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Sessione: 08.12.2004
Il concetto di base "rumantsch grischun a scuola" è stato in consultazione da metà ottobre a fine novembre 2004. Ancora prima che fossero pervenute al DECA tutte le prese di posizione, il 30 novembre 2004 il Consigliere di Stato Lardi ha riferito come intende procedere il Governo, in occasione dell'incontro di quest'ultimo con i giornalisti. Tra le altre cose il Governo è intenzionato ad attuare il concetto e l'approvazione del concetto è prevista ancora nel mese di dicembre 2004. In questo contesto poniamo al Governo le seguenti domande:

1. Che senso aveva questa consultazione relativa al concetto di base "rumantsch grischun a scuola", se ancora prima che fossero pervenute al DECA tutte le prese di posizione, il Consigliere di Stato responsabile Lardi ha già comunicato come intende procedere il Governo?
2. Non compete al Governo la verifica ed eventualmente l'analisi dell'operato del Cantone soprattutto quando si manifesta una forte opposizione alla procedura? Se circa il 75% degli aventi diritto di voto di numerosi comuni con scuola dell'obbligo in lingua romancia, numerose personalità, tra cui anche noti linguisti, professori, scrittori di lingua romancia, autorità comunali e scolastiche, organizzazioni regionali e diversi insegnanti si pronunciano contro la sostituzione degli idiomi con il rumantsch grischun (rg), il Governo dovrebbe prestare maggiore attenzione e occuparsi in modo più approfondito della problematica.

3. Il Governo condivide l'opinione secondo cui nella sua decisione della sessione di agosto 2003 il Gran Consiglio si sia basato su una falsa aspettativa credendo di risparmiare dal 2005 annualmente 100'000 franchi con la pubblicazione a partire dal 2005 di testi didattici soltanto in rg? È un dato di fatto che per l'introduzione del rg il Cantone dovrà sborsare, sulla base di stime, almeno 10 milioni di franchi (e forse anche molti di più). Già per i prossimi quattro anni è previsto in base al programma di Governo e al piano finanziario che 2,21 milioni vengano impiegati per questo progetto molto controverso.

4. La decisione di pubblicare tutti i testi didattici soltanto in rg e le conclusioni tratte dal Governo di sostituire a scuola tutti gli idiomi con il rg quale lingua scritta, contrastano con l'articolo 3 cpv. 3 della Costituzione cantonale e non corrispondono in alcun modo alla politica linguistica liberale finora attuata nei Grigioni, secondo cui i comuni possono decidere praticamente autonomamente per quanto riguarda la loro lingua. Il Governo ne è consapevole?

5. In diversi comuni si parla già di modificare la lingua scolastica dal romancio al tedesco, qualora a scuola il concetto rg dovesse venire deciso dall'alto. In altri comuni in un primo tempo si affievolirà solo l'impegno a favore della lingua romancia per la mancanza di identificazione con il rg. In che misura queste tendenze causate dal Cantone possono conciliarsi con i grandi sforzi del Cantone e della Confederazione volti alla salvaguardia e alla promozione della lingua romancia?

6. Il concetto "Haltiner" del 1999 prevedeva un'introduzione passiva del rg soprattutto nel grado superiore della scuola dell'obbligo. La rapida introduzione di questo buon concetto avrebbe permesso a più generazioni, nei prossimi decenni, di confrontarsi in forma passiva con il rg. Ognuno avrebbe imparato a leggere il rg nel grado superiore e a capirlo oralmente. In questo modo l'accettazione del rg da parte dei romanci avrebbe potuto essere aumentata. Ulteriori passi sarebbero poi sempre possibili. Anche il Governo condivide l'opinione secondo cui questo concetto messo da parte sarebbe tuttora la variante migliore per promuovere la lingua romancia in generale e il rg in particolare?

7. La lingua unitaria rg dovrebbe in teoria unire i romanci. Con il concetto presentato i romanci vengono per contro polarizzati. Essi non sono però più in grado di sopportare un'ulteriore frazionamento e polarizzazione. Sarebbe importante trovare il maggiore comune denominatore per tutti i passi ulteriori. Questo sarebbe l'introduzione passiva del rg a scuola. Il Governo condivide l'opinione secondo cui deve essere assegnata maggiore priorità all'unità dei romanci invece che insistere sull'introduzione integrale del rg a scuola?

