I rapporti con l’Italia, in particolare con la Provincia di Sondrio e la Regione Lombardia, risultano per il Cantone dei Grigioni di crescente importanza. Attività economiche e cooperazioni commerciali transfrontaliere, rapporti di interdipendenza a livello artigianale e turistico, cooperazioni nella definizione e nell’attuazione di progetti comuni e, non da ultimo, l’Esposizione Universale del 2015 che si terrà a Milano, rappresentano per il nostro Cantone delle condizioni e delle opportunità di sviluppo di innegabile importanza.
Negli ultimi tempi nel Canton Ticino, che in modo legittimo sta affrontando varie problematiche relative alla propria situazione di frontiera, si stanno alzando i toni nei confronti dell’Italia e da alcune correnti politiche vengono richieste in modo sempre più insistente dei provvedimenti drastici che andrebbero soprattutto a colpire le popolazioni di frontiera che già oggi si sentono poco rappresentate dal proprio Governo.
A questo atteggiamento, su territorio italiano, non viene data una connotazione canton-ticinese, ma esso viene associato a tutta la Svizzera. Già, per esempio, come appreso recentemente dai media, il Consiglio regionale della Lombardia sta discutendo una risoluzione con eventuali provvedimenti da prendere nei confronti della Svizzera in relazione alla partecipazione a Expo 2015, se le minacce ticinesi dovessero trovare attuazione concreta.
Dato che un inasprimento dei rapporti internazionali e transfrontalieri tra Svizzera e Italia andrebbe a colpire anche i rapporti di buon vicinato che il nostro Cantone ha costruito e sta costruendo con la vicina Provincia di Sondrio, con la Regione Lombardia, ma anche con la Provincia autonoma di Bolzano, mi permetto di sottoporre al Governo le seguenti domande:
1. Il Governo riconosce e sostiene l’opportunità e la necessità di intrattenere dei rapporti solidi e costruttivi con l’Italia, in particolare con le Regioni e le Province vicine, al fine di favorire lo sviluppo comune delle aree di frontiera?
2. Il Governo è a conoscenza della situazione e delle discussioni in atto nel Canton Ticino e concorda con il sottoscritto che un inasprimento dei loro rapporti con l’Italia potrebbe comportare delle conseguenze pure per il Cantone dei Grigioni?
3. Il Governo è disposto, se la situazione dovesse persistere, a prendere ufficialmente le distanze dal modo di agire del Canton Ticino, rispettivamente dalle voci più critiche espresse da esponenti politici della realtà ticinese?
Coira, 15 giugno 2011
Michael (Castasegna), Pult, Augustin, Berther (Camischolas), Bezzola (Samedan), Bezzola (Zernez), Brandenburger, Burkhardt, Caluori, Casanova-Maron, Clalüna, Clavadetscher, Dermont, Engler, Fallet, Fontana, Gasser, Giacomelli, Hartmann (Champfèr), Heiz, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Jaag, Jenny, Kleis-Kümin, Krättli-Lori, Kunz (Chur), Meyer-Grass, Michael (Donat), Müller, Nick, Niederer, Peyer, Pfäffli, Pfenninger, Steck-Rauch, Stiffler (Chur), Trepp, Troncana-Sauer, Valär, Wieland, Zanetti, Lauber, Pfister
Risposta del Governo
Il Cantone dei Grigioni confina con quattro Regioni di due Stati membri dell'UE: Lombardia, Bolzano-Alto Adige, Vorarlberg e Tirolo. 2/3 del confine cantonale sono al contempo confine nazionale. A seguito di questa posizione geografica, i Grigioni possono affrontare le sfide del futuro soltanto con una pianificazione e con un modo di pensare e di agire transfrontalieri. I Grigioni risolvono i problemi transfrontalieri all'interno di strutture transfrontaliere e curano perciò una collaborazione intensa con le regioni limitrofe all'estero. La grande importanza che i Grigioni attribuiscono alla collaborazione transfrontaliera trova espressione nell'art. 2 della Costituzione cantonale, nel quale la collaborazione con le nazioni limitrofe viene definitia quale principio generale dell'attività dello Stato.
Il Governo risponde come segue all'interpellanza:
1. L'Italia, le sue Regioni e Province sono partner importanti per la Svizzera e i Grigioni. I rapporti tradizionalmente buoni sono caratterizzati da stretti legami economici, politici, umani e culturali, nonché da una lingua comune. Lungo i confini comuni, i rapporti sono particolarmente stretti. Il Governo grigionese attribuisce grande importanza all'integrazione e allo sviluppo delle regioni di confine, motivo per cui sostiene e coordina attivamente sforzi in tal senso. Per i Grigioni, la collaborazione transfrontaliera con le aree italiane è incentrata sulla Comunità di lavoro Regioni alpine (Arge Alp), sui programmi come Interreg Svizzera-Italia e Eures Trans Tirolia, nonché sui contatti bilaterali a livello governativo e tecnico con le Province autonome Bolzano-Alto Adige e Trentino, con la Provincia di Sondrio e con la Regione Lombardia. Sono testimonianza della necessità e del bisogno di cooperazioni transfrontaliere con i partner italiani ad esempio il realizzato prolungamento verso l'Alto Adige della linea di Autopostale Zernez-Müstair, l'accordo sul soccorso aereo facilitato nella zona Grigioni/Alto Adige, formalità semplificate per il passaggio della frontiera di bestiame da macello verso la Val Venosta o nuovi progetti come il collegamento ferroviario Engadina - Val Venosta, il collegamento ferroviario Bellinzona - Mesolcina - Valchiavenna, formalità doganali semplificate per il passaggio della frontiera di bestiame da macello nell'area della Valposchiavo, 29 progetti Interreg approvati e 30 nuovi progetti Interreg proposti, nonché circa 20 progetti Arge Alp in corso.
2. Le difficoltà tra la Svizzera e l'Italia relative a questioni concernenti la politica fiscale e finanziaria concernono soltanto una parte dei rapporti bilaterali, ma esse potrebbero potenzialmente influenzare la collaborazione futura. Sebbene i rapporti con l'Italia siano molto importanti in particolare per la piazza economica e finanziaria ticinese, le difficoltà attuali non sono un problema esclusivamente ticinese. Le questioni dell'accesso al mercato concernono ad esempio imprese di tutta la Svizzera, poiché l'Italia è il terzo mercato d'esportazione della Svizzera in ordine di importanza. Per poter trovare soluzioni comuni, secondo il Governo grigionese, al centro degli sforzi di Confederazione e Cantoni va posta la ripresa del dialogo tra la Svizzera e l'Italia. A questo scopo vanno sfruttate tutte le possibilità offerte dalla legge. Il Governo grigionese cura contatti intensi con il Governo ticinese. Esso non è tuttavia coinvolto direttamente nelle discussioni in atto con il Cantone Ticino relative all'imposizione dei frontalieri. La situazione attuale, che ha visto la Svizzera e l'Italia segnalare la volontà politica di svolgere discussioni costruttive volte a risolvere la problematica fiscale e prevedere dei colloqui a livello di ministri delle finanze per settembre 2011, lascia ben sperare per quanto riguarda una continuazione degli stretti rapporti bilateriali.
3. Secondo la prassi pluriennale e consolidata, il Governo del Cantone dei Grigioni non si esprime in merito a problemi di altri Cantoni e non li commenta pubblicamente. Se sono toccati interessi del Cantone dei Grigioni, il Governo grigionese li tutela nei limiti delle possibilità legali.
02 settembre 2011