Gli appalti pubblici presentano un importante potenziale con riguardo al loro valore aggiunto per il Cantone, i comuni e le regioni e la loro importanza per l'artigianato locale non è trascurabile. A dicembre 2014, durante il dibattito relativo al "Rapporto sullo sviluppo economico nel Cantone dei Grigioni" (messaggio quaderno n. 5 / 2014–2015) il Gran Consiglio ha approvato un orientamento concernente la concorrenza (capitolo VII. 13.4.). Questo prevede che, in caso di messa a concorso di commesse pubbliche, il Cantone e i comuni debbano sfruttare appieno il margine di manovra disponibile per appalti a trattativa privata e in procedura a invito. In questo modo si intende fare in modo che la maggioranza degli appalti rimanga per quanto possibile nel Cantone, nel rispetto delle condizioni quadro giuridiche.
Nel settore non contemplato dai trattati internazionali, sono di principio assoggettati al diritto in materia di appalti pubblici tutti gli appalti, ad es.:
• commesse di forniture in merito all'acquisto di beni mobili, segnatamente mediante compravendita, leasing, locazione, affitto o nolo-vendita;
• commesse di prestazioni di servizio;
• commesse edili in merito all'esecuzione di opere di edilizia o di genio civile.
Con effetto al 1° gennaio 2014, i valori soglia nel settore del mercato interno sono stati adeguati e portati agli importi massimi previsti dal Concordato intercantonale sugli appalti pubblici (CIAP). Secondo il Gran Consiglio, ai fini di una promozione economica mirata, le condizioni quadro nel Cantone dei Grigioni andrebbero definite in modo tale da poter tenere conto in maniera ottimale degli interessi dell'artigianato locale. In questo modo si intendono rendere possibili appalti supplementari a favore dell'artigianato locale, soprattutto nella procedura a trattativa privata e in quella a invito.
Purtroppo, oggi la realtà è tutt'altra. Per un gran numero di appalti questo principio non viene rispettato. Sovente, in caso di commesse pubbliche aggiudicate dai comuni, ma anche dal Cantone, viene applicata la procedura libera già a partire da un valore dell'appalto sensibilmente inferiore al valore soglia ammesso conformemente all'art. 14 cpv. 1 Lap. Oltre all'elevato onere rappresentato dall'allestimento della documentazione di gara per questa procedura, anche la valutazione e l'aggiudicazione di questi incarichi provoca un inutile onere amministrativo supplementare.
Per le firmatarie e i firmatari si pongono perciò le seguenti domande:
1. Il Governo è disposto e intenzionato a sfruttare appieno il margine di manovra consentito nel rispetto delle direttive di legge, a favore di una promozione economica mirata per l'artigianato locale? Se sì, cosa è già stato fatto o come intende procedere il Governo al riguardo?
2. A questo proposito, le amministrazioni cantonali sono già state istruite a procedere in questo senso in caso di nuovi appalti?
3. Esistono forse ancora direttive interne obsolete che dovrebbero ora essere adeguate in conformità all'orientamento "concorrenza" approvato dal Gran Consiglio?
4. Il Governo vede una possibilità per invitare i comuni ad applicare a loro volta questo principio allo stesso modo?
Coira, 17 febbraio 2016
Felix (Scuol), Kappeler, Casty, Alig, Blumenthal, Brandenburger, Burkhardt, Caduff, Caluori, Casanova (Ilanz), Casanova-Maron (Domat/Ems), Casutt-Derungs, Caviezel (Davos Clavadel), Danuser, Dosch, Engler, Epp, Felix (Haldenstein), Florin-Caluori, Foffa, Giacomelli, Gunzinger, Hartmann, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Jeker, Jenny, Kasper, Lamprecht, Mani-Heldstab, Märchy-Caduff, Marti, Müller, Nay, Niederer, Rosa, Salis, Steck-Rauch, Steiger, Tomaschett (Breil), Toutsch, Troncana-Sauer, Valär, Vetsch (Pragg-Jenaz), Waidacher, Weber, Weidmann, Wieland, Buchli, Föhn, Stäbler, Tuor