In seguito alle ristrutturazioni nell'agricoltura, la detenzione di vacche madri e nutrici diventa sempre più importante. Secondo le cifre del rilevamento delle strutture 2006, nei Grigioni vengono estivate ca. 10'000 vacche madri. L'estivazione sugli alpi rappresenta anche per questi allevamenti di animali una base d'esercizio e di foraggio non indifferente. Con la detenzione di vacche madri si soddisfa anche il bisogno dei consumatori, che richiedono un allevamento rispettoso della specie. Con queste forme di allevamento non sorprende però il fatto che gli animali manifestino un comportamento proprio della specie. Una vacca madre che difende il suo vitello non è aggressiva, bensì mette soltanto in atto il suo naturale istinto di protezione. Si deve inoltre ricordare che, di principio, durante l'inverno, nella propria azienda il detentore può esercitare la maggiore influenza per promuovere la fiducia del singolo capo. La presenza in stalla e un approccio rispettoso degli animali rappresentano il presupposto migliore per influenzare positivamente la relazione uomo - animale. Ciò si riflette in seguito anche sul comportamento del singolo animale durante l'estivazione sull'alpe. Il comportamento individuale della vacca madre non si trova in questo caso esclusivamente in relazione all'evento del parto durante l'estivazione.
Le opinioni degli esperti riguardo ai parti sugli alpi divergono. Tra i vantaggi di un parto durante il periodo di pascolo (alpeggio) si annoverano un attenuamento delle punte di offerta sul mercato della carne, l'assenza di condizioni favorevoli allo sviluppo di malattie dei vitelli e vantaggi nella vendita diretta. D'altro lato, le vacche madri con vitelli neonati possono, in assenza di misure cautelative, aumentare il rischio di incidenti con il personale dell'alpe e con i turisti. Nello stessa problematica rientra certamente anche la gestione più difficile degli animali da parte del personale dell'alpe o l'accessibilità degli animali più difficoltosa per trattamenti veterinari. A maggior ragione gli alpi sono invitati a preparare infrastrutture adeguate per garantire la gestione sicura in particolare di vacche madri che stanno per partorire (p. es. recinto separato) o che hanno partorito di recente e per soddisfare le prescrizioni sul carico degli alpi, che prevedono la presenza di dispositivi adeguati per la visita e il trattamento di animali.
Il comportamento della vacche madri, poco noto alla società, non può venire impedito con il divieto di partorire durante l'estivazione sull'alpe. Piuttosto i gestori degli alpi sono invitati ad adottare le migliori misure cautelative possibili, sia nell'interesse di un'attività dell'alpe senza incidenti ma anche a tutela degli escursionisti che si recano nelle vicinanze delle vacche madri. Ciò implica tuttavia anche che gli escursionisti si attengano alle regole di comportamento indicate sui cartelli. Ancora di più il singolo detentore di vacche madri è invitato a instaurare, con il necessario impegno, un'utile relazione uomo-animale durante i mesi invernali, ciò che facilita la gestione degli animali anche durante l'estivazione sull'alpe.
Domanda 1: il Centro di formazione e consulenza agraria Plantahof è un servizio specializzato che, in collaborazione con l'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali e altri specialisti, vigila anche sugli sviluppi nelle mandrie di vacche madri sugli alpi; in caso di necessità interviene e intraprende i passi necessari. Inoltre nei Grigioni già nel 2005/2006 un gruppo di lavoro nominato dal Governo si è occupato della problematica relativa alle vacche madri e agli incidenti sugli alpi. Hanno potuto essere avviate diverse campagne di informazione sotto forma di promemoria e cartelli di avvertenza, sia da parte dello stesso settore agricolo che da parte della comunità di lavoro Ente grigionese pro sentieri. Con queste indicazioni gli escursionisti vengono tra l'altro invitati a tenere un comportamento che riduca al minimo i pericoli nel caso incontrassero con una vacca madre su un pascolo. Per un'attività dell'alpe senza contrattempi, i consorzi di gestione sono inoltre liberi di escludere dall'alpeggio vacche madri che mostrano un comportamento anomalo e di chiederne il ritorno all'azienda d'origine.
Domande 2 e 3: devono essere mantenute le disposizioni contenute nelle prescrizioni sul carico degli alpi, secondo le quali sugli alpi devono essere a disposizione le necessarie infrastrutture per il trattamento e la visita di animali.
In considerazione delle premesse descritte, si prescinde tuttavia dall'emanazione di ulteriori disposizioni relative all'estivazione di vacche madri. Ciò tanto più che nel divieto di far partorire le vacche madri sugli alpi non si intravede il beneficio necessario e che il parto è solo un aspetto dell'intera problematica. Piuttosto tramite raccomandazioni e informazioni mirate (o campagne d'informazione) si devono invitare tutti gli interessati, in particolare gli escursionisti, il personale degli alpi e i detentori di animali, a dare il loro contributo affinché sia possibile gestire l'estivazione di vacche madri sull'alpe con un fattore di rischio ridotto al minimo, in un Cantone nel quale l'estivazione e il turismo hanno una grande importanza.
Data: 19 ottobre 2007