Gli specialisti sono concordi sul fatto che per i bambini piccoli è importantissimo crescere in un ambiente stimolante per acquisire competenze fondamentali per il loro futuro.
Nella "newsletter per i comuni" n. 2 del novembre 2019 l'Ufficio dell'igiene pubblica ha informato riguardo al fatto che i comuni e le scuole sempre più spesso sono confrontati con il problema che al momento dell'ammissione alla scuola dell'infanzia i bambini non si esprimono bene nella lingua locale e presentano deficit nello sviluppo motorio, sociale e cognitivo. Le circostanze che conducono a questa situazione almeno in parte sembrano essere riconducibili al fatto che per giorni e settimane i bambini piccoli vengono "tenuti" da assistenti privati che si occupano di loro in piccoli appartamenti, dove trascorrono il tempo consumando principalmente media elettronici. Ciò avviene in particolare per risparmiare sui costi degli asili nido, che dal punto di vista dei genitori sono elevati. In questo modo hanno meno opportunità rispetto agli altri bambini di svilupparsi in modo sano. Le conseguenze per i bambini e per la società sono funeste. Talvolta ci vogliono anni per colmare le lacune. Il primo firmatario conosce la situazione a seguito della propria esperienza quale allenatore di pallavolo. Un numero considerevole di bambini tra i 6 e gli 8 anni non è in grado di seguire gli allenamenti per ragioni linguistiche e sempre più spesso anche a causa delle carenti capacità fisiche, di coordinazione nonché sociali. Interagire con gli altri è pressoché impossibile. Questi bambini avrebbero dovuto acquisire le corrispondenti capacità già alcuni anni prima.
Da noi si attribuisce grande valore alla libertà di educazione. Consentire a tutti i bambini l'accesso alla formazione, all'assistenza e all'educazione nella prima infanzia è senza dubbio un compito pubblico. Devono essere create le condizioni quadro affinché nascano offerte di alta qualità, che le famiglie possano permettersi finanziariamente e che siano loro accessibili. Se queste offerte rimangono comunque inutilizzate deve essere possibile intervenire in caso di situazioni precarie affinché i bambini possano svilupparsi adeguatamente. I primi comuni hanno reagito e hanno avviato programmi i quali sì possono essere d'aiuto, ma la cui entità è molto probabilmente insufficiente per sostenere nel migliore dei modi le famiglie.
Consapevoli del fatto che gli interventi nella libertà di educazione dei genitori sono una questione molto delicata, le firmatarie e i firmatari pregano il Governo di rispondere alle seguenti domande:
- Quali basi legali esistono le quali consentirebbero allo Stato, ad es. all'APMA, di intervenire in situazioni precarie come quelle descritte sopra?
- Il Governo ritiene sufficienti queste basi legali?
- Ritiene anche il Governo che accettare tali situazioni sia contrario alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo?
- Secondo il Governo, quali organi statali dovrebbero intervenire in particolare?
- Secondo il Governo, quali misure adottate in altri Cantoni o in altri Paesi potrebbero essere utili nel Cantone o nei comuni per risolvere il problema illustrato?
- Quali misure sono previste nei Grigioni?
Davos, 9 dicembre 2020
Cantieni, Degiacomi, Rüegg, Berther, Brunold, Cahenzli-Philipp, Casutt-Derungs, Caviezel (Coira), Clalüna, Crameri, Deplazes (Rabius), Derungs, Epp, Florin-Caluori, Föhn, Hardegger, Hartmann-Conrad, Hofmann, Holzinger-Loretz, Maissen, Märchy-Caduff, Müller (Felsberg), Natter, Papa, Preisig, Ruckstuhl, Sax, Schmid, Schwärzel, Thomann-Frank, Tomaschett-Berther (Trun), Bürgi-Büchel, Giudicetti, Pajic, Spreiter, Stieger