Nel Circolo dell'Engadina Alta si stanno raccogliendo firme per un'iniziativa di circolo. L'obiettivo dell'iniziativa consiste nel completare la legge sulla pianificazione regionale del Circolo dell'Engadina Alta (RPGOE) tra l'altro con il seguente articolo:
Art. 3 cpv. 2 nuovo:
"In tutte le zone edificabili la percentuale di abitazioni primarie per fondo o per sopraedificazione ammonta almeno alla metà della superficie utile lorda (SUL) destinata a scopi abitativi. In caso di abitazioni secondo il diritto precedente, l'obbligo di residenza primaria è originato dalla costruzione sostitutiva, dalla ricostruzione dalla trasformazione e dall'ampliamento, nonché dalla destinazione ad altro scopo."
Al punto 10 della motivazione dell'iniziativa si trovano le spiegazioni seguenti:
"Modifiche edilizie importanti sono trasformazioni aumentanti il valore che costano oltre il 10 % del valore a nuovo; le ottimizzazioni energetiche non vengono considerate. I costi di tutte le trasformazioni effettuate in dieci anni non possono nel loro insieme superare il 10 % del valore a nuovo.
Un'importante modifica edilizia per abitazioni secondo il diritto precedente origina l'obbligo del 50 % di residenza primaria. In questo modo, tali case rimarranno anche in futuro abitate da indigeni, ciò che permette di contrastare lo spopolamento dei centri dei villaggi."
L'iniziativa non include una garanzia dei diritti acquisiti per le abitazioni secondo il diritto precedente. Quale motivazione oggettiva per l'iniziativa si adduce però la soluzione "all inclusive" raccomandata dall'insieme di strumenti. (p. 128 segg.).
In base al testo di questa iniziativa, già degli investimenti quali ad esempio la creazione di posteggi sotterranei, la nuova suddivisione degli spazi di un'unità abitativa, la sostituzione di un tetto piatto con un tetto a due falde, la selciatura del piazzale di una casa, la realizzazione di un ascensore darebbero origine a un obbligo di residenza primaria del 50 percento in tutte le zone residenziali.
In base a quanto esposto si invita il Governo a rispondere alle seguenti domande:
1. Questa iniziativa reggerebbe a una verifica della costituzionalità (garanzia della proprietà) e non è in contraddizione con la legge cantonale sulla pianificazione territoriale (LPTC)?
2. Una tale regolamentazione è sensata per una zona con un importante effettivo di abitazioni secondo il diritto precedente rappresentato da case monofamiliari e ville?
3. Quali effetti avrebbe un'introduzione di questa norma sulle abitazioni secondo il diritto precedente che al momento sono ancora occupate da inquilini indigeni?
4. Quale influsso avrebbe una tale norma sul significativo sostrato fiscale rappresentato per i comuni e per il Cantone dalle abitazioni secondo il diritto precedente?
5. Quali presumibili effetti avrebbe questa norma sui posti di lavoro e di formazione nel settore artigianale della regione interessata?
6. Quali effetti a medio e lungo termine avrebbe una tale norma sulla sostanza edilizia nella regione interessata?
Coira, 8 dicembre 2010
Pfäffli, Aebli, Troncana-Sauer, Bezzola (Samedan), Campell, Clalüna, Hartmann (Champfèr), Niggli (Samedan), Perl
Risposta del Governo
Le questioni sollevate dall'intervento riguardano l'iniziativa "Wohnen im Oberengadin", lanciata lo scorso anno dall'associazione dell'Engadina Alta "societed glista libra", che mira a completare la vigente legge sulla pianificazione regionale del Circolo dell'Engadina Alta con un nuovo articolo 3bis. Lo scopo di questo articolo consiste nel soffocare l'aumento di ulteriori abitazioni secondarie e di contenere la pressione sulle residenze primarie esistenti, tramite lo strumento della quota di residenze primarie.
Per vari motivi, il Governo ritiene problematico prendere posizione al momento attuale, ovvero nel quadro della risposta a un intervento parlamentare, in merito alle questioni sollevate.
a) Il principale motivo contrario a una presa di posizione del Governo nel quadro del presente intervento è costituito dal fatto che il completamento della legge sulla pianificazione regionale richiesto con l'iniziativa, nonché del resto anche la pianificazione direttrice regionale che il Consiglio di circolo dovrà emanare su questa base e i complementi alle leggi edilizie che i singoli comuni dovranno infine emanare sulla base della pianificazione direttrice regionale, necessitano tutti dell'approvazione del Governo. Tutte queste procedure di approvazione si svolgono secondo una processo ordinato, avviato da una richiesta della rispettiva autorità competente e nel quale a diversi uffici e attori spettano specifiche possibilità di partecipazione e in parte anche di reclamo. Ciò considerato, prendere posizione al momento attuale nel quadro della risposta al presente intervento parlamentare equivarrebbe a un'anticipazione problematica dei risultati dell'esame della procedura d'approvazione ordinaria menzionata, cosa che, a seconda del punto di vista degli interessati, verrebbe difficilmente accettata.
b) Al momento attuale, una risposta del Governo alle domande poste non è inoltre opportuna per riflessioni legate all'esercizio del diritto di voto. Come ricordato, si tratta di aspetti contenutistici di un'iniziativa in questioni di circolo, dunque in questioni di un organo subordinato al Cantone. Conformemente alla giurisprudenza, avvisi di organi sovraordinati che giungono prima o nel quadro di votazioni di un organo subordinato vengono di principio considerati inammissibili ingerenze nel libero processo di formazione delle opinioni, che a seconda della posizione potrebbero facilmente essere interpretate quale violazione del diritto di voto. Spetta piuttosto in primo luogo alle competenti autorità di circolo ed eventualmente al comitato d'iniziativa, informare (in modo oggettivo) gli aventi diritto di voto del circolo. A questo servono gli opuscoli contenenti le spiegazioni sulle votazioni, nei quali si informa sui vantaggi e sugli svantaggi di un'iniziativa e si possono formulare relative raccomandazioni.
c) Nella misura in cui nell'intervento vengono sollevate questioni relative alla legittimità e dunque alla validità dell'iniziativa, il Governo non può infine esprimersi anche per motivi di competenza. Conformemente all'art. 77 cpv. 1 della legge sui diritti politici nel Cantone dei Grigioni, l'esame della legittimità materiale dell'iniziativa di circolo e l'adozione di una corrispondente decisione in merito alla validità spettano piuttosto alla competente autorità di circolo. La sua decisione in merito alla validità può del resto essere impugnata dinanzi al Tribunale amministrativo. Il Governo si esporrebbe dunque al rimprovero di un accumulo di competenze se si esprimesse ora nel quadro di un intervento parlamentare in merito a questioni di legittimità e opportunità di un'iniziativa di circolo.
In base alle precedenti considerazioni, il Governo chiede comprensione per la scelta di rinunciare a prendere posizione al momento attuale, ovvero nel quadro della risposta a un intervento parlamentare, in merito alle questioni sollevate.
24 febbraio 2011