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Sessione: 24.04.2013
L`11 marzo 2012 si è votato sull`iniziativa popolare “Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!”

Al fine di migliorare la sicurezza giuridica, il Consiglio Federale ha deciso di disciplinare in un`ordinanza le questioni più impellenti. La nuova normativa si applicherà fino a quando non entrerà in vigore la legge federale esecutiva.

L`ordinanza sulle abitazioni secondarie è entrata in vigore il 1° gennaio 2013. L`ordinanza disciplina anche il cambiamento di destinazione di edifici quali rustici e maggenghi, utilizzati in passato a scopo agricolo.

Nei comuni con una quota di abitazione secondarie superiori al venti per cento, tali costruzioni possono essere destinate a un altro scopo se esistevano già prima dell`11 marzo 2012.

L`art. 5 dell`Ordinanza sulle abitazioni secondarie cita: Se in un comune è già stata raggiunta la quota del 20 per cento di abitazioni secondarie, nulla osta al rilascio di autorizzazioni secondo l`articolo 39 capoversi 2 e 3 dell`ordinanza del 28 giugno 2000 sulla pianificazione del territorio.

1) Corrisponde al vero che i rustici e maggenghi, abitazioni secondarie tipiche nel nostro Cantone, non sottostanno all`Ordinanza sulle abitazioni secondarie e che quindi si può continuare a restaurare ed ampliare questi stabili che hanno una notevole importanza economica e sociale e che hanno una grande tradizione nelle nostre Regioni?

2) E`possibile che la legge federale in esecuzione delle nuove norme costituzionali "annulli" quasi ex post de facto permessi di costruzione in merito e nella peggiore delle ipotesi faccia si, che gli aventi diritto debbano, in assenza di una decisione di tolleranza, ripristinare gli stabili alla situazione ante permesso di costruzione?

3) Cosa intende intraprendere il lodevole Governo onde garantire di poter trasformare ed ampliare gli stabili utilizzati in passato a scopi agricoli in rustici e maggenghi anche dopo l`entrata in vigore della legge federale esecutiva?

Coira, 24 aprile 2013

Pedrini (Roveredo), Rosa, Tenchio, Bondolfi, Della Vedova, Michael (Castasegna), Noi-Togni, Righetti, Lauber, Monigatti, Pedrini (Soazza), Vassella

Risposta del Governo

In merito alla domanda 1

In linea di principio, tutti gli edifici abitativi che non vengono sfruttati come abitazioni principali, bensì come abitazioni secondarie per vacanze o per il fine settimana, ecc., sono soggetti all'ordinanza del 22 agosto 2012 sulle abitazioni secondarie (OAS) del Consiglio federale. Ciò vale indipendentemente dalla posizione e dall'appartenenza a una zona delle abitazioni in questione, quindi anche per abitazioni a livello di maggengo come rustici, cascine, capanne di caccia e simili.

Se rustici o cascine di questo tipo esistevano già l'11.3.2012, la loro esistenza futura nel quadro della superficie utile lorda (SUL) attuale è naturalmente assicurata in base alla garanzia dei diritti acquisiti. Un ampliamento della SUL rappresenta tuttavia un determinato conflitto con l'articolo sulle abitazioni secondarie, anche nel caso in cui un simile ampliamento sarebbe ammissibile in base alle prescrizioni vigenti sulla costruzione al di fuori delle zone edificabili (EFZ). Ciò è quanto stabilito nella guida pratica del DEPS e già comunicato dal Governo nella risposta a un'interpellanza del granconsigliere Christian Kasper nella sessione di febbraio 2013. Nel quadro della procedura per l'emanazione della legge sulle abitazioni secondarie vera e propria, il Cantone si adopera affinché gli ampliamenti, nella misura in cui ammissibili secondo le prescrizioni EFZ, quindi "moderati" secondo l'art. 24c LPT, non vengano bloccati dall'articolo sulle abitazioni secondarie. Per evitare il rischio di sentenze giudiziarie dal tenore diverso che potrebbero limitare il margine di manovra del legislatore a questo proposito, i progetti di ampliamento andrebbero per ora rimandati.

La domanda posta nel presente intervento se a livello di maggengo siano ammissibili nuovi sfruttamenti abitativi in seguito alla trasformazione di vecchi edifici rurali agricoli (stalle e simili) interessa tutt'altra tematica. Nell'art. 5 la OAS in vigore ammette tali trasformazioni di stalle e simili a scopo di abitazione secondaria solo per categorie ben precise di oggetti, vale a dire espressamente per "edifici protetti tipici del paesaggio" conformemente all'art. 39 cpv. 2 e 3 dell'ordinanza federale sulla pianificazione del territorio (OPT). Affinché un edificio venga considerato "edificio protetto tipico del paesaggio" conformemente all'art. 39 cpv. 2 e 3 OPT, tra le altre cose il paesaggio e l'edificio devono essere stati messi sotto protezione nel quadro della pianificazione delle utilizzazioni. Rispettive pianificazioni delle utilizzazioni cresciute in giudicato esistono nella zona di Hinterrhein, mancano invece ad esempio in Mesolcina, motivo per cui lì contrariamente all'ipotesi dell'interpellante l'art. 5 OAS non trova applicazione. La verifica della presenza dei presupposti per una pianificazione delle utilizzazioni di questo tipo in Mesolcina o in altri luoghi andrebbe effettuata nel quadro della pianificazione direttrice regionale, in base ai relativi criteri del piano direttore cantonale.

In merito alla domanda 2

Allo stato attuale del processo legislativo, non è ancora possibile stabilire con certezza se la legge sulle abitazioni secondarie vera e propria, attualmente in elaborazione, manterrà o meno la possibilità prevista nell'attuale OAS di cambiamento di destinazione da stalle tipiche del paesaggio a casette usate come abitazioni secondarie. Anche se ciò non dovesse essere il caso, difficilmente la legge "annullerà" permessi già concessi in virtù della OAS, come temuto dall'interpellante. Un simile "pericolo di annullamento" esiste caso mai piuttosto da parte del Tribunale federale, nella misura in cui in un caso concreto dovesse definire anticostituzionale l'art. 5 OAS in questione.

In merito alla domanda 3

Nel processo legislativo in corso, il Governo si impegna affinché anche nella legge venga integrata una disposizione corrispondente all'art. 5 OAS. D'altro lato, il Governo si impegna anche affinché oltre agli oggetti secondo l'art. 39 cpv. 2 e 3 OPT (cosiddetti edifici tipici del paesaggio), anche gli oggetti in zone degne di essere conservate (art. 33 OPT), nonché oggetti protetti secondo l'art. 24d cpv. 2 LPT (edifici protetti) possano essere trasformati anche in futuro a scopo di abitazione secondaria, in modo da garantire un pari trattamento delle regioni svizzere con i loro diversi principi di protezione. Le sentenze del Tribunale federale emesse il 22 maggio 2013 non sono contrarie a queste o ad altre differenziazioni nell'interesse di soluzioni compatibili al turismo e alle zone di montagna, tanto più che queste sentenze interessavano esclusivamente il momento dell'applicazione dell'articolo sulle abitazioni secondarie, e non questioni relative alla configurazione della futura legge sulle abitazioni secondarie. A questo proposito, secondo un comunicato stampa il Tribunale federale avrebbe al contrario rinviato agli attuali margini di manovra del Parlamento.

10 giugno 2013