Persone anziane fortemente bisognose di cure, nonché persone disabili fortemente bisognose di cure hanno la possibilità di ricevere sostegno di vario genere attraverso servizi sanitari e sociali nel settore ambulatoriale (p. es. Spitex) ma anche stazionario (p. es. istituti). Questi servizi di regola non sono gratuiti; il beneficiario delle prestazioni deve assumersi almeno una parte di spese residue e di principio ciò è anche corretto. Però: alla fine il grosso dei costi in un modo o nell'altro, direttamente o indirettamente, finisce sempre a carico della collettività, p. es. attraverso premi elevati delle casse malati se paga l'assicurazione malattia, attraverso imposte più alte, se l'ente pubblico paga direttamente o sussidia le prestazioni assistenziali, oppure attraverso contributi per il risanamento ad altre assicurazioni sociali, se sono queste ultime a pagare.
Con tutta probabilità esiste un notevole interesse pubblico a fare in modo che non tutti coloro che avrebbero di principio diritto a beneficiare di servizi sanitari e sociali ne facciano effettivamente uso. Esiste però perlomeno un interesse a fare in modo che coloro i quali, nonostante abbiano diritto a beneficiare di servizi sanitari e sociali, vi rinunciano, non vengano ugualmente costretti a beneficiarne in seguito a una distorsione nel sistema. Al contrario: un tale atteggiamento, che può essere ricondotto ai più svariati motivi, dovrebbe piuttosto essere addirittura attivamente premiato, per quanto sostenibile sulla base di una valutazione di politica sanitaria, sociale e finanziaria.
Ancora oggi non è raro che persone bisognose di cure - soprattutto persone anziane e persone portatrici di handicap mentali, fisici o psichici - vengano accudite o addirittura curate dai loro familiari o da terzi loro prossimi. Ciò avviene sia accogliendo la persona bisognosa di cura nella casa del curante, sia assistendo o curando la persona bisognosa nella sua abitazione. Ciò comporta in primo luogo il vantaggio che la persona bisognosa di cure si ritrova dipendente da e in prossimità di persone conosciute e fidate. Non meno importante è però che ciò fa anche sì che possano essere risparmiati costi a favore della persona bisognosa di cure e dei suoi familiari, che altrimenti avrebbero eventualmente dovuto sostenerla finanziariamente. Il beneficiario delle prestazioni risparmia perlomeno la parte di spese residue che sarebbero a suo carico.
Dal punto di vista della collettività ciò ha la vantaggiosa conseguenza che anch'essa risparmia dei costi. Il ricorso a servizi Spitex o a servizi simili viene limitato, in determinate circostanze viene addirittura rinviata per sempre o almeno per un po' l'entrata in un istituto o in una struttura stazionaria simile. Ciò completa inoltre in misura notevole le possibilità già oggi esistenti, conformemente alla legislazione sulla cura degli ammalati (p. es. contratto quadro di prestazioni), di indennizzare il lavoro dei familiari. Queste possibilità sono modeste sia per quanto riguarda il tempo che le prestazioni (4 ore/settimana secondo l'elenco delle prestazioni Spitex) e non rispecchiano il valore e l'onere effettivo della prestazione. Se le persone bisognose di cure non sono in grado di pagare a un prezzo di mercato le prestazioni fornite a loro beneficio o lo possono fare solo parzialmente, le persone che le curano e le assistono forniscono quindi prestazioni che sgravano in misura estremamente considerevole la società e per le quali non ricevono né un riconoscimento finanziario adeguato né altrimenti un riconoscimento venale adeguato. Ciò corrisponde a una distorsione del sistema. Questo è oggettivamente iniquo, sfavorisce tendenzialmente in modo unilaterale le donne, che svolgono questi compiti in qualità di madre, figlia o nuora e che per questo vedono limitata la loro possibilità di essere attive (professionalmente) altrove e infine offre degli incentivi che vanno nella direzione sbagliata, ossia verso la richiesta di prestazioni (più care) pagate o sovvenzionate dallo Stato.
Di conseguenza, in considerazione del principio "ambulatoriale prima di stazionario" si deve mirare a una rielaborazione della legge nel senso che la persona bisognosa di cure venga posta nella situazione di poter indennizzare adeguatamente tali prestazioni a vantaggio dei suoi familiari e dei terzi suoi prossimi (eventualmente in un modo comparabile all'indennità per assistenza LAI). Si dovrà inoltre esaminare se, per via delle circostanze particolari, ai familiari risp. ai terzi interessati possano essere riconosciuti, alternativamente o a titolo complementare, altri vantaggi venali, p. es. l'assunzione dei costi per un'adeguata introduzione specialistica al lavoro da svolgere (corsi diurni presso istituzioni idonee). Ciò favorisce inoltre la considerazione in tutto ciò anche dell'aspetto della qualità, cosa che è irrinunciabile.
In questo contesto e in seguito al fatto che, nella sua sessione di ottobre 2006, nel dibattito sulla revisione parziale della legge cantonale sulle imposte, il Gran Consiglio ha omesso di approvare una rispettiva deduzione per assistenza quale deduzione sociale rilevante ai fini delle imposte, le firmatarie e i firmatari chiedono al Governo quanto segue:
Negli atti normativi cantonali appropriati siano create le basi legali
a) affinché le persone bisognose di cure - soprattutto gli anziani fortemente bisognosi di cure e le persone portatrici di handicap mentali, fisici o psichici fortemente bisognose di cure - che vengono assistite e/o curate dai loro familiari o da terzi loro prossimi possano fare indennizzare queste ultime in forma adeguata (indennizzo finanziario, sgravi finanziari, altre controprestazioni venali) per i loro servizi di assistenza e di cura; e
b) affinché questa forma di assistenza e di cura a favore di persone bisognose di cure venga adeguatamente riconosciuta nella legge accanto all'autosufficienza, ai servizi Spitex e ai servizi delle strutture stazionarie.
Coira, 18 ottobre 2006
Name: Cavigelli, Nick, Koch, Bachmann, Berther (Disentis), Berther (Sedrun), Bleiker, Blumenthal, Bondolfi, Brüesch, Bundi, Cahannes, Casparis-Nigg, Castelberg-Fleischhauer, Casty, Caviezel (Pitasch), Clavadetscher, Darms-Landolt, Dermont, Fallet, Feltscher, Florin-Caluori, Geisseler, Hardegger, Hartmann (Coira), Kessler, Kleis-Kümin, Kollegger, Kunz, Loepfe, Mani-Heldstab, Märchy-Michel (Malans), Meyer-Grass (Klosters), Michel, Niederer, Parolini, Parpan, Peer, Perl, Pfäffli, Pfister, Plozza, Portner, Sax, Tenchio, Tscholl, Märchy-Caduff (Domat/Ems)
Session: 18.10.2006
Vorstoss: it Auftrag