Coira, 8 dicembre 2004

Name: Parolini, Hartmann, Bundi, Arquint, Berther (Disentis), Conrad, Lemm, Maissen, Perl, Ratti, Tramèr, Tuor, Campell, Caviezel (Coira), Gunzinger, Nay

Session: 8.12.2004
Vorstoss: it Anfrage


Risposta del Governo

Il concetto di base approvato dal Governo sottolinea che la decisione sull'eventuale introduzione del rumantsch grischun a scuola nei prossimi dieci anni circa spetta ai singoli comuni. Chi vuole partecipare deve avere la possibilità di farlo alle migliori condizioni possibili.
Alle singole domande si può rispondere come segue:

1. L'elaborazione di un concetto di base è un incarico che il Gran Consiglio ha conferito al Governo accogliendo l'incarico Farrér. Su questo sfondo vanno intese le spiegazioni in occasione dell'incontro del 30 novembre 2004, sulla base delle quali il Governo intende adempiere all'incarico conferitogli.

2. La decisione di pubblicare i testi didattici romanci soltanto in rumantsch grischun è stata presa dal Gran Consiglio nell'agosto 2003 su proposta del Governo, nel corso del riesame delle strutture e delle prestazioni. Su proposta della commissione preparatoria l'attuazione è stata anticipata di un anno. Durante la stessa sessione è stato presentato l'incarico Farrér, nel quale tra l'altro si dice: “Si potrà quindi partire dal presupposto che il rumantsch grischun venga presto introdotto nell'insegnamento scolastico.” Il Gran Consiglio ha preso la sua decisione consapevole delle conseguenze sulla scuola romancia. Di principio il Governo non aveva alcun motivo per non affrontare l'adempimento del chiaro incarico. Per tenere conto delle riserve esposte, il concetto di base del Governo sottolinea che i singoli comuni decideranno nei prossimi dieci anni sul momento di un'eventuale introduzione.

3. Per quanto riguarda la misura concernente il materiale didattico romancio si tratta di una misura A, quindi di un “tema centrale di importanza politico-strategica”. I mezzi per il progetto relativo all'introduzione del rumantsch grischun sono un investimento in un adeguamento strutturale orientato al futuro. Questo adeguamento si impone non da ultimo perché appare più che dubbio che in futuro sia possibile produrre testi didattici buoni e aggiornati per cinque idiomi. Inoltre, secondo la legge federale, i progetti per la salvaguardia e la promozione della lingua romancia vengono sostenuti con aiuti finanziari federali fino al 75%.

4. Il Governo è consapevole del fatto che secondo il diritto vigente le competenze spettano in parte al Cantone (materiale didattico, esami di ammissione, formazione del personale insegnante) e in parte ai comuni (lingua scolastica locale). Il Governo intende superare questo problema in tre tappe: i singoli comuni decidono sul momento dell'introduzione - procedura di mediazione - eventuali adeguamenti giuridici.

5. Al centro dell'introduzione del rumantsch grischun si trovano chiaramente la salvaguardia e la promozione della lingua romancia. Senza il rumantsch grischun i problemi dell'area di lingua romancia sarebbero tutt'altro che risolti. L'obiettivo deve essere quello di convincere la popolazione della necessità di questo passo. Nel prossimo futuro l'attenzione principale dovrà essere rivolta a questo aspetto.

6. Già il concetto Haltiner richiedeva: "Per motivi di didattica linguistica si deve mirare a lungo termine ad utilizzare a scuola una sola variante scritta." Dall'elaborazione di questo concetto le possibilità di incontrare il rumantsch grischun sono costantemente aumentate (ad esempio nei nuovi libri di testo di lingua con pagine in rumantsch grischun o nel quotidiano di lingua romancia). Il presente concetto tiene conto della situazione mutata.

7. Sarebbe sbagliato pretendere dall'area di lingua romancia che si presenti in modo unitario; nessuno pone una tale richiesta ad altri gruppi linguistici. Si tratta piuttosto di consentire un avvio positivo ai comuni, che intendono partecipare di propria volontà, e di svolgere un lavoro di persuasione negli altri comuni.

Data: 12 gennaio 2005