Dall'anno 2010 il Cantone dei Grigioni sta sperimentando il voto elettronico. Con una procedura che risulta alquanto elaborata – se si fa fede a quanto espresso da diversi Comuni – e a quanto sembra non del tutto comprensibile anche in termini di ragionamento logico. La base tecnica dei test sperimentali si basa su di un sistema realizzato in un primo tempo nel Canton Zurigo e che, i sette Cantoni (tra i quali anche il Grigioni) che oggi vi accedono, hanno poi sviluppato. I costi di questa elaborazione vengono assunti dai sette Cantoni del consorzio. Il Cantone dei Grigioni ha finora partecipato con 100'000 franchi. Per le votazioni tenutesi dal 2010 in poi sono stati spesi ulteriori 120'000 franchi, mentre è previsto un importo di 200'000 franchi tra il 2014 e il 2018 per sviluppare ulteriormente il sistema. A ciò si aggiungono costi di organizzazione interna, di dotazione e istruzione nei Comuni che ammontano a più di 400'000 franchi.
Negli ultimi mesi si sono fatte insistenti in Svizzera voci che mettono in dubbio non solo la praticabilità ma anche la sicurezza del sistema di voto elettronico. Inoltre per la votazione del 24 novembre Ginevra, che avrebbe dovuto incaricarsi dello svolgimento dei test in Vallese nonché nei Cantoni di Uri e Obwaldo, ha ammesso di non essere in grado di occuparsene. Il Vallese ha così rinunciato a condurre il primo test elettronico cantonale. Problemi di sicurezza dati si erano comunque già posti concretamente a Zurigo ed in altri Cantoni. Al punto che numerosi politici – tra di essi personaggi eminenti della politica che si erano espressi in un primo tempo in favore del voto elettronico – si stanno interrogando oggi sulla sicurezza dell’e-voting. D'altra parte nessuno ignora più quanto sia possibile attualmente manomettere i sistemi di comunicazione elettronica.
Chiediamo perciò al lodevole Governo:
1) Quanto incidono gli sviluppi degli ultimi mesi (intercettazione dati, spionaggio elettronico, incapacità di svolgimento dei test previsti) sull’atteggiamento positivo del Governo nei confronti del voto elettronico?
2) Si interroga il Governo sulla gravità e sulle conseguenze di una eventuale manipolazione del voto nel corso di un’elezione?
3) Visto questo stato di cose deve il Cantone dei Grigioni continuare ad essere “Cantone pilota” in quest’ambito?
4) Fino a che punto può la Confederazione obbligare il nostro Cantone ad aderire a questa prassi visto che diversi Cantoni ancora si astengono dalla stessa?
5) È prevista una valutazione precoce dell’amministrazione cantonale con i Comuni interessati da questa procedura, sulla validità e sicurezza del voto elettronico per votazioni ed elezioni?
Coira, 5 dicembre 2013
Noi-Togni, Pult, Baselgia-Brunner, Della Vedova, Fasani, Frigg-Walt, Gartmann-Albin, Jaag, Locher Benguerel, Papa, Peyer, Pfenninger, Rosa, Tenchio, Thöny, Trepp, Deplazes, Hensel, Michel (Igis), Monigatti
Risposta del Governo
Conformemente all'art. 25 cpv. 3 della legge sui diritti politici (LDPC), il Governo ha la competenza di autorizzare il voto elettronico. Nel suo rapporto del 2009 il Governo ha stabilito l'introduzione graduale del voto elettronico (VE): (1) introduzione del VE per Svizzeri all'estero aventi diritto di voto; (2) introduzione graduale del VE quale terzo canale complementare per l'espressione del voto. Dal 2010, i Grigioni svolgono dei test di VE per gli Svizzeri all'estero. Tutte le 14 votazioni svolte finora hanno avuto successo. A partire dal 2016 sono previsti dei test con aventi diritto di voto in Svizzera in comuni pilota grigionesi. Nel 2019/2020, il VE dovrà essere a disposizione di tutti gli aventi diritto di voto grigionesi. A questo scopo vengono ulteriormente potenziati i requisiti di sicurezza già oggi elevati. Insieme ai Cantoni partner del Consorzio e con l'accompagnamento della Confederazione, il Cantone dei Grigioni sviluppa un sistema di 2a generazione per il VE e crea inoltre le necessarie infrastrutture cantonali di collegamento. Questi lavori vengono attuati con le risorse di personale e finanziarie esistenti. Secondo stime recenti, i costi d'investimento e d'esercizio per il periodo 2015-2018 ammontano a circa CHF 730'000. Il Governo chiede sempre i crediti necessari tramite il messaggio sul preventivo e informa periodicamente il Gran Consiglio in merito agli sviluppi del progetto pilota.
