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Sessione: 12.02.2008
Nella sala del Gran Consiglio deve essere installato un impianto di voto elettronico. Un tale impianto crea trasparenza.

Il vantaggio di un sistema di voto elettronico è dato dal fatto che permette di rendere visibile in modo non burocratico il comportamento di voto. Di questo possono approfittare subito tutti i presenti in sala e sulla tribuna. I voti possono essere salvati elettronicamente per tutti i non presenti. Con ciò si crea non da ultimo la possibilità di far conoscere più da vicino alle cittadine e ai cittadini la posizione dei loro rappresentanti.

Un ulteriore vantaggio di tale impianto è che si possono evitare errori nei conteggi, fatto non insignificante nelle decisioni di misura.

Per i membri del Gran Consiglio esiste la possibilità, premendo un tasto, di segnalare quando desiderano intervenire al dibattito. La presidenza del Gran Consiglio viene dunque sgravata dal compito di controllare se vi siano mani alzate. Non vedere chi vuole intervenire è praticamente impossibile.
Le firmatarie e i firmatari dell'incarico partono dal presupposto che questo strumento aumenti la disponibilità dei granconsiglieri a presenziare possibilmente a tutte le votazioni.
La proprietaria dell'immobile è la Cassa cantonale pensioni. L'installazione di un impianto di voto elettronico deve quindi essere negoziata con quest'ultima. Il Governo viene invitato a mettersi in contatto con la Cassa cantonale pensioni e a negoziare le condizioni. In particolare si deve perseguire l'obiettivo che la Cassa cantonale pensioni si assuma le spese d'investimento e che il Cantone paghi gli interessi. La Cassa cantonale pensioni ha già segnalato la sua disponibilità in merito.
A seconda del periodo di ammortamento ci si dovrà attendere un incremento della pigione tra il 5,6 % (per 10 anni) e il 3,5% (per 20 anni) all'anno.

Le firmatarie e i firmatari chiedono al Governo di realizzare un sistema di voto elettronico nella sala del Gran Consiglio, d'intesa con la Cassa cantonale pensioni.

Coira, 12 febbraio 2008

Name: Thöny, Rathgeb, Loepfe, Augustin, Baselgia-Brunner, Brüesch, Bucher-Brini, Buchli, Caduff, Conrad, Darms-Landolt, Felix, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Jäger, Kleis-Kümin, Menge, Meyer-Grass (Klosters Dorf), Niederer, Parolini, Parpan, Pfäffli, Pfenninger, Pfiffner-Bearth, Pfister, Tenchio, Trepp, Tuor, Wettstein, Locher Benguerel, Monigatti, Schädler

Session: 12.02.2008
Vorstoss: it Auftrag



Risposta del Governo

In occasione della sessione di agosto 2007, il granconsigliere Thöny e cofirmatari avevano presentato una proposta di decreto diretto concernente l'installazione di un sistema di voto elettronico nella sala del Gran Consiglio, avevano però poi ritirato questo incarico nella sessione di dicembre 2007 "a seguito dell'opposizione manifestata" (PGC 2007/2008, p. 372). Nella sessione di febbraio 2008 è stata nuovamente presentata la medesima richiesta sotto forma di incarico.

Da un'indagine è emerso che a oggi sono 11 i Cantoni che dispongono di un sistema di voto elettronico. Anche questi Cantoni citano tra i vantaggi di un sistema di voto elettronico l'efficienza, la trasparenza e la precisione degli impianti e il vantaggio che è possibile risalire al comportamento di voto di ogni singolo membro del Gran Consiglio anche in un secondo momento, dato che il voto viene salvato elettronicamente e può quindi venire analizzato.

Gli impianti, in parte molto differenti tra loro, dei singoli Cantoni sono di regola dotati di quattro pulsanti e in alcuni casi di un pulsante di riserva (sì, no, astensione, presenza/richiesta di intervento). In alcuni Cantoni gli utenti non vengono identificati per ogni procedura di voto, né con schede, né con altre procedure. Al contempo si rinuncia in parte anche a un pulsante di sicurezza contro gli abusi di voto (pulsante un po' più discosto che va premuto contemporaneamente). Vale il principio della buona fede. Per garantire l'affidabilità e la confidenzialità, questi impianti non sono radiocomandati, bensì cablati. Un certo rischio di abuso e guasto non può quindi essere del tutto escluso nemmeno per questo tipo di impianto di voto.

La realizzazione di un impianto di voto elettronico richiederebbe diversi interventi edilizi nell'attuale sala del Gran Consiglio. Tutte le postazioni della sala andrebbero cablate, dato che una radiotrasmissione non è adeguata e va respinta per motivi di sicurezza. Sarebbe possibile acquistare e posare un impianto di voto elettronico soltanto con una spesa troppo elevata. I Cantoni coinvolti nell'indagine hanno indicato spese tra i fr. 400'000.- (GE) e i fr. 700'000.- (SG). A queste spese vanno aggiunte ogni anno spese ricorrenti. Mancano indicazioni al riguardo da parte dei Cantoni, ad eccezione di Basilea Campagna. Nella sua proposta al Parlamento, questo Cantone ha calcolato spese annue ricorrenti pari a fr. 51'000.-. Questo importo include anche gli ammortamenti annui, calcolati su una durata di vita tecnica dell'impianto di 15 anni.

Partendo da un investimento di fr. 600'000.-, con una durata di ammortamento di 15 anni un tale impianto nell'edificio del Gran Consiglio comporterebbe un onere annuo supplementare per il Cantone pari a circa fr. 60'000.-. È evidente che le spese supplementari che risulterebbero per la Cassa cantonale pensioni quale proprietaria dell'edificio del Gran Consiglio dalla posa di un impianto di voto elettronico dovrebbero venire fatte ricadere sul Cantone.

Con il sistema attuale, i granconsiglieri esprimono il loro voto alzandosi in piedi. Si tratta di una procedura decisamente più chiara e inequivocabile rispetto all'espressione del voto per alzata di mano. Il Governo ritiene che questa modalità di voto abbia dato buoni risultati. Secondo il Governo, questa procedura soddisfa anche le necessarie esigenze di sicurezza e trasparenza richieste a un sistema di voto. Dopo aver ponderato tutti i vantaggi e gli svantaggi, il Governo giunge alla conclusione che, in considerazione dei modesti vantaggi, le elevate spese necessarie per la posa e la gestione di un tale impianto non siano giustificate. Chiede perciò al Gran Consiglio di respingere l'incarico.

Datum: 23 aprile 2008