presentare al Gran Consiglio, che abbia come obiettivo la vigilanza sulle società finanziarie presenti sul nostro territorio. Questo a tutela del buon nome della piazza finanziaria cantonale, dei cittadini e delle cittadine e, non da ultimo, dei soldi dei contribuenti.
Coira, 9 dicembre 2003
Name: Noi
Session: 9.12.2003
Vorstoss: it Anfrage