Il 25 settembre il Governo ha trovato una soluzione per
l'imposizione delle centrali idroelettriche, risolvendo così un problema
che assillava già da parecchio tempo il Cantone dei Grigioni.
Con la revisione totale della legge sulle imposte, fatta nel 1986,
si convenne con le società idroelettriche che, diversamente da tutte le
altre persone giuridiche, esse avrebbero continuato ad essere soggette
all'imposizione sulla sostanza. Con la revisione parziale del 1996 tale
soluzione contrattuale venne a cadere. A seguito del forte aumento dei
canoni per i diritti d'acqua e del pesante onere aggiuntivo che ne
risultò, le società idroelettriche non erano più disposte ad
acconsentire a un maggior carico fiscale rispetto alle altre persone
giuridiche.
Di conseguenza vennero vagliate diverse soluzioni per l'imposizione
delle centrali idroelettriche. Nel dicembre 1998 il Governo aveva
propeso ancora per il cosiddetto modello grigione, il quale tuttavia
avrebbe potuto essere applicato soltanto per via giudiziaria.
Gli sviluppi nell'industria dell'energia elettrica, le eccedenze
prodotte, l'imminente apertura del mercato di questo tipo di energia, il
temuto crollo temporaneo dei prezzi e le basse valutazioni delle società
idroelettriche hanno reso necessario un rimaneggiamento di questa
decisione. Il rischio di dover tradurre in realtà le questioni affiorate
adendo le vie giudiziarie è stato valutato come molto elevato. Le
incertezze esistenti pesavano (negativamente) anche su quei comuni che
avevano entrate ingenti provenienti dall'imposizione delle centrali
idroelettriche. In questi comuni la stesura di preventivi e di conti, e
persino la liquidità erano diventati un problema sostanziale che
imponeva di giungere a una rapida soluzione.
Anche le società idroelettriche segnalavano la necessità sempre più
impellente di una sollecita soluzione e di certezza normativa.
L'industria dell'energia elettrica quindi incaricò un esperto esterno
del settore dell'energia nella persona di Walter Pfeiffer, chiamato a
elaborare un modello per l'imposizione delle centrali idroelettriche.
Le autorità cantonali affiancate da un proprio esperto esterno hanno
a loro volta analizzato questo modello, lo hanno adeguato e corretto
sulla base di diverse trattative con gli esponenti dell'industria
dell'energia elettrica. Il Governo ha approvato la soluzione scelta. Gli
accordi presi in proposito verranno sottoscritti nelle prossime
settimane.
Tali accordi comprendono una soluzione sia per gli anni fiscali dal
1997 al 2000, ancora in sospeso, sia per l'anno fiscale 2001 e
successivi.
Per il periodo di transizione fino alla fine dell'anno fiscale 2000
si è riusciti a trovare un accordo sul modello già discusso in passato
dei maggiori dividenti. I supplementi sui dividendi obbligatori
regolarmente certificati ammontano al sette percento (1997 e 1998), al
sei percento (1999) e al cinque percento (2000). Con la firma del
relativo accordo da parte di tutte le centrali associate queste imposte
possono essere applicate e fatturate . Per la centrale idroelettrica
Ilanz SA, che ha dovuto essere risanata negli anni in questione, non si
può prendere in considerazione l'aumento degli oneri fiscali.
A partire dall'anno fiscale 2001 il cosiddetto modello Pfeiffer
costituisce il fondamento per la tassazione delle centrali
idroelettriche. Tale modello punta a una valutazione di mercato della
produzione di energia di ogni singola centrale. Si basa sui fondamenti
di lungo periodo dell'industria svizzera dell'energia elettrica e tiene
conto sia delle possibilità di produzione e di immagazzinamento delle
singole aziende sia delle condizioni sul mercato di sbocco. Attraverso
il modello, nel risultato si specula per ogni singola centrale sul
ricavo che ci si può attendere dalla vendita dell'intera produzione sul
mercato dell'energia. Se il ricavo così accertato è superiore ai
dividendi obbligatori convenuti, esso viene assunto anche come base per
l'imposizione degli utili. Se invece il ricavo accertato è al di sotto
dei dividendi obbligatori convenuti, l'onere fiscale sui dividendi (con
la possibilità di una compensazione successiva) continua ad essere
assunto come valore inferiore per l'imposizione degli utili. In questo
senso le centrali associate sono sottoposte per la prima volta alla
flessibilizzazione dell'imposizione, la quale viene adeguata molto
meglio di prima alla capacità di rendimento economico delle singole
società. Grazie alla valutazione dell'energia improntata al mercato
secondo il modello Pfeiffer, l'evoluzione reale degli utili dipenderà
molto di più che in passato dalle condizioni vigenti sul mercato
energetico, dalla quantità delle precipitazioni atmosferiche e dalle
strutture di produzione nonché dai costi specifici di ciascuna azienda
idroelettrica. Ciò comporta chiaramente anche l'emergere di notevoli
differenze tra le singole centrali.
La normativa transitoria e il modello Pfeiffer sortiscono effetti
diversi sul piano finanziario. Con i maggiori dividendi a tutte le
centrali partner vengono imposte più tasse, che sono molto più elevate
degli importi finora versati. Per i quattro anni di transizione, al
Cantone pervengono entrate aggiuntive per circa 14 milioni di franchi.
Calcoli precisi secondo il modello Pfeiffer saranno possibili solo
quando saranno noti i parametri necessari per il 2001. Al momento non
sono ancora disponibili. I calcoli basati sui dati del 2000 mostrano
risultati molto al di sopra dei dividendi obbligatori per tre società.
Per le altre centrali ci si possono attendere soltanto gettiti derivanti
dall'imposta sugli utili, sulla base dei dividendi obbligatori.
Organo: Governo
Fonte: it Amministrazione delle imposte dei Grigioni