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Sessione: 14.02.2018

Nel comunicato stampa del 7 novembre 2017 il Governo ha raccomandato di respingere l’iniziativa popolare «No Billag». Secondo il Governo un’accettazione dell'iniziativa provocherebbe in breve tempo una soppressione quasi completa dell'informazione regionale in tutte e tre le aree linguistiche del Cantone, con conseguenze assai gravose a livello politico. Circa il ruolo dei media in una democrazia, alla fine dello scorso ottobre la Commissione federale dei media si è espressa in questi termini: «Per la Svizzera, piccolo Stato federale dotato di un sistema di democrazia diretta e caratterizzato da una pluralità a livello culturale, linguistico, economico, politico e sociale, i contenuti informativi costituiscono una base che consente ai cittadini maggiorenni di partecipare ai processi decisionali e contribuire direttamente al loro sviluppo […]». Queste argomentazioni possono senza dubbio essere fatte valere anche per il Cantone dei Grigioni.

L’informazione va praticamente considerata come un bene pubblico. Un’esclusione dal “consumo” d’informazioni è molto difficile e lo è ancor di più in ragione del processo di digitalizzazione attualmente in corso. Il pericolo della sottoproduzione informativa è perciò persistente. Per questo motivo lo Stato da sempre sostiene finanziariamente il settore dei media (p. es. con tariffe postali agevolate). Ciò malgrado, il tradizionale modello aziendale dei media è posto sotto pressione: a causa della digitalizzazione il numero degli abbonati diminuisce; la pubblicità non è più legata ai media con contenuti redazionali e si sposta sui portali intermediari della rete web (p. es. Facebook). Tutto questo conduce a una crisi del finanziamento dei media soprattutto a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Per contrastare queste difficoltà finanziarie i media reagiscono con misure di risparmio nelle redazioni e per mezzo di fusioni aziendali. Dal punto di vista politico politico-sociale, si tratta di sviluppi preoccupanti, perché mettono in pericolo il pluralismo nei media. Le misure di risparmio annunciate dall’ATS – allarmanti ma al tempo stesso sintomatiche per tutto il settore dei media – comporteranno una massiccia riduzione delle prestazioni, soprattutto di quelle a favore dell’informazione regionale.

In ragione delle grandi sfide con cui i media sono confrontati ma anche in virtù della loro importanza politica, nei cantoni plurilingui di Berna e Vallese sono già stati presentati atti parlamentari relativi al futuro finanziamento dei media regionali.

Da una prospettiva grigione vi è da aggiungere che la Confederazione ha deciso di far redigere un rapporto sulle misure di promozione delle lingue minoritarie che inevitabilmente interesserà anche l’ambito dell’informazione. Rispondendo a un’interpellanza del consigliere nazionale Candinas concernente il giornale «La Quotidiana», il Consiglio federale ha p. es. affermato che l’accesso a notizie in lingua romancia dovrà essere coordinato con il coinvolgimento della SSR.

È opportuno che il Cantone stesso sviluppi una sua strategia in un ambito così importante della promozione linguistica.

I firmatari esortano pertanto il Governo a redigere un rapporto che abbia i seguenti obiettivi:

a) valutare le prospettive finanziarie dei media attivi in tutte le lingue cantonali a medio e lungo termine;

b) presentare delle possibili varianti per un sostegno (finanziario o di altro tipo) a favore dei media nelle lingue cantonali minoritarie nonché nella lingua cantonale di maggioranza che, nel rispetto dell’indipendenza redazionale, permettano loro di continuare a svolgere la propria importante funzione per la democrazia;

c) delineare eventuali richieste circa la promozione dei media da indirizzare alla Confederazione (p. es. nel contesto della nuova concessione SSR).

Coira, 14 febbraio 2018

Atanes, Casanova (Ilanz), Michael (Donat), Albertin, Baselgia-Brunner, Berther (Disentis/Mustér), Blumenthal, Bondolfi, Bucher-Brini, Buchli-Mannhart, Caduff, Caluori, Casutt-Derungs, Cavegn, Caviezel (Coira), Clalüna, Crameri, Danuser, Darms-Landolt, Della Vedova, Deplazes, Dermont, Dosch, Epp, Fasani, Felix (Scuol), Foffa, Giacomelli, Gunzinger, Hardegger, Hitz-Rusch, Holzinger-Loretz, Jaag, Joos, Kollegger, Kunfermann, Locher Benguerel, Märchy-Caduff, Marti, Michael (Castasegna), Monigatti, Nay, Niederer, Niggli-Mathis (Grüsch), Noi-Togni, Papa, Pedrini, Perl, Peyer, Pfenninger, Pult, Salis, Schneider, Steck-Rauch, Tenchio, Thomann-Frank, Thöny, Tomaschett-Berther (Trun), von Ballmoos, Widmer-Spreiter, Zanetti, Berther (Segnas), Lombardi, Stäbler

Risposta del Governo

Dall'inizio del millennio il panorama mediatico in Svizzera ha vissuto profondi cambiamenti. Da un lato vi hanno contribuito il boom della telefonia mobile e la vertiginosa diffusione di internet. Da ciò è risultata la convergenza verso l'internet su dispositivi mobili. D'altro lato i mutamenti radicali in atto nel panorama editoriale con giornali gratuiti ha prodotto cambiamenti determinanti. Anche dopo il no del Popolo all'iniziativa "No Billag" il panorama mediatico continuerà a evolversi rapidamente.

Questi cambiamenti comportano sia dei rischi, sia delle opportunità. Per quanto concerne la votazione relativa all'iniziativa "No Billag", il Governo aveva già dichiarato di considerare particolarmente importanti un'offerta mediatica completa e in particolare l'informazione regionale in tutte e tre le lingue cantonali. In generale, per una democrazia con strumenti di democrazia diretta molto sviluppati, i media pubblici sono un pilastro imprescindibile e allo stesso tempo una conquista preziosa sviluppata ulteriormente nel corso dei decenni.

In questo contesto il Governo ritiene giusto e opportuno elaborare un rapporto avente ad oggetto la situazione dei media nel Cantone dei Grigioni. Questo rapporto deve avere i seguenti contenuti:
‒ le modalità con cui sfruttare le opportunità derivanti dai cambiamenti in atto da inizio millennio e affrontare i relativi rischi;
‒ le modalità con cui garantire anche in futuro l'informazione e in particolare l'informazione regionale nel Cantone dei Grigioni in tutte e tre le lingue cantonali;
‒ i passi che il Cantone deve o può intraprendere e i settori in cui sarebbe necessario il sostegno o l'intervento della Confederazione.

In base a quanto esposto il Governo chiede al Gran Consiglio di accogliere il presente incarico.

2 maggio 2018