Navigation

Inhaltsbereich

Sessione: 20.10.2008
Purtroppo, durante la caccia accade ripetutamente che animali selvatici vengano soltanto feriti.

In questi casi la ricerca dei capi feriti viene effettuata di norma da cacciatori con cani da traccia appositamente istruiti, che figurano su una lista di picchetto.

Quando un animale viene soltanto ferito, l'organo di vigilanza della caccia presente sul posto con il suo cane da traccia non può iniziare la ricerca, poiché per questo vengono chiamati i cacciatori sulla lista di picchetto. Ciò accade anche quando l'organo di vigilanza della caccia avrebbe tempo per la ricerca. Per raggiungere le zone discoste, questi cacciatori devono però sovente affrontare una lunga trasferta. Se l'animale selvatico viene ferito poco prima dell'imbrunire, non di rado la ricerca viene avviata soltanto il giorno seguente. Per l'animale ferito ciò significa ore di inutile sofferenza.

Per questo motivo poniamo al Governo le seguenti domande:

1. Non ritiene anche il Governo, che gli animali feriti dovrebbero venire cercati e abbattuti il più rapidamente possibile, per non prolungare inutilmente la sofferenza?

2. Come è organizzata la ricerca nel Cantone, come avviene la formazione di cane e conducente, in quanti casi l'animale ferito viene ritrovato?

3. Il Governo condivide l'opinione secondo cui, in particolare nelle valli discoste, si dovrebbe dapprima ricorrere agli organi di vigilanza della caccia, sempre che dispongano di un cane da traccia formato, i quali decidono poi autonomamente se hanno tempo per la ricerca, della quale poi si occupano, oppure se chiamare un cacciatore con cane da traccia? Qual è il motivo della regola secondo la quale l'organo di vigilanza della caccia con cane da traccia può venire chiamato per la ricerca soltanto in un secondo tempo?

4. Quali possibilità vede il Governo per ottimizzare la ricerca dei capi feriti durante la caccia alta grigionese ed eventualmente la formazione dei cacciatori, allo scopo di liberare al più presto dalle loro sofferenze gli animali selvatici feriti.

Coira, 20 ottobre 2008

Gartmann-Albin, Frigg, Baselgia-Brunner, Bucher-Brini, Jäger, Menge, Meyer Persili (Coira), Pfenninger, Pfiffner-Bearth, Thöny, Trepp, Locher Benguerel, Michel (Coira)

Session: 20.10.2008
Vorstoss: it Anfrage

Risposta del Governo

1. Anche secondo il Governo gli animali feriti durante la caccia o in seguito a un incidente stradale vanno al più presto liberati dalle loro sofferenze. Questo non significa tuttavia che la loro ricerca vada in ogni caso avviata immediatamente. A seconda delle ferite, del terreno, delle condizioni meteo e dell'ora del giorno può essere più opportuno, sia dal punto di vista oggettivo che da quello della protezione degli animali, posticipare anche di diverse ore l'inizio della ricerca. Infatti, una ricerca troppo frettolosa può spaventare ulteriormente l'animale e indurlo a un'ulteriore straziante fuga, mettendo così in discussione il successo stesso della ricerca.

2. Prima del loro primo impiego, i cani da traccia e i loro conduttori seguono un'intensa formazione con esercizi pratici, che si conclude con un esame. Inoltre, ogni coppia deve seguire almeno due giornate di esercitazione all'anno. La formazione, l'esame e le giornate di esercitazione si svolgono in stretta collaborazione con il Club Grigioni dei conduttori di bracchi da sangue. La ricerca ha successo in quasi il 60 percento dei casi. Sovente si tratta di cosiddette ricerche di controllo, effettuate per motivi di rispetto dei principi venatori quando si suppone che sia stato sparato un colpo a vuoto.

3. L'attuale sistema organizzativo con centrali d'intervento regionali nel settore dei cani da traccia si è sostanzialmente dimostrato valido. Durante la caccia alta, circa 120 cacciatori si mettono a disposizione con i loro cani. In questo modo, di norma è possibile soddisfare la richiesta di cani da traccia. Se un cacciatore richiede l'intervento di un cane da traccia e del suo conduttore, questo gli viene assegnato da una delle 11 centrali d'intervento regionali. L'attribuzione da parte delle centrali d'intervento avviene in considerazione delle circostanze concrete quali l'urgenza e la disponibilità. L'obiettivo principale rimane quello di evitare inutili e lunghe sofferenze di animali selvatici feriti. Vi sono inoltre circa 30 guardiani della selvaggina o guardacaccia che conducono un cane da traccia. Durante la caccia, gli organi di vigilanza della caccia devono tuttavia svolgere in primo luogo compiti di vigilanza. Per questo motivo i guardiani della selvaggina e i guardacaccia intervengono in operazioni di ricerca solo in casi straordinari. Tra questi casi vanno indicati ad esempio le ricerche in zone di protezione della selvaggina dopo incidenti della circolazione oppure nel quadro di indagini della polizia della caccia. Con un totale di 700 ricerche, per motivi evidenti può succedere che in singoli casi la situazione venga comunque valutata in maniera errata. Sulla base dell'interpellanza, vanno esaminate possibilità per migliorare le procedure e le competenze nel disporre le ricerche, mostratesi di principio valide.

4. Il principio primario nel rispetto dei principi venatori consiste nell'abbattere con un unico colpo fatale gli animali selvatici, senza procurare loro sofferenze. Per questo motivo, da quando è entrata in vigore la recente revisione parziale della legge cantonale sulla caccia, i cacciatori devono esercitarsi al tiro e aggiustare il tiro della propria arma. L'Ufficio per la caccia e la pesca si adopera anche per aumentare la percentuale di successo negli interventi dei cani da traccia. Vengono perciò sostenuti con forza la formazione e il perfezionamento dei conduttori di cani da traccia, tra cui rientra anche la valutazione sistematica dei protocolli di ricerca. Ciò permette di trasmettere ai conduttori di cani importanti nozioni ed esperienze pratiche. Infine, durante la formazione e il perfezionamento dei cacciatori viene data molta importanza al comportamento corretto prima e dopo lo sparo.

Data: 9 gennaio 2009