Domande 1 e 2: non vi sono indizi che indicano che in seguito a un reale attacco a un sistema di VE sarebbero stati manipolati dei voti. Invece, nel giugno 2013 un hacker ha dimostrato in condizioni sperimentali in laboratorio come funzionano i malware. Tramite una riproduzione del sistema di VE impiegato dal Cantone di Ginevra, egli ha simulato come sarebbe possibile modificare un voto sulla piattaforma senza lasciare tracce. Il punto debole identificato non era dovuto al sistema sul lato server, bensì a quello sul lato client. Il sistema di VE impiegato dai Grigioni è strutturato in modo diverso rispetto a quello ginevrino. Tuttavia, i Cantoni del Consorzio sono consapevoli che in teoria anche il loro sistema potrebbe essere oggetto di attacchi. Per contenere al minimo questi rischi, secondo la legislazione federale per le votazioni federali, attualmente il VE è limitato al 10% dell'elettorato svizzero e al 30% dell'elettorato cantonale. Attualmente nei Grigioni viene coinvolto nei test circa il 2% degli aventi diritto di voto. I limiti dell'elettorato ammesso potranno essere aumentati solo una volta che i sistemi di VE soddisferanno i requisiti di sicurezza validi dal 15 gennaio 2014. Al centro dei nuovi requisiti di sicurezza vi è la verificabilità. Quest'ultima permette di controllare con mezzi indipendenti se il voto è stato trasmesso, registrato e contato correttamente. Al momento, il sistema di VE del Consorzio viene sviluppato per soddisfare questi requisiti. La verificabilità individuale (i votanti possono verificare se il loro voto è stato trasmesso correttamente) sarà possibile a partire dal 2015 con l'impiego del sistema di 2a generazione. Anche Ginevra sta sviluppando il suo sistema di VE e continua a offrirsi ai Cantoni interessati quale host.
Lo scandalo NSA riguarda gli ascolti illeciti. Non vi sono indizi secondo cui il voto elettronico in Svizzera sia interessato da questo scandalo. Il sistema di VE del Consorzio viene gestito in Svizzera ed è soggetto ai più severi requisiti posti alla sicurezza e alla protezione dei dati. Il fornitore di prestazioni privato del Consorzio si è impegnato contrattualmente a rispettare la legislazione svizzera. Misure organizzative e tecniche garantiscono che con il voto elettronico non venga violato il segreto del voto. I voti elettronici vengono inviati in modo criptato tramite internet e anche l'urna elettronica viene codificata. Per autorità e fornitori di prestazioni privati l'accesso ai sistemi di VE è possibile solo in casi esattamente definiti, secondo regole precise e da parte di persone con autorizzazione speciale. Non esistono né casi dimostrati di violazione del segreto di voto, né vi sono indizi che le tecnologie di codifica impiegate per il voto elettronico possano essere eluse sistematicamente e senza lasciare tracce. Niente lascia nemmeno presumere che i servizi di informazione accedano in modo mirato ad apparecchi usati da privati per il VE. Le contromisure usuali aiutano a contenere un simile rischio.
In caso di abuso, andrebbe avviata un'inchiesta, andrebbe deciso nel singolo caso in merito all'entità e alle conseguenze dell'abuso e andrebbero ordinate eventuali misure. Non esistono né precedenti, né una giurisprudenza. Per il Governo la sicurezza del voto elettronico è di primaria importanza. Si osservano gli sviluppi e i rischi vengono costantemente valutati. Qualora dovesse essere dimostrato che esiste un rischio troppo elevato, il VE nei Grigioni verrà interrotto.
Domande 3 e 4: ogni Cantone decide autonomamente se intende svolgere o meno progetti pilota con il VE. La digitalizzazione dei diritti politici è un settore importante e al contempo sensibile della politica statale. In questo settore il Cantone dei Grigioni non può stare a guardare. Piuttosto, con la collaborazione attiva quale Cantone pilota svizzero si mira a influire e a garantire che le condizioni particolari del Cantone dei Grigioni vengano adeguatamente considerate nelle future soluzioni di VE.
Domanda 5: il Cantone dei Grigioni analizzerà i progetti pilota con i comuni pilota. Se il risultato sarà positivo e se le premesse saranno date anche da parte della Confederazione e dei Cantoni interessati, nel 2017 il Governo presenterà al Gran Consiglio la richiesta di approvare il VE quale terzo canale complementare di voto. Al contempo si prevede di proporre una corrispondente revisione parziale della LDPC, nonché di illustrare le conseguenze per il personale e finanziarie a partire dal 2019.
7 marzo 2014